11. Sunrise

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Mi guardava con gli occhi di chi ha perso tutto.

O forse era il mio riflesso che vedevo, fissando lui.

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Michael sbatté le palpebre in un millesimo di secondo, ma quel tempo fu necessario a risvegliarlo dai diecimila pensieri che giravano per la sua mente.

"Tu ci credi?" Domandò il riccio, quasi d'istinto.

"A cosa?"

La curiosità del biondo si animò, forse colorandosi anche un po' di paura.

"Che noi possiamo andare oltre i limiti?"

Ci mise qualche secondo a elaborare le parole del riccio, ma poco fu il tempo che ci mise a decidere cosa rispondere.
Non aveva dubbi, non su quello.

"Nella mia testa, noi siamo già invecchiati insieme. E tu mi tieni ancora la mano"

Andreas si strofinò le dita sui jeans e guardò verso il basso, cercando qualsiasi cosa che non fossero gli occhi del riccio.

Solo una lieve risata lo convinse ad alzare lo sguardo, Michael aveva un sorriso divertito sul volto e non sembrava volerselo togliere.

"Perché ridi?" Chiese Andreas, curioso ma forse anche leggermente infastidito.

"Anche nella mia" rispose il riccio, con una semplicità quasi non sua.

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Forse mi pentii di quella risposta, un secondo dopo averla detta. Ma poi lui sorrise di rimando e mi sentii quasi sereno in quel momento.

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I due si sorrisero per un breve istante, poi Michael distolse lo sguardo e si schiarì la voce, senza poi dire niente.

A cambiare argomento e cercare di rendere la situazione sempre più leggera fu Andreas, che allungò la scatola aperta.

"Puoi metterlo via, puoi fare finta di non averlo mai visto se vuoi"

Michael ebbe un secondo in cui si sentì quasi geloso di quel piccolo dono tra le mani, non voleva fare finta di non averlo mai visto.

"Posso tenerlo?" Disse senza esitazioni.

Un sorriso nacque spontaneo sulle labbra di Andreas, che faticava a trattenere l'emozione.

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Voleva nasconderlo quel sorriso, si vedeva.

Ma, per mia fortuna, non ci riuscì.

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Il biondo richiuse la piccola scatola e la appoggiò sulla scrivania.

Non sapeva bene cosa dire, non voleva rovinare il momento. Avrebbe solo desiderato che Michael non si alzasse più da quel divano.

La sua assenza pesava più del solito, ultimamente. E avercelo a così pochi passi di distanza gli sembrava un dono del cielo.

Provò a prendere coraggio, sperando che Michael si sarebbe lasciato andare. Prese due o tre respiri più profondi degli altri, senza comunque cercare di non farsi notare troppo.

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Credetemi o no, ci misi meno di un secondo a capire le sue intenzioni.

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Nell'esatto istante in cui Andreas prese definitivamente la decisione di lanciarsi, Michael si alzò dal divanetto, ancora con la collana tra le mani.

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