E di libri sbagliati al posto giusto...
La vita in Inghilterra trascorreva tranquilla dopo l'Apocalisse non avvenuta; uragani, incendi autostradali e motociclisti demoniaci erano ormai un lontano, ma neanche tanto ricordo.
Nessuno si ricordava di quei due giorni concitati e paradossali che avevano quasi causato lo sterminio dell'intero genere umano, a parte una manciata di persone che si contavano sulle dita delle mani...
Anatema, Newton, Madame Tracy, il Sergente Shadwell, il gruppetto di ragazzini con a capo l'Anticristo, ed ovviamente Crowley ed Aziraphale.
Dopo la distruzione e la successiva miracolosa ricostruzione della sua biblioteca, Aziraphale aveva deciso di godersi quei nuovi momenti in compagnia dei suoi libri, prendendosi dei giorni di riposo; infondo sentiva di meritarselo.
Salvare il mondo non era stato un gioco da ragazzi ed il suo corpo mortale aveva risentito dello stress, ma specialmente dell'adrenalina di quei giorni così concitati.
Il Paradiso era un luogo idilliaco, ma nonostante tutto si finiva pur sempre per annoiarsi.
Gabriel lo aveva rimproverato molte volte per i suoi pensieri riguardo la noia; sebbene fosse un angelo modello, seguace fidato del Signore, non aveva mai apprezzato la poca diversità dei tomi celestiali, che lo avevano reso curioso ed impaziente. Così, quando fu mandato sulla Terra, pensò che se doveva vivere in mezzo agli umani, sarebbe stata una permanenza più piacevole se si fosse circondato di fogli scritti e rilegature in pelle.
Quel pomeriggio stava catalogando dei nuovi tomi apparsi dopo l'Apocalisse mai avvenuta, in bilico sulla scala e con entrambe le mani occupate e tremanti; era così concentrato nel metterli nel posto giusto che nemmeno si accorse del trillo del campanellino d'ingresso.
Crowley fece la sua comparsa con la sua solita andatura strascicata e serpentina, abbassandosi di poco gli occhiali in modo da scrutare l'ambiente intorno a sè. Sorrise divertito nel trovare il suo amico a diversi metri di altezza.
- Angelo! - urlò, con un sorriso sghembo.
- Ah! - il povero angelo sobbalzò sul posto, sbilanciandosi ed attaccandosi alla scala come una scimmia, facendo cadere tutti i libri sul pavimento con un sonoro tonfo - Per l'amor del cielo Crowley! Si può sapere che ci fai qui? Perchè non sei entrato dall'ingresso?! - disse spazientito il biondo, toccandosi per un attimo il petto, deviando poi per sistemarsi il farfallino storto.
- Sono entrato dalla porta - disse - ma tu non mi hai sentito. Dai la colpa alla tua distrazione- allargò le braccia, alzando un sopracciglio.
Lentamente Aziraphale ritornò con i piedi per terra, chinandosi a raccogliere i libri, mortificato per quella rovinosa caduta che, a sua difesa, non era stata per niente volontaria - oh mi dispiace.. vi rimetterò a posto.. - accarezzò le copertine scollate con preoccupazione, sentendo un sonoro sbuffò arrivare dal suo amico.
- Sono solo dei libri, con un miracolo tornano come nuovi - disse annoiato il demone.
Dopo averli posati sulla scrivania barocca, l'angelo si avvicinò minacciosamente verso di lui, puntandogli il dito - questi libri hanno solo 300 anni, sono pezzi unici! - esclamò, quasi in preda ad una crisi nervosa.
- Ehi angelo rilassati - si corruccicò, schioccando le dita. Miracolosamente i libri, un momento prima ridotti male, erano tornati come nuovi, con tanto di rilegatura a mano - prego, non c'è di che -
Aziraphale sospirò di sollievo, senza però dargliela vinta - non ti devo nessun grazie, hai rimediato ad un tuo spregevole gesto -
- Posso farmi perdonare con un pranzo al Ritz? - tentò lui - ho saputo che hanno messo nel menù delle ottime aragoste -
STAI LEGGENDO
Di libri curiosi e litigi imbarazzanti - alle prese con la sessualità
FanfictionLa vita in Inghilterra trascorreva tranquilla dopo l'Apocalisse non avvenuta; uragani, incendi autostradali e motociclisti demoniaci erano ormai un lontano, ma neanche tanto ricordo. Nessuno si ricordava di quei due giorni concitati e paradossali ch...