The secret admier - Zayn Malik fanfic

Capitolo 3

E se Zayn riconoscesse immediatamente la mia calligrafia in quella lettera? Nah... ne dubito, è troppo stupido per riuscirci.
Devo smetterla di preoccuparmi così tanto.
A distaccarmi dai pensieri è una mano che fa un cenno veloce sulla mia faccia.
Monica, io ti voglio bene, ma smettila di farmi venire questi infarti.
"Cosa?!" salto di sobbalzo.
"Ci sei? Perché continui ad imbambolarti?"
"Scusa Monica, dimmi, che cosa mi avevi chiesto?"
Le chiedo cercando di rispondere alla sua domanda senza che io mi distragga.
"Ho detto: "dove trascorrerai queste vacanze estive?""
"Andrò alla casa sul mare dei miei pareneti, in Italia con i miei genitori."
"L'Italia... la nazione della moda!"
Dice lentamente con occhi sognanti.
mi sorprende che Monica non ci sia ancora andata, è così ricca che potrebbe permettersi davvero di tutto. Lei ha molto successo in questa scuola, soprattutto per il suo aspetto.
In questi anni non ha fatto altro che provare a farmi socializzare con tutti i suoi amici, ma io ho sempre rifiutato perché non me ne sono mai sentita partecipe.
"Wow, e per quanto?"
"Tre mesi." le dico con un sorriso stampato in faccia.
Non sto più nella pelle di andarci!

Zayn:
"3..2...1..." il suono della campanella non è stato mai così tanto atteso fino ad ora. Tutti noi studenti ci siamo riuniti in corridoio per aspettare il tocco delle 2:00 del pomeriggio per poi festeggiare l'ultimo dell'anno scolastico.

In questo momento sono le 2:00, e ci stiamo divertendo davvero tanto! volano tappi di champagne e libri (particolarmente quelli di matematica) per aria. Ed io in quest'istante mi ritrovo sopra a ricettacoli di fogli; Quando mi guardo intorno vedo solo pagine: pagine di note indisciplinari , appunti, convocazioni di genitori, verifiche e giustificazioni... è impressionante, non ho mai visto questa scuola in tali candozioni. tutto prima o poi finisce, e devo dire che questa razza di "festa" è durata ben poco per via delle regole infrante da noi studenti. i docenti stanno eseguendo una commissione data dal preside, ovvero quella di fermare ogni alunno, chiedendogli nome e cognome, per poi rovinargli all'ultimo dell'anno scolastico la media con un rapporto. Che infami, non ci lasciano in pace nemmeno oggi. I prof cercano di fermarci, per questo io e Harry, dopo aver salutato tutti i nostri amici, ci diamo alla svelta per fuggire da quei abili (tanto per dire) professori. non che a me interessi tanto della mia media, ma non sarebbe il massimo tornarmene a casa, all'ultimo di scuola, con una nota. Io e il mio migliore amico ci stiamo incamminando lungo il corrido. Gli ho chiesto il favore di farmi da guardia, nel frattempo che io prenda i miei libri. "Non riuscirai mai ad aprirlo quel coso..." dice stufo di aspettarmi mentre cerco di aprire questo dannato armadietto.
"vuoi che provi ad aprirlo sbattendoti la faccia contro?" che seccatura, si sta lamentando esageratamente troppo. Come se fosse colpa mia se questo coso non si apre.
"Grazie ma no, sono ancora troppo bello per ritrovarmi un bernoccolo in fronte." dice con un tono smorfioso, incrociando le braccia. Ignoro tutte le sue lamentele, faccio 20 passi indietro per poi scagliarmi contro l'armadietto.
"Ma che bravo, ti sei quasi rotto un braccio, ma almeno sei riuscito ad aprirlo, no?" sogghigna facendomi un leggero applauso.
"Mai darsi per vinti." recito raccogliendo tutti fogli che sono caduti per terra. Dopo pochi minuti, mi resta da raccogliere solo un foglio; più che foglio di appunti una lettera. Harry si alza di scatto da terra, per cerare di prenderla, ma ahimè sono riuscito io a prenderla prima di lui.
"di chi è?" domanda avvicinandosi a me per leggerla.
"non lo so, è anonima." gli rispondo cercando di farmi venire qualcosa in mente.
"ma dai, fammi vedere!" dice strappandomela dalle mani. La legge molto attentamente, e questa cosa mi fa infuriare, perchè dovrei essere io il primo a leggerla.
"amico, questa è una vera e propria dichiarazione d'amore!" esclama incredulo.
"ma che cosa spari da quella bocca? sarà sicuramente uno scherzo di qualche deficiente con il quoziente intellettivo pari a quello di una merda"
Lui mi guarda confuso con la lettera in mano.
"OVVERO 0." Gli urlo strappandogliela violentemente dalle mani e cercando di gettarla nel bidone dell'immondizia, ma lui mi sorpassa cercando di fermarmi.
"Zayn, caro mio, io ti facevo stupido, ma non così tanto." dice posandomi una mano sulla spalla.
"a cosa ti riferisci?" dico dubbioso, cercando di scansarlo, ma lui mi viene sempre incontro.
"Che quelle parole non sono state buttate tanto per una beffa...come fai a non vederlo che questa è opera di una ragazza?" restiamo in silenzio per pochi secondi, cercando di farmi venire un nome in mente, fino a quando penso che questa ragazza si sia scelta un guaio. Ad interromperci è quello stupido del professore di fisica.
"che cosa ci fate ancora qui razza di imbecilli? la campanella è suonata da un pezzo!" dal suo tono di voce si puo' notare che è su tutte le furie; a quanto pare oggi ne avrà subite tante. Harry si avvicina a lui
"ci dispiace tanto di avergli interrotto il pranzo, mio caro professore. Ce ne andremo da qui in ben che non si dica! nel frattempo continui a gozzarsi con quella schifosa ciambella, acida come lei, che ha tra le mani." dice con una voce simile a quella di una chicca per poi inchinarsi a lui. "Le auguro di affogarsi. AREVOUR!" Ma che coglione. "andatevene stronzi!" urla irato. Noi ce ne andiamo, fin quando decido di rispondergli. se l'é cercata.
"professore..." gli urlo alle spalle e lui si volta di scatto verso di me.
"che vuoi?!" dice affannato per via delle rincorse che si sarà fatto ad ogni alunno durante la "festicciola" e a bocca piena.
"baciami il culo!" Gli grido facendogli il dito medio per poi scapparmene insieme a Harry in compagnia di quella palla gonfiata alle nostre spalle che ci rincorre.
"allora? ti sarà pur venuta in mente qualcuna Malik." dice affannato mentre usciamo da scuola.
"Si." gli rispondo abbastanza estasiato. "e chi sarebbe la fortunata in questione?" mi domanda impaziente di sapere la risposta.