Mentre i fratelli Achar erano impegnati a dare alla casa un nuovo aspetto, al liceo invece, la voce che mi chiamò da lontano, apparteneva alla donna più conosciuta dell'Istituto. La preside Judie. Fui contenta nel risentirla. Non avevo sue notizie da prima dell'estate. L'ultima volta che la vidi, rammento fu ad un pigiama party organizzato da Madison, e in quel momento, riconoscendo la sua voce, mi voltai di scatto verso di lei facendo scontrare i nostri sguardi. Le sorrisi e subito notai che un qualcosa in lei era cambiato.
- Caspita! La trovo davvero in forma oggi signora Judie.-
Era così elegante. Il suo vestito, era a dir poco incantevole. I suoi capelli corti e di color nocciola le davano un non so che di apparentemente raffinato...
Aspetta! Corti e color nocciola?
- signora, lei ha cambiato taglio!-
- Ti piacciono Violet? Il cambiamento fa bene a tutti non credi?
La signora Judie aveva un sorriso smagliante a trentadue denti e io le risposi:
- Le stanno perfetti e In fondo lei ha ragione! Cambiare farebbe bene a tutti, anche a me.-
- ricorda però che il cambiamento è giusto in quantità non troppo eccessive. Cambiare, ma non stravolgere completamente se stessi è fondamentale Violet. Sono sicura però che tu sia una persona ragionevole dunque, non stiamo trattando del tuo caso! E tu Emily? Che piacere rivederti, Come stai? Ti trovo un po' pallida sai...-
- Ha ragione, il motivo è perché ultimamente non è che sono stata tanto bene. Poi la mattina, pur essendo stanca dovevo alzarmi presto.
Emily sembrò rattristirsi.
-Sa finite le vacanze, l'ultima settimana di agosto dovrebbe essere il periodo in cui una persona dovrebbe prepararsi per l'inizio della normale quotidianità. Ma per me non è stato così!-
Quella malinconia espressa da Emily, fece venire alla signora Judie un'angustia.
- Dovresti farti visitare da un medico allora. Stai prendendo i farmaci?-
- Mia zia Zelma come sa, è un erborista. Dice che non c'è rimedio migliore delle sue tisane terapeutiche per guarire da qualche malore. Non le piace agire secondo i farmaci, preferisce ovviamente i suoi rimedi naturali.-
- vedrai, starai subito meglio. Ti assicuro che riuscirai a svegliarti serena grazie a lei.-
- Si, lo spero tanto! Lei invece come sta?-
- Emily Guarda, il lavoro non è iniziato neanche da due ore che già sono piena di cose da fare, moduli da compilare, e mail da dover leggere, programmi per il comitato studentesco punto ti dirò una cosa! Che resti tra noi. A volte manderei tutto al diavolo. Chiunque preferirebbe starsene tutto il giorno a casa per vedere un film gustando pop-corn, ma be', vedi? Questo posto cadrebbe a pezzi senza di me!-
Dietro di me, riuscì a sentire i vari sghignazzi e risatine dei ragazzi origlianti ed io, emplicemente avevo un sorriso riservato sulle labbra limitandomi ad annuire interessata, ad ogni singola parola che la donna si scambiava con Emily.
- Perché non provare con un altro lavoro preside Judie? -
Che sfrontato pensai. Chi ha avuto un coraggio simile a parlare così alla preside? Eventi! Il ragazzo di cui attentò conoscevo il nome. Uno dell'ultimo anno. Azzarderei nel dire, qualcuno in stretto contatto con Buckley, che invece, conoscevo abbastanza. La risposta che Judie diede al ragazzo mi fece restare di stucco punto non pensavo avrebbe reagito in quel modo. Fu molto calma e diplomatica.
- vedi ragazzo? La carriera è esattamente ciò che ho sempre desiderato. Aiutare i ragazzi adolescenti come te a poter crescere, maturare e a comprendere ciò che realmente vogliate farne del vostro futuro. Questo è quello che ho sempre voluto. E puoi scommetterci che non cambierei nulla di quella che sono diventata professionalmente.-
La madre di Madison, aveva un carattere che stimavo molto.
