⚓6⚓Fuggire Dalle Ombre⚓

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Fu come ritornare a respirare, sentire il sangue scorrere velocemente tra le arterie e le vene, fu comprendere che non sempre i corpi galleggiano nella vita per poi essere sommersi dalle onde durante la tormenta, ma spesso imparano cosa significhi riemergere dopo il dolore e il gelo.

Chiusi gli occhi, frastornata, come se ciò che fosse appena accaduto era frutto della mia pura immaginazione , riaprì le palpebre lentamente, e riconobbi il buio della notte, riconobbi quelle ombre da cui avevo imparato a fuggire immergendomi nei sogni durante il crepuscolo, quelle ombre che avevano marchiato la mia vita.

Nusa Penida brillava davanti i miei occhi, le ultime sculture di Ganesh galleggiavano tra la bassa marea, che le avrebbe avvolte tra le sue onde sinistre, la sabbia era così scura da risultare polvere che volava via, inchiostro privo di foglio su ...

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Nusa Penida brillava davanti i miei occhi, le ultime sculture di Ganesh galleggiavano tra la bassa marea, che le avrebbe avvolte tra le sue onde sinistre, la sabbia era così scura da risultare polvere che volava via, inchiostro privo di foglio su cui trascrivere le note del mare.

Quella melodia mi fece sobbalzare, ognuno era intento ad intonare gli ultimi mantra di devozione verso il Dio Ganesh, ma quella melodia era soffusa, non proveniva dalle onde, ma dal faro abbandonato; non potevo permettere che mi incantasse, che mi persuadesse a seguire le orme della morte, non un'altra volta, dovevo tutta la mia vita al mare, ma soprattutto dovevo tutta la mia vita ad Elaine.

I miei occhi si posarono sulla sua pelle bruna, danzava senza sosta, i ricci le cadevano sulle spalle volteggiando insieme alle sue vesti, e dopo le sue lunghe  lacrime, per la prima volta percepì in lei un vero sorriso.

Non aveva mai dimenticato la sorella, neanche in quella notte: portava l'ultimo dono che le era rimasto di lei, un piccolo bracciale di corallo.

I suoi occhi erano intensamente scuri e contrastavano con la pelle bruna, le sue mani che avevo immaginato adagiarsi sulla tela tra pennellate di colori vividi e sfumature, adesso  si muovevano sinuosamente a ritmo di musica, così come il suo corpo, la gonna bianca con dei ghirigori verdi e azzurri si liberava tra la marea, sembrava essere una dea che sorgeva  dalle ceneri, come una fenice ancora pronta a spiccare il suo volo.

"Dai forza su, non farti pregare, vieni a ballare con me, piccola luce del cielo" prese le mie mani, gettandomi tra la folla, i mantra si erano trasformati in dei balli tipici popolari, e le sue mani strinsero i fianchi per timore che qualcuno pot...

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"Dai forza su, non farti pregare, vieni a ballare con me, piccola luce del cielo" prese le mie mani, gettandomi tra la folla, i mantra si erano trasformati in dei balli tipici popolari, e le sue mani strinsero i fianchi per timore che qualcuno potesse farmi cadere, era inconsapevole della mia vista, inconsapevole che potevo ammirare il sorriso di chi mi aveva salvato quella notte d'estate.

"Mi lascerò andare, ho bisogno di sentirmi libera, poter volare,ma solo ad una condizione piccolo astro dell'universo" - dissi con tono deciso, il suo viso si spense, divenne cupo, aveva paura che le stessi per chiedere qualcosa che non avrebbe mai voluto sentirsi  dire, e in realtà fu proprio così.

-Portami a sentire le onde del mare, a sentire il rumore dell'arpa che proviene dal faro abbandonato, portami dove ogni cosa ha costruito incubi e tormenti, perché solo da lì potrò ricominciare a vivere" la voce uscì sicura di sé, come se sperassi che la sua mente si convincesse a portarmi lì, dove vita e morte avevano iniziato a ballare mano nella mano, a esistere, a competere, dove luce e ombra si scambiavano anime.

"Non posso farlo, devi capirmi, non posso permettere che tu muoia, non voglio che anche tu mi abbandoni per sempre" disse con le lacrime agli occhi.

Solo in quell'istante mi resi conto del gesto involontario delle mie mani nell'asciugarle le lacrime che le scavavano  la pelle caffè latte, il suo viso da cupo fu sorpreso; mi guardo fisso negli occhi consapevole che il mio sguardo fosse tornato a rinascere, ma le parole le morirono in gola, come se non volesse ammettere che le preghiere rivolte a Ganesh avevano realizzato il mio unico desiderio, come se ogni suo timore fosse diventato un incubo reale.

"Cosa si prova a vedere il buio per sempre e poi risorgere e brillare tra la luce?", aveva capito ogni cosa...
"Non spezzare le ali che hanno permesso di volare, non spegnere un sorriso d'amore, non andare via, non puoi farlo anche tu, non puoi lasciarmi sola ad affrontare questa vita densa di sbagli e terrore. Ti ho salvato la vita, fallo in onore di questo, ricorda della nostra promessa, solo un astro può brillare accompagnato dalla sua luce"-la sua presa si fece sempre più stretta, era come se neanche il rumore del mare ci avvolgesse, solo silenzio, e un abbraccio ricolmo di un'unica consapevolezza, era come se sapesse che avrei infranto quella promessa, ma in cuor suo sperava che non lo facessi.

Avevo preso la mia decisione, non sarei fuggita, ognuna aveva bisogno dell'altra per poter vivere, l'abbraccio si fece più intenso, la pioggia cadde pian piano, e tra le acque del cielo della  notte sussurrai:-" Solo un astro può brillare accompagnato dalla sua luce".

La luce del tuono rispecchiò nelle acque, i promontori di Nusa Penida cominciarono a vibrare, così come la terra sotto i nostri piedi, temevo che uno tsunami avrebbe distrutto la bellezza di Bali, avrebbe spento ogni mantra e tradizione per sempre, un'onda si stava per innalzare, Elaine mi tirò verso la sua direzione prima che l'onda potesse avvolgerci, la folla impaurita scappava dalla spiaggia, il cielo era nero, e un'altra mano con una morsa assai stretta mi tirò nella direzione opposta, provocandomi solo un grave dolore, solo confusione.

Non riuscivo a percepire chi fosse, il bracciale di Anong scivolò tra la sabbia, mi chinai per prenderlo, incurante che l'onda era quasi su di noi, vidi scomparire il suo sorriso, le sue mani, e un'onda avvolgere l'intero litorale, ma quella forza opposta mi trasse in salvo, o almeno così credevo....
Chi mi aveva salvato?
"Elaine aiutami" gridai con tutto il fiato che bloccava il diaframma, mi sentivo prigioniera e libera allo stesso tempo.

Angolo autrice
Eccomi con un nuovo capitolo, piaciuta la sorpresa, finalmente Alisea è tornata a percepire il mondo
Cosa ne pensate di questa scelta?
E soprattutto chi ha salvato Alisea?
Se il capitolo è di vostro gradimento lasciate un commento o una stellina.

Angolo pubblicità
Vi consiglio la saggia lettura dell'opera Athena-Falcon Saga di domenicopnapoletano per immergervi in un'avventura tra arcieri e Russia

Sotto l'ombra di un faro ( IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora