1. Home

246 7 3
                                    

Qualcuno vi ha mai raccontato una storia d'amore?
È mai successo che qualcuno si sia seduto accanto a voi, abbia preso un grande respiro e abbia cominciato a parlare? Di lui, di lei, dell'amore, dei tradimenti.

Ci sono migliaia, decine di migliaia, anzi, miliardi di storie d'amore. E allora perché qualcuno dovrebbe mettersi lì, infervorato ed eccitato, a raccontare proprio la sua storia d'amore?

~

Era domenica mattina, in una Roma piena di sole. Le campane della chiesa avevano appena finito di suonare, e Andreas stava uscendo dal grande portone, dietro una schiera di parenti intenti a scattare fotografie di ogni singola smorfia del bambino.

"Non è adorabile? Sembra già che sorrida"

Ha quattro mesi, è già tanto se tiene gli occhi aperti.

"Sì un amore"

~

Quello che vorrei fare io è raccontare la mia storia d'amore. Perché le storie come questa, a dispetto di qualunque sia la fine, sarebbero da conservare in un libro.

~

"Hai tu le chiavi della macchina?"

Andreas si girò di scatto, ringraziando silenziosamente il ragazzo per averlo tolto dall'attenzione dei parenti.

"Sì, proprio qui"

Estrasse un mazzo di chiavi, con un piccolo portachiavi a forma di scoiattolo.

"Ti prego, abbassale" lo intimò l'uomo di fronte a lui.
"Ho una dignità" aggiunse sorridendo.

"Quando ti passerà la voglia di prendermi in giro?"

"Probabilmente quando smetterò di amarti" rispose pronto il ragazzo dagli occhi marroni, baciandolo velocemente sulle labbra morbide.

Andreas trattenne la volontà di baciarselo per interi minuti di fila, gli lanciò le chiavi della macchina e lo seguì verso il parcheggio.

~

Quasi dimenticavo! Non mi sono presentato, il mio nome è Michael.
Sono un ragazzo semplice, ho 26 anni e mi piace la mia vita: lavoro in uno studio di moda, ho pochi amici ma li reputo i migliori, ho una famiglia numerosa e mi piace cantare sotto la doccia.

Oh, non vorrei tralasciare il dettaglio più importante: sto ristrutturando casa.

~

Andreas scese dall'auto sbuffando, le cerimonie in chiesa gli mettevano sempre noia.
Ancora prima di entrare in casa si era già slacciato la cravatta e qualche bottone della camicia, se non fosse stato per il suo apprensivo e geloso ragazzo, si sarebbe spogliato sul vialetto.

"Evitiamo di fare lo spogliarello davanti al vicinato?"

Andreas sorrise inevitabilmente. Le sue piccole scenate di gelosia lo rendevano sempre di buon umore.

"Potrei farlo davanti a te, magari. In camera da letto, magari."

Un sorriso beffardo spuntò sul volto del biondo, che non ci pensò due volte: infilò le dita tra i capelli morbidi del suo ragazzo e ne assaporò le labbra.

~

So cosa state pensando: i capelli morbidi e gli occhi marroni.. No, non sono io.
Io entro in scena solo più tardi, diciamo qualche settimana dopo.

~

"Alle 14.30 hai appuntamento in centro, per quella casa da ristrutturare"

"Cavolo me ne sono dimenticato, non si può proprio spostare?"

Andreas si passò una mano tra i capelli, grattandosi leggermente la testa.

"No, lo hai già rimandato due volte"

Lara, la sua segretaria, morse il tappo della penna in modo sensuale, nel tentativo di attirare l'attenzione del suo capo.
La cotta che aveva da mesi per lui era ormai palese a tutto lo studio, a tutto lo studio tranne che ad Andreas.

"Come non detto, dirò a Samu che non posso assentarmi da lavoro oggi"

Lasciò un messaggio in segreteria al suo ragazzo, scusandosi per averlo avvisato tardi.
Prese le chiavi dell'auto, si infilò il cappotto e si diresse a passo svelto verso l'uscita.

~

Quello seduto sulla panchina con il telefono in mano, che ride per qualche stupido messaggio, quello sono io.

Aspetto il mio architetto, insieme dobbiamo decidere come ristrutturare la mia futura casa.

~

"Ciao, Michael?"

"Ciao!" Rispose d'istinto il ragazzo riccio, preso alla sprovvista.

"Sì, sono io. Piacere"

"Andreas", si presentò il biondo.
"Scusa non volevo disturbarti" aggiunse, indicando il telefono che Michael aveva appena fatto sparire nella tasca.

"Niente di importante" sorrise imbarazzato.

"Vogliamo andare?" Propose Michael, nel tentativo di togliere entrambi dalla situazione di imbarazzo.

"Ti seguo" Rispose il biondo.

~

So che magari vi aspettavate un incontro da scena di un film americano. Invece è stato banale, come due persone che si vedono per discutere di lavoro.

Forse però, fin dal primo momento, ho fantasticato su quella casa e su tutto ciò che io e lui avremmo potuto farci.

~

"Come vedi, il progetto è complicato. Ci vorrà tempo"

Andreas schiacciava tasti sul suo portatile facendo apparire linee e metrature, attirando la curiosità di Michael sulla sua abilità.

"Non c'è problema, non ho fretta" Rispose il riccio, sorridendo gentilmente.

~

Non avevo fretta di finire la casa.
Prima l'avrei finita, prima avrei dovuto salutarlo per sempre. E non volevo, anche se allora non lo sapevo.

~

"Allora rimaniamo così, ti lascio il mio numero"

Andreas segnò il numero del ragazzo sul cellulare, ringraziandolo per la disponibilità.

"Quando hai i primi disegni, chiamami pure, a qualsiasi ora" disse il riccio.

~

Sì, ci siamo salutati così.
So che non era quello che vi sareste aspettati, ma non successe niente.

Almeno fino alla settimana dopo.

Tiny loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora