1.1

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Seungmin era appena tornato dall'australia.
Una valigetta tra le mani e un'espressione sconsolata in volto.

I fiocchi di neve incorniciavano perfettamente quella fredda mattina d'inverno, cadendo delicati sui capelli del piccolo, facendolo gelare.

Furono pochi passi, e poi tutto tornò come due anni fa.
Stesso paese, stessa città, stessa via, stessa casa e stessi ricordi.
In un secondo gli passarono davanti i flashback di tutto ciò che aveva passato lì. Tutte le lacrime e le risate, ma soprattutto, le lacrime.
Ma qualcosa era diverso.
La cassetta delle lettere era evidentemente piena e davanti alla porta c'erano degli strani oggetti.

Per prima cosa aprì la cassetta, e in un secondo, gli volarono addosso più di 300 bigliettini.
Subito cercò di raccoglierli tutti insieme, anche se era davvero difficile.
Velocemente, aprì la porta e portò i bigliettini dentro, prendendo anche le cose che erano poggiate davanti alla porta, tra le quali riconobbe una familiare macchina fotografica.

Sospirò, dopo essere riuscito a portare dentro anche la valigia, andandosi a sedere sul divano, con davanti il tavolino dove aveva poggiato tutte le cose che aveva trovato là fuori.

Per prima cosa, decise di leggere i bigliettini.
Ognuno di questi bigliettini aveva la data.

"10 febbraio 2018
Ti ho perso"

"11 febbraio 2018
Ti ho perso"

"12 febbraio 2018
Ti ho perso"

Ed erano tutti così, andando avanti per data e data, fino a che non arrivò agli ultimi due.

"9 febbraio 2019
Mi manchi"

"10 febbraio 2019
Ti amo"

A quel piccolo "ti amo" il suo cuore perse un battito.
Chi lo aveva scritto? Chi gli aveva scritto tutti quei biglietti? Chan non poteva essere stato, era rimasto in australia. Eppure erano tutti lì.

Guardò poi le altre cose poste sul tavolo.

Per primo prese un foglio stropicciato, piegato a metà.
Aprendolo rimase sconvolto.
Era il disegno che aveva fatto tempo fa.
Lo aveva buttato... come era possibile?

Prese poi la macchina fotografica.
Era quella di sua madre, ed era funzionante.
Come ci era arrivata lì? Chi ce l'aveva messa? Forse... no, impossibile. Dopo tutto quello che gli aveva fatto?

Prese poi i fiori.
Rose, le sue preferite.

Con riluttanza, prese poi l'ultimo foglio di carta.
Anche questo era piegato in due, ma non era stropicciato, anzi era tenuto con una cura impressionante, né una grinza né una macchia.

Prese un grosso respiro e la aprì.

~to be continued~

losing {Seungjin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora