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Il giorno seguente agli allenamenti, Levi diede un foglio a ciascuno dei ragazzi. Quando passò il turno di Mikasa e le loro mani sfiorarono, la corvina sentí un forte brivido sulla schiena. Qualcosa di strano. Doveva rimanere dritta. Non poteva dare nell'occhio. Ma per suo malgrado, Levi aveva notato l'agitazione della corvina, solo che cercò di non farci caso. Una volta consegnato il foglio a tutti i ragazzi, il corvino spiegò.

<< Questi sono allenamenti individuali. Sia fisici, sia mentali >>

Se ne andò via. Li aveva elaborati lui stesso, dato che Erwin era occupato nel discutere con le altre legioni.

<< Ma che cosa? Dovrei fare dieci volte il giro del campo?! >>

Urlò Sasha, e in più si lanciò in un urlo disperato sbattendo alla faccia di Mikasa la pila di esercizi che era costretta a fare. Ovviamente il capitano se ne sarebbe reso conto. Anche a Connie spettavano tanti esercizi. Quello con più lavoro però, era Armin. É vero che si dovevano mantenere di fisico, ma per sopravvivere dovevano anche studiare. Mikasa infatti aveva dodici capitoli di storia da studiare. Si chiese mentalmente cosa abbia fatto di così brutto per dover patire di stare seduta, ferma a leggere e imparare cose che non le interessavano.

Avrebbe invece voluto avere anche entrambi i fogli di Sasha e Connie. Arion aveva una serie di esercizi di equilibrio e resistenza, ma aveva anche da studiare con Hanji -CON HANJI- un po' di scienze. Mentre Armin aveva una lista di esercizi per aumentare la sua resistenza. Il biondino saputello decise di organizzarsi con Sasha e Connie, e vedere se avessero esercizi simili. É così che i ragazzi passavano il tempo quando erano dentro le mura. Potevano uscire, ma spesso c'erano anche gli allenamenti di gruppo condotti da qualche soldato non più vecchio di loro. Per non parlare delle faccende domestiche.

Visto che le legioni non avevano denaro sufficiente da permettersi di pagare cuochi o domestici, erano gli stessi soldati che dovevano imparare a farlo, e ciò serviva per la loro educazione, ovviamente. Era anche un grande aiuto per spingerli al loro limite. Non dovevano avere neanche un minuto per rilassarsi, dovevano sempre stare in guardia. Il rilassarsi era concesso solo la sera, cioè quando dovevano dormire. Quel giorno Mikasa lesse tutti i capitoli da studiare, ne imparò alla perfezione le prime tre, mentre il resto, lo sapeva anche riassumere senza andare troppo nel dettaglio. Alle 19.00 dovevano trovarsi tutti al campo. Alle 19.03 arrivò Hanji accompagnata da Eren. Il bruno le stava ripetendo l'argomento che aveva studiato, e Hanji annui e spesso lo corregeva mentre camminavano per il corridoio. Arrivati al campo la donna, con un ampio sorriso salutò tutti i ragazzi.

<< com'è andato il vostro allenamento individuale? >>

Ci furono risposte varie. Bene, ma sono sfinita. Male, sono stanco. Benino.. Più o meno. Malissimo. Bene. Da schifo, mi fa male la pancia. Noioso, mi gira la testa. Hanji si lasciò in una risata sonora, poi si schiarí la voce con un colpo di tosse.

<< Bene. Domani dovrete fare lo stesso allenamento. Per chi ha allenamenti fisici, dovete rifarli, ma dovete aggiungere dieci ripetizioni in più. Ad esempio se avevate 20 addominali dovete farne altri 10. Non è un 20×10, sia chiaro. Per quelli che avevano da studiare, dovete riassumere ciascun argomento a foglio e continuare le pagine seguenti. Cercate di fare più pagine possibili. Sia chiaro, verrete interrogati da me personalmente >>

Mikasa lasciò un sospiro di sollievo. Almeno non aveva Levi alle calcagna. Non vederlo quel giorno la aiutò tantissimo. Non voleva vederlo. Si vergognava al solo pensiero di Levi. Il suo capitano. Freddo e monotono. Un po' come lei, no? Finito il discorso di Hanji era quasi ora di pranzo. Mikasa mentre camminava non riusciva a smettere di pensare a quello che era successo. Si era svegliata di colpo accanto al capitano. Era senza maglietta e indossava i pantaloni. Dormiva come un bambino che stava sognando. Era davvero calmo, e il suo viso sembrava riposato. Lo aveva guardato solo per pochi istanti prima di filare dalla sua camera. Si riteneva già fortunata del fatto che nessuno si fosse accorto di lei che usciva dalla stanza del caporale.

La compagna di stanza di Mikasa però si era accorta della sua assenza, ma non disse niente dato che quella sera si addormentò per la stanchezza. Possibile che Levi non si ricordava niente? Ora la stava ignorando. Era meglio così no? Un po' il corvino aveva aiutato Mikasa a sbarazzarsi di questi sentimenti che provava per Eren. La ragazza si era promessa che non avrebbe mai più bevuto in vita sua. Non solo aveva quasi ucciso uno dei soldati, ma vista la sua collera nel confronto con quel ragazzo che aveva picchiato Eren, si era spinta a fare una cosa davvero da persona immatura.

Bevve dell'alcol tanto per sembrare una dura. Certo che quella festa ha davvero cambiato la vita di molte persone. L'annuncio della scomparsa dei giganti stava a significare che Historia poteva regnare tranquillamente. Senza essere costretta a fare qualcosa che a lei non sarebbe piaciuto. Ormai loro sapevano la verità sui giganti e ciò era già sufficiente. Potevano vivere tranquillamente dentro le mura. Condurre una vita felice. Il sogno di ogni soldato. La popolazione era sufficiente per riempire tutte le mure e le brecce.

Il corvino era in camera sua che sistemava alcuni fogli a terra. Li raccolse e una di loro rappresentava la bozza di allenamento di Mikasa. Con uno sguardo privo di emozione, Levi, dentro di sé si chiese se avrebbe mai provato quella sensazione di nuovo. O se fosse stato un errore trascinarsi con sé quella ragazza.














































Author's Note
Scusate se qui non c'è Levi, ma ben presto arriverà. Ricordatevi che Levi non è un tipo da correre dietro qualcuno, anche dietro Mikasa.



















Levi X Mikasa - odio reciproco (Rivamika) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora