Sono passati un po' di giorni dall'ultima rapina e Amsterdam si sta abituando a stare con noi.
*Dai Elisa, lo sappiamo cosa vuoi. Uccidere. Uccidere qualcuno.*
《Io devo uccidere qualcuno.》
Apro di scatto gli occhi e vedo che è notte profonda. Siedo al bordo del letto cercando con lo sguardo qualcosa da mettermi, vedo un top nero con delle fasce elastiche a formare una X. Me lo metto insieme a dei pantaloni strappati, neri, con una catenella. Prendo una giacca e mi metto il cappuccio.
*Se devi farlo, scegli la vittima*Non so chi scegliere. Magari un animale. Oppure un passante. Non lo so.
Esco di casa avendo già in mente cosa fare. Cammino per un chilometro circa e mi metto a fare l'autostop mettendo ben in mostra il seno.
Dopo una ventina di minuti una macchina mi si accosta davanti. Il finestrino si abbassa e vedo un uomo, decisamente sovrappeso.
《Hey, bella. Quanto costi?》
Apro la portiera e mi siedo.
Chiudo il finestrino in modo che nessuno possa vedere ciò che sta per succedere.
《Io-ridacchio- costo il tuo sangue.》
Prendo il coltello che avevo in tasca. Guardo l'uomo negli occhi e riesco a vedere il mio riflesso. Ho un sorriso a 32 denti stampato sul viso, che inquieta anche me.Sono in questa macchina da un'ora o due ormai. Mi nascondo la faccia tra le ginocchia e non riesco a smettere di piangere. Affianco a me c'è quell'uomo, e sulle mie mani il suo sangue. Che dovrei fare?
*Ruba la macchina e vattene via. Al corpo ci penseremo dopo.*
Non voglio ascoltare le voci, ma è la cosa più sensata da fare.
A gran fatica sposto l'uomo nel sedile del passeggero e mi avvio. Dopo 2 minuti sono arrivata.
Vedo Palermo a braccia incrociate davanti alla porta. Parcheggio la macchina ed esco lentamente.
Un piede dopo l'altro. Sembra che mi sia dimenticata come camminare. Quando sono completamente uscita, guardo il mio compagno in faccia e non posso trattenere le lacrime. Gli corro incontro singhiozzando.
《Perché? Perché l'ho fatto?》
《Shhh, va bene, va bene così. Non è colpa tua.》*Il corpo.*
Vero. Dobbiamo occuparci del corpo.
Prendo Palermo per il braccio e gli apro la portiera in modo da fargli vedere l'uomo inerme.
Mentre lo trasciniamo guardo davanti a me e vedo Amsterdam a bocca aperta. Palermo si guarda dietro e vede lo stesso. Mi fa cenno di andare da lei. Obbedisco.*questo sarà alquanto divertente*
Appena arrivo da lei è terrorizzata. Riesco a vedere la paura nei suoi occhi. Mi siedo sul suo letto.
《Hai paura, vero?》
Lei muove leggermente su e giù la testa.
《Penso che, anche se è presto, tu debba sapere. -sospiro- Vedi, non sono io che voglio fare quelle cose. Sono le mie voci. Da quando lui è morto...io le sento sempre..》
Poi accade una cosa inaspettata. Lei mi abbraccia.
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REVENGE||•Sequel di "Lui non aveva nulla da perdere" INCOMPLETA
FanfictionDopo la morte di Andrès, Elisa è distrutta. Tutto ciò a cui pensa è vendicarsi dell'uomo che ha causato tutto questo, ma non ci riuscirà da sola, infatti verrà aiutata da un amico di vecchia data. La vendetta sarà presa?