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La luce filtrava e batteva forte anche dalla finestra. L'ora è imprecisa e quasi irregolata per quanto tardi sia. Possibile che tutti siano andati a dormire all'alba? Senza preoccuparsi di cosa sarebbe successo il giorno seguente? In effetti, proprio nessuno si è preoccupato del futuro. Hanno pensato a vivere il presente. Mikasa si girò da un altro lato, di nuovo.

La luce la disturbava e anche se metteva un braccio sopra gli occhi stava scomoda. In qualche modo, non aveva freddo. Questo è un po' strano, perché di solito la corvina si svegliava a causa del freddo. Alcune volte, la sua coperta era finita per terra, o semplicemente il sonno le ha tirato un brutto gioco privandola della sua amata coperta. Mossa ancora un'altra volta, il suo ginocchio che piano piano si alzava andò a colpire qualcosa.

Qualcosa che Mikasa aveva già sentito e colpito. Inizialmente pensava che fosse Sasha e non si sarebbe neanche degnata di aprire gli occhi per far spostare la sua amica. La rossa, faceva questi fastidiosi scherzi a Mikasa ogni volta e fingeva di avere paura pur di avvicinarsi alla corvina durante il sonno. Armin dice che lo fa per affetto. Mikasa pensa meno a questo lato e pensa a quanto fastidioso fosse.

Con un sospiro pieno di peso e impegno aprí gli occhi. Lucidi a causa del sonno, riflettevano la luce accecante che quel giorno il sole stava producendo. Brillante. Con tanta illuminazione si arriva soltanto a una conclusione: giorno soleggiato. Questa luce all'inizio aveva offuscato la vista di Mikasa, facendole solo vedere bianco. Quel bianco divenne giallo e quel giallo si sporse in macchie di colore diversi. Fino a focalizzare.

<< Sash.. >>

Stava giusto per chiamare la sua amica quando guardò bene. L'uomo che più detestava, ma che al tempo stesso riteneva sexy era senza maglietta, addormentato e con i capelli leggermente spettinati, davanti a lei. Davanti. A. Lei. Mikasa non poteva crederci. Un balzo la fece sedere. Fissò il caporale per almeno cinque minuti, pensando a tutto quello che era successo ieri sera. Era davvero successo? Ma pensavo fosse un sogno. No impossibile. Io e il capitano..

Io e Levi.. Ho detto il suo nome! Ma che mi prende? Io voglio Eren. Ma perché? In fondo è così carino quando dorme.. Guarda che addominali. Bah ce li ha anche Eren e pure io. Perché è successo? Che mi è preso? Ero ubriaca? Ero ubriaca. Essendo anche incazzata con quel tizio mi sono a spinta col bere. Ho fatto la dura.. Parlando di cose dure.. Il cazzo del capitano.. Ho perso la verginità. Non ci credo. Oh merda.

I suoi pensieri erano tutti offuscati e confusi. Lentamente si alzò. Cercando di non svegliare il corvino. Cosa sarebbe successo d'ora in poi? La vita sarebbe stata normale no? Non ci sono più i giganti. Le mura restano lí dove sono. Anche se tornassero dopo un secolo, loro avrebbero vissuto la loro vita. Mikasa continuò con i suoi sovrappensieri, mentre sgattaiolava in punti di piedi verso la porta. Il problema sarebbe stato chiuderla. Levi è popolare perché neppure una volta la sua porta si è vista aperta. Nessun cadetto aveva mai preso l'ordine di pulire o semplicemente entrare nell'aria privata del capitano.

Una volta uscita da quella stanza, sganciò un sospiro e corse senza fare rumore verso il bagno. Si lavò la faccia con l'acqua fredda e senza esitare, entrò in cucina bevendo più acqua che poteva. Andò nella zona di addestramento, dove c'era un campo. Lí di solito lei correva. Le serviva davvero una bella corsa adesso. Così da schiacciare i pensieri. Gli occhi verdi di Eren cercarono quelli oceano della ragazza. Non c'era. Ieri lui e Armin ne avevano discusso.

<< Per te cosa è stata Annie? >>

Con il sangue che colava ancora, lui cercava di fermare quell'emoraggia con un paio di fazzoletti. Sospirò. Guardò in alto al cielo. Quello sarebbe stato il cielo. Quasi non aveva tempo per guardarlo. Perché se avevi la testa fra le nuvole, nel corpo di ricerca, finisci soltanto col morire.

<< Era un'ottima compagna.. >>

Si sapeva che Armin aveva provato qualcosa per la bionda.

<< Già.. Una brava.. Persona >>

Eren fece un sorriso malinconico. Armin aveva appena detto una cazzata. Una brava persona non avrebbe tentato di ucciderlo. Fece un'altro sospiro. Non gli andava di ricordarsi di Annie. Qualcosa in lui gli generava fastidio in qualche modo.

<< Chissà quando rivedrò Historia >>

Armin lo guardò sorpreso, ma poi sorrise. Cambiarono argomento così in fretta.

<< Non ci credo che lei é diventata regina.. >>

Il moro sorrise tra sé.

<< Avrei voluto proteggerla. Che idiota che sono stato. Siamo stati rapiti Armin.. >>

L'alzata delle sopracciglia di Armin fece ridere il moro.

<< Sí, sí scusa se ti abbiamo sostituito con Historia. Tu e Jean.. Mamma mia >>

E si fece una bella risata e un'altra lunga conversazione con il suo migliore amico. Pensando di nuovo a quello che aveva detto a Armin, al moro gli si aprí un mondo. Aveva parlato più di Historia che di chiunque altro. Ora sapeva cosa fare. Camminò alla ricerca di Hanji per i corridoi e quando arrivò al campo vide sua sorella che stava correndo. Lui la salutò ondeggiando la mano, ma Mikasa non gli rispose.











Author's Note
Che shippate historia e eren?

Levi X Mikasa - odio reciproco (Rivamika) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora