-May-
Scendo dalla Range Rover di famiglia e respiro a pieni polmoni quell'aria di Stai Uniti!
America! Casa dolce casa!
Da quanto non ci vediamo?
Dopo le mie vacanze in Italia, sento come se non ti avessi mai vista. Finalmente torniamo insieme.Mi soffermo ad osservare casa mia davanti al cancello di ingresso. Non è cambiata per niente, rimane la solita "reggia"-come la chiamano i miei- piena di cose costosissime e oggetti completamente inutili. Però rimane pur sempre casa mia...
«Allora May?! Ti decidi ad entrare?!» dice mia madre dal pianerottolo di casa con il suo solito tono da Miss Perfezione,
«Arrivo!» rispondo a tono, come se stessi parlando non a mia madre, ma ad una perfetta sconosciuta.
Effettivamente erano questo per me i miei genitori, solo sconosciuti. Non mentirei se dicessi che di loro non so niente, manco dove sono nati e cose del genere.
E a loro volta, loro non sanno niente di me, non li dico mai nulla. I miei segreti, il mio rapporto con i miei compagni, quando sono triste eccetera.
Non lo trovo assolutamente necessario.Decido -purtroppo- di entrare in casa.
Entro e mi trovo tutte le mie inservienti ad aspettarmi, non faccio in tempo a salutare che mi si avvicinano di corsa tutte quante per prendere i miei bagagli. Mi levo subito e dico:«Ei, Ei, Ei. Calmatevi tutte, posso portare le mie cose su senza problemi, grazie»
«Ci scusi signorina May, la Signora Meredith ci aveva ordinato di aiutarla.» disse una delle governanti, Melinda.
Lei è come la mia seconda Mamma, mi ha tenuta con se sin dal parto di mia madre. Odio il modo in cui mi chiama "Signorina May", glielo dico sempre, ma a quanto pare è più forte di lei.
Lavora per noi da ormai una trentina di anni, prima che io nascessi.Mi dirigo verso camera mia e dico a Melinda di seguirmi, lei come sempre esegue i miei ordini.
Odio sentirmi potente su delle signore più anziane di me, sopratutto se mi trattano con gentilezza e amore.«Melinda, chiudi la porta quando entri, per favore» le dissi in tono dolce.
Camera mia è la tipica cameretta che ogni ragazza della mia età sogna, piena di foto di viaggi, un letto gigante con lenzuola bianche in tinta con tutto il resto della stanza. La cosa che adoro di più è la mia mappa gigante del mondo, perché ogni volta che vado in un posto metto una puntina sulla cartina e ci collego una foto... sono stata in Italia, Norvegia, Svezia, Sud Corea, Cina, Giappone e altri posti che non ricordo precisamente...«Cosa vi serve Signorina May?» mi domanda Melinda in tono gentile, come a suo solito...
«Oh in realtà niente, volevo solo stare da sola con te, Melinda»
«È successo qualcosa che vuole raccontarmi Signorina?» mi chiede sedendosi vicino a me sul mio letto.
«Beh... che devo dire, il solito. La madre non mi dà le attenzioni che una madre dovrebbe dare ad una figlia, sopratutto se primogenita.» racconto appoggiando la mia testa sulle sue gambe:«Sai Meli, certe volte sento che sei più tu mia madre che la Miss. Perfezione, se sai cosa intendo»
Sospira dolcemente e comincia ad accarezzarmi i capelli, dice:«Sa, la Signora Meredith è sempre impegnata con il suo lavoro. È ovvio che vi trascura un pochino, signorina...»
«Uffa... Melinda, non so che farei se tu non ci fossi...»La congedo con gentilezza, avrà del lavoro da fare, in più io devo disfare i miei bagagli. Due valige estremamente enormi, Melinda mi mette sempre un sacco di vestiti. Vestiti che non userò mai, preferisco i miei maglioni larghi, Jeans larghi e via. Però, ad essere sincera, ci sono molti vestiti che trovo adorabili. Melinda ha sempre avuto buon gusto sul come vestirmi.
***
Dopo aver terminato di sistemare le mie cose, decido di farmi una doccia fredda. Il caldo di New York mi uccide, a volte non capisco se sto piangendo o sudando dagli occhi, in più io con la mia pelle bianca come un lenzuolo, mi scotto facilmente... non ho mai amato l'estate. Preferisco di gran lunga l'inverno, vestiti pesanti, Netflix, cioccolata bollente e sto bene per tutta la stagione.
Entro in bagno e noto i segni della stanchezza sul mio volto. Due occhiaie che fanno invidia alle borse di Louis Vuitton, menomale che ho i miei trucchi sempre con me.
I capelli sembrano un ammasso di cespugli castani con qualche striscia naturale bionda.
Mi spoglio ed entro in doccia.
L'acqua fredda che percorre tutto il mio corpo, mi fa salire un brivido lungo tutta la schiena... i capelli mi scivolano perfettamente sulla mia vita stretta.Finito di fare la doccia, esco con il mio accappatoio Rosa perla, lo adoro.
Prendo il Phon per capelli e la piastra. Decido di asciugare la mia chioma e di poi piastrarmeli.
Teoricamente io avrei i capelli mossi, ma gli odio, mi ricordano troppo mia madre.
Appena finisco di lisciarli sento qualcuno bussare alla porta di camera mia:«Avanti!»
«May! Sono io!» dice mio padre con tono serioso:«Dimmi papà!» «Dovresti scendere, fra poco si cena. Melinda ha cucinato il tuo piatto preferito. Gnocchi al pesto.» a sentire quel nome, mi si drizzano i capelli dalla gioia. Adoro gli gnocchi al pesto di Melinda, sono come quelli italiani, soltanto che lei gli fa più buoni.
Mi vesto di corsa mettendo la prima maglietta a righe che trovo e degli shorts di jeans.
Corro giù dalle scale e per poco non inciampo su qualcosa, mi giro e vedo che Joe ha lasciato sulle scale il suo Joystick della PlayStation.
«Joe! Per l'amor di Dio! Vieni e riprenderti il tuo joystick!» gli urlo con tutto il fiato che ho in gola.«Si si, poi lo faccio!» mi urla dalla sua stanzetta, poco lontana dalla mia.
Poi mi supera come un razzo per scendere giù a mangiare.
Io e Joe abbiamo 6 anni di differenza, io ho 16 anni, lui 10. È davvero insopportabile, pure lui è totalmente indifferente nei miei confronti, quasi come se fossi un ospite in casa.
Piccola peste! Sono nata io prima di te!
A contrario mio, lui è quello amato della casa, solo perché è il primo della sua classe e fa l'angioletto, in realtà, dietro qui ricci biondi si nasconde il diavolo!Mi siedo a tavola e sento mia madre che dice:«dannazione! Hanno tolto $10.000 dall'offerta della casa!»
Mia madre è un'agente immobiliare, sta "combattendo" nella vendita di una casa molto desiderata in questo quartiere. Dicono che apparteneva a qualcuno di importantissimo, ma sinceramente non mi importa più di tanto. Per sembrare interessata e partecipe al suo discorso, chiedo:«E quindi? Dove starebbe il problema?»
«Il problema, signorina-sfacciatina che non sei altro, è che sono soldi buttati!» dice acida come una serpe. Quando fa così la odio!
«Si ma calmati» dico sottovoce per non farmi sentire mentre mi metto uno gnocco in bocca.
Aiuto che buoni! Dopo devo fare i miei complimenti a Melinda!
«Cosa hai detto signorina?» chiede mio padre infastidito, «Assolutamente niente.» dico con indifferenza, lui risponde:«Dovresti darti una regolata, May. Fra poco comincerai un nuovo liceo, non sarà facile, quindi devi controllarti. Quella è una scuola pubblica, lì se fai un passo storto sei finita».
Eh già. A settembre avrei cominciato una nuova scuola, nuovi amici, nuovi professori... tutto nuovo per me. In più quella era una scuola pubblica, mondo totalmente diverso dalla scuola privata.
Il motivo? Non lo so nemmeno io. Ho solo sentito i miei che accennavano al fatto che in quella scuola erano tutti degli incompetenti, in più c'erano certi
figli di altre famiglie importanti che non volevano che io frequentassi.Chi gli capisce questi.
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Ciao a tutti!
Questo era il primo capitolo della mia nuova storia "Sotto gli occhi di tutti"!
Spero che vi sia piaciuto quanto è piaciuto a me scriverlo!
Ho un sacco di idee per questa nuova storia.Cosa ne pensate di May?
E dei suoi genitori?
Spazio ai commenti!
A presto! 💋
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Sotto gli occhi di tutti.
RomanceLei, tipica ragazza Americana con genitori estremamente ricchi. Vive costantemente con il menefreghismo dei suoi familiari e del suo fratellino, Joe. Lui, il cliché del ragazzo popolare e bello di tutta la scuola. May ed Eliot. Due anime gemelle...