Seduta sul divano del salotto, Marta lo attese per tre lunghe ore. "Allora??". Chiese leccando la sigaretta di tabacco.
"E' stata lei...". Tagliò corto appoggiando il diario al tavolo. Quando le spiegò in che condizioni riversarono i due investigatori, esibì uno sguardo di dispiacere e compassione; alla storia del fuoco e della "vecchia strega" credè un po' meno.
"Quando ti convincerai che quella donna non esiste?". Si alzò spegnendo la sigaretta nel posacenere.
"Invece qualcosa c'è... lo ha detto anche la zia...". Sfiorò la copertina del diario.
"Ti conviene mettere la pasta in frigo, altrimenti ora di sera non è più buona...".
"Parlo di questo...". Iniziò a sfogliare le pagine piene della scrittura del genitore, l'elegante corsivo parve a tratti confuso, distorto. "Lei non ha avuto il coraggio di leggerlo, ma io l'avrò...".
"Comincia a mangiare o svieni... c'è la pizza che ti aspetta!".
Masticando qualche fetta, non vide l'ora di mettere gli occhi su quel diario nascosto in soffitta. L'aperitivo al bar vicino casa venne rimandato; leggermente seccata, Marta lo raggiunse sul letto abbassando leggermene la tapparella.
"La prima data è quella del 5 novembre 2001, neanche tanto tempo fa...". Aprì il diario con la moglie stretta al suo stomaco.
"Wow! Il giorno in cui mi hai regalato l'anello!". Disse vicino all'orecchio. "Non dirmi che non ti ricordi!".
"Certo...".
"Starai pensando: "ma chi me l'ha fatto fare??" ".
"Se non taci un attimo lo penserò davvero!".
"Aaah! E' così eh??". Lo pizzicò sulla pancia, proprio vicino all'ombelico.
"Ahi!!! Va che ti butto giù dal letto!".
"Non ce la fai, sono troppo pesante!".
"Nell'altro senso direi mooolto pesante! Posso leggere??".
"Se non hai idee migliori...".
"Sei un caso disperato... senti qua! E' roba per te: "Oggi sono riuscito a vederla poco prima che accendesse la macchina. I sedili posteriori erano pieni di borse di frutta, riso e altri alimenti. Scompigliando i capelli, ha alzato il bavero del cappotto grigio per coprire il collo gracile; esso è tanto pallido ma invita a tanti baci e carezze. Gli occhi azzurri e freddi ricordano il mare dicembrino; tristi e impavidi, mi hanno osservato un attimo... quale onore!".
"Caspita! Ma è dolcissimo! Sembri quasi tu quando mi "spiavi" ".
"Tu hai gli occhi verdi e...".
"E non sono gracile, ma cicciona. Avanti! Dillo!".
"Zitta! Ascolta: "Non mi interessa ciò che la gente dice di lei. Io so che il suo animo è dolce, gentile, affascinante... come il suo aspetto....".
"Perché ti sei fermato?".
"Niente... "...chissà se un giorno riuscirò a stringerle il viso e a guardarla profondamente in quelle pupille ghiacciate?".
"Ci è riuscito poi?".
"C-credo di sì... non ha più scritto nulla fino al 19 febbraio 2002: "Che creatura meravigliosa! Ha il potere di leggere i miei pensieri, scoprire i miei sentimenti e sapere ciò che dirò. Perché ti hanno sempre derisa Vannina mia? E' proprio vero che tanta ignoranza non porta a scoprire le qualità delle persone, doti che potrebbero risolvere i loro problemi; oppure accontentare chi desiderare da tempo un contatto con... l'aldilà...".
"Ossignur... ma quella Vannina?". Chiese Marta sempre più stretta a lui.
"S-sì... "Oggi abbiamo evocato lo spirito di mamma...".
"Basta Gianni! Mi fa paura!".
"Aspetta! "La sua voce è uscita identica dalle labbra sottili... aveva un leggero tono di rimprovero...".
"Ho detto basta!". La moglie gli strappò il diario dalle mani.
"Ma che ti prende??". La vide chiuderlo e lanciarlo ai piedi del materasso.
"Scusami, ma non ci riesco...". Si mise a sedere tremando leggermente. "Ho... i brividi...".
"Calmati adesso...". La raggiunse accarezzandole i lunghi capelli dorati. "Sto solo cercando di scoprire cosa si cela dietro a questa storia. Ne ho il diritto, visto che papà è stato coinvolto e...".
"No! Dovresti lasciar perdere, te l'ho già detto tante volte! Perché non dimentichiamo tutto e...". Accarezzò il suo viso. "Pensiamo a noi vivi, o... a chi vivrà?".
"Io...". Ricordò la gioia che avrebbe provato zia Cinzia.
"Sì... lo so... sarà contenta...". Le labbra morbide e bagnate lo travolsero fino a farlo stendere sul cuscino. Forse anche Marta, come Vannina, possedeva la dote di leggere nel pensiero.
Avvolto da tanto amore e passione, il corpo della moglie si distese in un dolce sonno. Udendo il respiro lungo, Gianni riprese il diario che urtarono più volte durante l'amplesso.
Davanti a un rosso tramonto si accomodò sul terrazzo accendendo una sigaretta. Per ripararsi dagli occhi dei vicini indossò con un paio di mutande nere. Facendo il primo tiro, ritrovò la pagina stropicciata dalle mani di Marta.
"Sì, ero arrivato qui: "La mia povera genitrice è identica a quando era in vita: severa e schietta. Mantenendo il tono dittatoriale, mi ha accusato della morte di Elena". Un forte nodo in gola a ricordare la bontà della madre. " "Non è vero! Non è vero!" ho gridato alzandomi dalla sedia. A quel punto Vannina ha spalancato gli occhi cominciando a tossire violentemente. Tra le urla e i pianti siamo riusciti a calmarla; non ricordavo quanto fosse pericoloso risvegliare un individuo da una trance medianica." oddio...". Gianni ebbe quasi paura a voltare pagina, ma non poté farne a meno. La data successiva risalì al giorno dopo: "Vannina mi ha sgridato molto per l'episodio di ieri. Era talmente seccata che ha avvisato tutti che non farà più nessuna seduta. Oggi l'ho chiamata ma non ha risposto, è tutto il giorno che la cerco... sarà a spassarsela con qualcun altro... più ci penso, più sto male!". Dunque aveva ragione zia Cinzia, povero papà..."
Dispiaciuto proseguì trovando una serie di pagine bianche. "Questo l'ha scritto due mesi dopo: "Cosa è successo veramente ad Ermelinda? Più ci penso, meno vengo a capo di niente. Il suo spirito ci ha dato informazioni frammentate, quasi incomprensibili... Nonostante ci siamo riconciliati, non ne ho ancora parlato a Vannina. Se sapesse che sto frequentando un nuovo circolo spiritico non mi parlerebbe ancora per mesi; dopo quella volta che rischiò la vita per colpa mia non ne vuole più sapere di queste cose. Eppure, all'interno del gruppo abbiamo bisogno di una presenza come la sua. Grazie a lei, sono sicuro che la manifestazione avverrebbe senza intralci, il suo fluido positivo ci permetterebbe di parlare con Ermelinda liberamente ". Ermelinda...". Disse sottovoce. "Proviamo ad andare avanti...". Ansioso di leggere informazioni utili, rimase deluso a trovare solamente appunti sulla seduta medianica, facoltà paranormali e origini dello spiritismo. I nomi degli aderenti al circolo non vennero mai fatti, tanto meno il luogo dove avvennero le sedute. Accortosi del buio appena calato, decise di entrare in casa a svegliare Marta. Per tutta sera ripensò a quel nome femminile che lesse con tanta agitazione.
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Una Strana Eredità - Seconda Parte
HorrorSempre più affascinato dalla leggenda, Gianni decide di ritornare solo a Villa Magnoni. La sua sola presenza, gli permetterà di venire in contatto con una dolce donna in abiti vittoriani. La dama gli mostra la villa com'era una tempo e lo invita a b...