la villa Trump

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Io e una mia compagna di classe siamo ricercate dalla mafia della piccola e inventata cittá in cui viviamo per una ragione che il sogno non ci fa sapere. Per evitare di venire rintracciate, facciamo un piano per il primo giorno da fuggitive in modo da spostarci sempre e senza stare a casa per proteggere i nostri parenti. Il piano viene esposto da Peppino il piadinaro e da Antonina la pantofolaia della piazza alla polizia. Per qualche ragione, infatti, tutto il paese sapeva quello che dovevamo fare e aveva saggiamente deciso di raccontarlo alla prima persona che passava. Se la gente si fosse fatta una vita avremmo passato la mattina a scuola, normalmente, il pomeriggio in biblioteca e la notte l'avremmo passata in una casa abbandonata. Fortunatamente Michela( si, di nuovo lei) riesce a" prendere in prestito" una casa nel quartiere della riccanza. Era un quartiere parecchio all'americana ma le case erano molto vicine tra loro e al posto delle strade c'erano marciapiedi ricoperti di erba sintetica. Mi reco verso la parte più estrema del quartiere, quello più benestante e lontano dalla malavita, e una Michela selvatica in felpone nero mi corre incontro come un classico vecchietto americano in tenuta da golf. Mi dice che dobbiamo fare una foto davanti alla casa con i proprietari per usarla e andiamo. Riguardando le foto mi rendo conto che la grossa casa bianca con roba strana e colonne in arenaria ha una targa gigante sopra la porta che recita" House of nomi di gente famosa nomi nomi nomi Trump nomi che non ricordo e altri nomi" . Davanti alla casa c'era un grosso giardino in comune con le case più benestanti e con un'Hotel invidiabile completamente occupato da e grosse piscine. La prima era lunga e stretta come una corsia olimpionica ma con un rialzo centrale che fungeva da tavolo, questa era riservata all'Hotel. La seconda era quadrata e a destra, aveva 3 rettangoli con livelli diversi: medio, profondo e basso. Dove l'acqua era più bassa c'era una lastra di vetro che divideva il riccume da un panorama super aestethic. L'ultima piscina era un semplice rettangolo d'acqua profondo e a livello con il parapetto di vetro. All'ingresso mi accoglie una mia vecchia compagna delle medie( che al momento é in Romania quindi non so come mi è venuta in mente) e mi presenta una ragazza a caso dicendo che era una delle "dive". "DIVE CHI MA FUORI DA CASA MIA" ho pensato, ma tanto alla fine non é servita a niente nella trama quindi ok. La prima cosa per cui abbiamo usato la cucina è stato per girarci un ASMR in collaborazione con Billie Eilish. Io ero addetta alla registrazione quindi per fortuna non ho dovuti flirtare con un microfono. Mentre la compagna delle medie stuzzicava il microfono dalla forma ambigua Billie gli metteva una coperta rossa sopra e poi diceva tipo " bhe il tuo amico si è eccitato" poi rideva e piegava il microfono innaturalmente distruggendo la magia di migliaia di ricconi arrapati. Le riprese si concludono con un primo piano sulla "diva" incappucciata di nero e depressa. Tempo di fare l'ASMR e già era sera, ovvero il tempo della piscina! Io e Michela andiamo dirette della piscina profonda snobbando le altre ricconate e nuotiamo un po'. Una ragazza con delle sopracciglia che avevano una vita propria mi chiede dei soldi, così, dal nulla. Io le rispondo che non ne avevo, il che era vero. Lei però non cedette e io dovetti raccontarle di come la sera prima mi ero addirittura fatta pagare la pizza da Michela, che annuiva e rideva. Nonostante le prove schiaccianti della mia POVERTÀ siamo obbligate ad ospitarla nella nostra VILLA CON GIARDINO E ALMENO 18 STANZE per cena. Durante tutta la cena a base di fegato schifosissimo abbiamo parlato di quanto non avessimo soldi da darle PUNTO.

La morale della favola è che se abiti in una villona la gente pensa che tu giri con i centoni in tasca.

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