Era una donna che sapeva come affrontare le cose di petto. Sapevo quella che voleva e come ottenerlo. Lei, non si faceva quasi mai demoralizzare dalle cose che gli accadevano Anche se, spesso sotto un animale urgente se ne cela una davvero molto fragile e dall'animo sensibile. Saper mascherare i propri punti deboli. È questo che mi piace in una persona. Oltre ad essere una di quelle ricche di valori, Judie, era una donna che non avrebbe mai voluto che qualcuno potesse giudicare il modo in cui svolgeva i suoi compiti lavorativi. Nessuno a parte stessa ovviamente. Quella donna, pur rappresentando il classico esempio di ciò che specifico come macchina ordinaria, con una famiglia ordinaria, lavoro ordinario ma soprattutto con una vita ordinaria, fungeva per me da seconda madre e Madison spesso, sembrava non rendersene conto di quanto fosse fortunata ad averla. Avrei voluto anch'io qualcuno che si fosse preso cura di me. Avevo bisogno di una presenza materna nella mia vita stracolma di delusioni e ciò, non mi è mai stato possibile. Non ti io non abbia mai avuto qualcuno che si fosse preso cura di me certo punto avevo mio fratello Andrea, avevo le mie amiche, avevo anche io una madre... È solo che a lei, le diagnosticarono un terribile Cancro quando avevo solo sei anni. Ricordo ancora le lacrime di zia Elizabeth quando mi diede la notizia. Le sue parole furono: "Andrà tutto bene Violet..."
Già, andava decisamente tutto alla grande! Andava tutto a meraviglia zia Elizabeth Traduci pensieri che fluivano scorrevoli nella mia mente, Madison suggerì alla madre di andare. Doveva ancora accogliere i vari ragazzi di primo anno punto pensava l'avessi dimenticato così Judie saluto a tutte noi dicendo che i suoi doveri l'attendevano e noi, naturalmente Ricambiamo con modestia osservandola andarsene con i suoi fascicoli stretti sotto il braccio punto fuori l'immenso ingresso, I liceali come al solito si mostravano ansiosi attendendo il suonare della fatidica campanella al rintocco delle lancette sul grande orologio barocco posizionato sul picco della struttura. Alla mia sinistra, una branca di ragazzi che sembrava avermi notato venì incontro come in parata e per un attimo, mi catapulta indietro nel tempo facendo riaffiorare nella mia mente, un mucchio di immagini e ricordi dei bei momenti trascorsi insieme a loro. Tutto nell'incontrare ancora una volta quelle persone riunite nello stesso posto: il liceo".
- Violet! Quelli lì non sono per caso Hayden e i fratelli Flynn?- Mi domandò Emily.
-Sì! Sono loro. La faccia di Hayden la riconoscerei tra mille altre.-
-Sexy il ragazzo!- Emily si morse il labbro squadrando il ragazzo da lontano.
- dai Emily, evitami certi commenti. Sappiamo entrambe che hai sempre avuto un debole per Hayden. Magari questo è l'anno giusto per accettare un suo invito ad uscire. Non credi?-
-Dai smettila Violet!- Emily si fece rossa come un pomodoro dall'imbarazzo poi, dopo che Hayden, ragazzo alto, moro e popolare, mi strinse in un forte abbraccio, aggiunse:
- Be', forse ci proverò!-
-Hey, guarda chi si rivede! Sparisce per mesi ed ora rieccola qui!- Hayden, non staccava le braccia avvolte al mio collo. Aveva una stretta così possente che quasi mi sentivo soffocare.
- Fa più piano! Se metterai un po' più di pressione in questa braccio, ci rimarrò secca! Mi mancherà il respiro!-
Da quando lo vedi l'ultima volta, Hayden non sembrava cambiato affatto. Sempre uguale. Era rimasto lo stesso Hayden che conoscevo prima, che ormai staccatosi dal mio collo, iniziò a chiedere in generale domande futili, giusto per sciogliere un po' il ghiaccio per quella che sembrava essere una rimpatriata, come: "cosa avete fatto quest'estate? Oppure, cosa mi raccontate di bello?"
A Madison, venne chiesto subito dopo: "abbiamo saputo che sei stata in Kenya per un safari ad agosto. Non è forse vero?"
Alla domanda fatta, tutta la mandria di ragazzi intorno a me, incredula e incuriosita, fremeva dalla voglia di sapere la risposta della giovane ragazza.
- Sì! Sono stata in Kenya con i miei ed è davvero un bel posto l'Africa orientale. Devo ammetterlo!-
I mormorii di tutti, affluivano sempre più, finchè la stessa domanda non fu rivolta alla sottoscritta.
- E tu Violet? dove sei stata?-
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The Shadows Remain
FanfictionViolet, era una semplice studentessa liceale dai mille progetti per il futuro. Lei e suo fratello Andrea vivevano ad Underwood Hills, una tranquilla cittadina nei pressi di Atalanta con l'assenza di un padre ed una madre spesso ricoverata per un per...