01. Nuovi compagni

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«Kacchan?!»

Si lasciò sfuggire quando la chioma bionda sparata da tutte le parti entrò nella sua classe, richiamando su di sé l'attenzione dei suoi compagni, che poi guardarono confuso il nuovo arrivato.

Il biondo si guardò in giro, osservando i suoi nuovi compagni di classe, che lo sarebbero stati per i prossimi due anni.

Si andò a sedere davanti al suo amico, salutandolo con un cenno della mano, poi il professore Aizawa cominciò tranquillamente la lezione, senza presentare il nuovo arrivato.

Alla fine delle due ore di lezione tutti si accerchiarono attorno al banco di Katsuki, compreso il verde.

«R-Ragazzi ecco... Kacchan non può sentirvi...»

Spiegò l'amico del biondo timoroso, nonostante sapesse che erano persone fantastiche e che non l'avrebbero mai discriminato, ma comunque la paura c'era.

«E allora? Questo non c'impedisce di essere amici»

Disse un ragazzo dai capelli rosso scargianti, facendo sgranare leggermente gli occhi a Katsuki, che aveva letto le labbra, come aveva imparato a fare con Deku.

Il biondo richiamò l'attenzione del verde, gesticolando frasi che nessuno poteva comprendere se non il diretto interessato, facendo crescere la curiosità nei compagni.

«Ha detto che magari è meglio parlare dopo»

Spiegò sorridente il verde, colmando quel divario di conoscenza su quella lingua che parlava il biondo.

Tutti tornarono ai propri posti, accogliendo l'insegnante di storia, una donna tutto tranne che adatta a fare la professoressa a degli adolescenti.

Scollature sempre esagerate, abiti neri ed aderenti, sempre alla ricerca di un marito, che non trovava mai, ed a volte si sfogava con i suoi alunni, che la consolavano, e tra loro si era instaurato un bel rapporto, tanto da scherzare anche durante le loro ore di lezione.

Cercò con lo sguardo il nuovo alunno, trovandolo osservare fuori dalla finestra.

Andò vicino a lui, picchiettando sulla sua spalla per attirare la sua attenzione. Lo salutò cordialmente, muovendo lentamente le labbra per farsi comprendere, stava ancora lavorando sul linguaggio dei segni, e non si sentiva sicura.

L'altro ricambiò con un cenno d'assenso, e poi la professoressa tornò alla caddedra, cominciando la lezione.

Katsuki osservava i suoi nuovi compagni, aveva capito che con i professori avevano un bel rapporto, vedendoli ridere ogni tanto senza venir sgridati.

Alla ricreazione Toshinori lo richiamò nel suo ufficio.

Il professore, a differenza degli altri, conosceva il linguaggio dei segni e lo informò del suo prossimo trasferimento nei dormitori della scuola, avendo già chiesto il consenso ai genitori.

L'altro ne rimase sorpreso, solitamente i suoi erano sempre preoccupati per come poteva trovarsi nelle scuole. Evidentemente dovevano conoscere bene i professori, oppure sapendo di Deku erano tranquilli.

Una volta uscito raggiunse il verde in classe, dove era rimasto con un ragazzo dai capelli bicolore ed una ragazza dalla faccia tonda e i capelli castani.

«Kacchan! Loro sono Todoroki e Uraraka»

Disse parlando tranquillamente, sapeva che l'avrebbe compreso tranquillamente, dopo tutta quella pratica ne sarebbe perfino rimasto offeso se non ne fosse stato capace.

Salutò i due con la mano, ed entrambi fecero lo stesso, tornando poi a chiacchierare tra di loro, anche se non gli era affatto sfuggito lo sguardo che il bibolore gli aveva rivolto, come se gli avesse fatto qualcosa di male.

All'inizio cercava di tenere il filo di quello che dicevano, ma poi ad un certo punto si aggiunse un altro ragazzo alto con gli occhiali e non capì più niente.

Il ragazzo che l'aveva sorpreso qualche ora prima, ora era davanti a lui sorridente.

«Ciao»

Disse abbastanza nervoso il rosso, cercando di apparire il più naturale possibile. Di certo non voleva che pensasse che volesse prenderlo in giro, ma non sapeva bene come comportarsi.

Nessuno di quelli che aveva mai conosciuto aveva mai avuto un handicap del genere, solo una volta aveva incontrato un muto, ma non ricordava nemmeno il suo nome, per questo conosceva un pochino il linguaggio dei segni.

L'altro incastonò i loro sguardi, rosso nel rosso, incitandolo a continuare.

«Quando andremo ai dormitori hai la stanza accanto alla mia, quindi se vuoi ti faccio fare il giro della struttura...?»

Chiese timoroso. Lo vide prendere un quaderno da sotto il banco, scrivendo qualcosa velocemente per poi mostrargli la pagina.

"Va bene"

«Oh giusto, Eijirou Kirishima.»

Si presentò allungando una mano, che gli venne prontamente stretta dall'altro in una presa decisa.

Scrisse di nuovo sul quaderno.

"Katsuki Bakugou"

«Bakugou... Bello! A dopo allora.»

Disse nel mentre che suonava la campanella di fine ricreazione, tornando al suo posto, un sorriso ampio ad incurvargli le labbra.

Le successive ore passarono tranquillamente, qualcuno che provava a parlare con lui, ma quando si arrendevano non gli dava alcuna colpa, era un metodo decisamente troppo lungo per comunicare con qualcuno.

Finita la scuola vide tutti i suoi compagni dirigersi in un'unica direzione, quindi suppose che i dormitori erano per di lì.

Una pacca sulla spalla lo fece voltare, incontrando due occhi dello stesso colore dei suoi, ed un sorriso dai denti leggermente a punta.

«Dentro ti faccio strada»

Disse affiancandolo, ricevendo un semplice cenno d'assenso con la testa.

Come preannunciato il rosso gli fece fare il giro di tutta la struttura per i dormitori della loro classe.

Gli mostrò lo spazio comune, dove erano presenti vari divani e poltrone, la cucina per i pasti, la lavanderia al piano interrato, ed infine la sua camera, con già all'interno i suoi bagagli.

«La mia è quella qui a fianco, se hai bisogno bussa»

Detto ciò uscì dalla camera del biondo entrando nella sua per sdraiarsi comodamente sul letto e leggere qualcosa sul telefono.

Dall'altra parte del muro il ragazzo stava sistemando i vestiti nell'armadio, passando poi ai libri sulle mensole e gli oggetti igienici nel bagno.

Finito tutto, mettendo in fine la valigia sull'armadio, si sdraiò sul letto, pronto ad addormentarsi, ma vedendo che oltre le tende c'era una porta-finestra si alzò, quasi saltando, per andare a vedere.

Una volta fuori il sole, prossimo al tramonto, lo abbagliò, troppo abituato alla luce artificiale.

Notò che i balconcini erano si e no ad un metro di distanza tra di loro, se avesse voluto gli sarebbe bastato un salto per giungere alla stanza del rosso.

Tornò in camera, pronto per mettersi a dormire, poco importa se avrebbe saltato la cena, chi si sarebbe accorto di lui?

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Angolo autore

Bakugou e Deku sono molto più amici di quello che si potrebbe immaginare, Kirishima è stato il primo a provare ad interagire con Bakugou, e sembra esserci riuscito. Katsuki sembra comunque abbastanza triste che nessuno lo possa notare.

A Lunedì prossimo🌈

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