Capitolo 19

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I raggi del solo mi colpirono in pieno viso, non avevo alcuna voglia di alzarmi dal calore delle coperte. Tirai fin sopra la testa il piumino e feci finta che era ancora notte fonda.

Affondai il volto nell'incavo del collo del corpo che avevo di lato a me, il profumo di Harry in quella parte del collo si concentrava di più.

Harry mugugnò qualcosa nel sonno per poi stringermi al suo fianco e incastrare le mie gambe alle sue.

"Riccio" sussurrai al suo orecchio per poi lasciare un bacio sulla sua guancia.

Si voltó verso il mio viso ed aprì gli occhi sorrisi alla vista dei suoi occhi verdi.

"Buongiorno piccolina" disse baciandomi la fronte.

"Buongiorno riccio" dissi passando una mano nei suoi capelli per poi lasciarla incastrata lì, senza smettere di sorridere.

Volevo spiegazioni, volevo sapere cosa era successo quella notte ma non volevo rovinare quel bellissimo buongiorno.

Dovevo dire a Harry della visita di Liam?

Non credo che gli avrei detto niente, me lo sarei tenuta per me, tanto ormai non c'era più niente da dire.

La malinconia mi avvolse.

Avevo bisogno di Jessica, della mia migliore amica volevo tornare a parlare con lei, scherzare con lei, confidarmi. Ma le parole di Liam ancora mi ronzavano in mente. Ero sicura non ce l'avrei fatta, ma ci avrei provato. Mi sarei dimenticata di loro proprio come mi aveva chiesto lui.

"Cosa hai?" Mi chiese Harry notando il mio cambio d'umore.

"Nulla" dissi prima di baciarlo. Le nostre labbra si fusero e il mio sapore diventó il suo, come il suo divenne il mio. Eravamo qualcosa di straordinario insieme avevo quella strana sensazione di sicurezza, di certezza e la cosa mi piaceva.

Sentimmo bussare alla porta, entró Stan e ci guardó mentre ci giravamo verso di lui.

Sorrise e si catapultó sul letto tra me e il riccio. Scoppiai a ridere e contagiai anche Harry.

"Buongiorno amici miei, il sole é alto nel cielo e la giornata è incominciata da un paio di ore. Chi vuole fare colazione?" Quel ragazzo era strano.

"Io voglio fare colazione" dissi alzando la mano timorosa. Mi prese in spalla e si incamminó alla porta.

"Ehi amico ci vediamo di sotto" disse ad Harry prima di lasciare la stanza mentre il riccio rideva.

"Lasciami Stan, fammi scendere. Aiuto, aiutatimi vi prego" gridavo dalla paura di cadere delle scale.

"Stan lascia andare Abby" disse Daniel una volta che arrivammo in cucina.

Il rosso mi mise giù e andai ad abbracciare Daniel ringraziandolo per avermi aiutato.

Mi sedetti a tavola e misi in una ciotola cereali e latte e incominciai a mangiare. 

La mattinata era incominciata per il verso giusto, ma appena scese Zayn le cose cambiarono radicalmente.

Aveva uno sguardo d'odio e guardava nella mia direzione.

"Quando finiranno i guai? Perché non te ne torni dal tuo fidanzatino Louis?"

Mi sentii in colpa, in fin dei conti era colpa mia se tutti stavano in quella situazione. Smisi di mangiare mi era passata la fame.

Io sono un danno, uno scherzo della natura, un peso per l'umanità. 



















I'll be strong for youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora