FELIX

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Una richiesta insolita ma gradita, la ragazza mi ha dato libero voto anche sul contest paranormale. la storia parla di streghe, persone mancate, amori mai rivelati e circoli segreti. 


Erano passati pochi giorni dalla scomparsa del mio ragazzo, ma a me sembravano un'eternità

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Erano passati pochi giorni dalla scomparsa del mio ragazzo, ma a me sembravano un'eternità. E sarebbe stato così per sempre per me. Secondo Sorn non dovrei piangermi a dosso per tutta la vita e dovrei smetterla di intrufolarmi in casa sua, entrare nella sua stanza, avvolgermi con il suo giubbotto in pelle e ascoltare quella musica triste che mi conduce alle lacrime tutte le volte. Per questa ragione mi ha sequestrato le chiavi di casa sua. Ma sono riuscita a tenere il giubbotto di pelle con me. Perché, anche se fa male, è l'unica cosa che mi resta di lui.
Adoro quel giubbotto. Lo indosso spesso ultimamente. Pieno del suo profumo dolce e amaro al tempo stesso, così tipico di lui. Ma il dolore è sempre così forte e intenso da diventare insopportabile. Il giorno della veglia è stato ancora più doloroso. Vederlo nella bara, freddo e addormentato, ripensare ai bei momenti passati insieme mi rendeva ancora più triste di quanto non lo fossi già. E' per questo motivo che, invece di piangermi addosso nella mia stanza, preferisco andarlo a trovare al cimitero. Lo so è macabro, ma io sono una strega e i cimiteri non mi spaventano.
Ogni mattina, prima di andare a scuola, vado dal fioraio, compro un mazzo di fiori e vado al cimitero. Ogni mattina gliene lascio di nuovi, insieme a una fialetta del suo infuso speciale, che mi scolo sulla sua tomba in suo onore prima di andare a scuola. Quella mattina era nuvoloso e pareva che iniziasse a piovere, quindi mi sbrigai. Indossai il giubbotto di pelle scura, il suo e andai dal fioraio. Presi il classico, delle camelie bianche. So che non è il tipico fiore che si porta ai morti, ma è lo stesso fiore che mi regalò per il ballo di fine anno. Arrivai al cimitero di corsa, senza usare l'auto dato che distava poco da dove si trovava il negozio del fioraio. Arrivai ed era chiuso. Come sempre, dato che arrivavo lì negli orari meno adatti, forzai la serratura ed entrai. Attraversai quel vialetto con i fiori in mano e le lacrime che urlavano per uscire fuori. Giunta davanti alla sua tomba, mi chinai per lasciargli i fiori, scoppiando in un bagno di lacrime come sempre. Poi presi la fialetta del suo infuso speciale e ne bevvi un po'. Credevo di essere sola quando qualcuno alle mie spalle mi spaventò.
"Ti manca non è vero?"disse una voce alle mie spalle. Sussultai scattando in piedi e mi voltai di scatto. Era Felix.
"Felix? Io no-non capisco, che ci fai qui?"domandai confusa.
"Mi sembra ovvio"disse lui alzando le sopracciglia.
"S-si certo, ma no, dico ... che ci fai in qui, non te ne eri andato?"domandai balbettando.
"Si e infatti non ho intenzione di restare. Sono solo venuto a salutare mio fratello"disse.
"Sempre in fuga tu eh?"dissi irritata.
"E' un problema?"disse lui strafottente.
"Si. Si è un problema. Perché se tu saresti stato più presente a quest'ora sarebbe ancora vivo. Ma no, tu te ne sei fregato e te ne sei andato via come solo un vigliacco sa fare. Non te ne è mai importato niente di lui e adesso torni perché ti manca? Non ci credo. Sei qui solo per prenderti il potere. Ti odio Felix."dissi io piena di rabbia mentre le lacrime si facevano sempre più vive e fluide sul mio volto. Alla fine della frase avvertii un brivido freddo percorrermi la schiena e alle parole Ti odio Felix ci fu una luce bianca a seguito di un rumoroso fragore e infine un fulmine che, come un colpo di frusta, si scagliò sulla terra, squarciò il cielo e iniziò a piovere forte.
"Pensi che non lo sappia? Pensi che non conosca le conseguenze delle mie azioni? Dopo la morte dei miei, tuo fratello era la sola cosa che mi restava, l'ultima ed unica persona della mia famiglia. Lasciarlo è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto nella mia vita. Sparire, farmi odiare da tutti, evadere, ma dovevo farlo, perché non sopportavo più quella situazione" disse lui.
"Quale situazione?"chiesi io urlando piena di rabbia.
"Di averti persa"disse lui urlando a sua volta.
"Che cosa?"sussurrai.
"Per te c'era solo lui. Io ero il fratello maggiore visto come un criminale da tutti. Vederti abbracciata a lui, camminare per casa ed essere costretto ad ignorarti. Per me era troppo. Sei tu il motivo per cui me ne sono andato Y/N"
"Quindi la colpa sarebbe mia?"
"No. Ma non è nemmeno mia."
"Se pensi che possa stare con te solo perché tuo fratello è morto ti sbagli i grosso"
"Non chiedo questo, ma solo che tu la smetta di odiarmi così tanto. Non sono poi così cattivo come tutti mi descrivete"
"A no? Quindi saresti un innocente? Sei solo un idiota e questo mi spinge ancora di più ad odiarti"dissi voltandomi e camminando verso l'uscita.
"No aspetta"disse lui afferrandomi per un braccio.
"Ho aspettato abbastanza. Tutti questi anni che tu ti dichiarassi e scegli di farlo proprio adesso. Lui era l'unica persona in grado di farmi sentire speciale, anche se a modo suo. Tu invece passavi il tuo tempo con Sorn ogni volta. Vi guardavate, sorridevate e scherzavate insieme e io restavo sempre in disparte senza dire niente. E' per questo che mi sono legata a lui e quel semplice sentimento di invidia e gelosia che volevo che tu provassi in realtà si trasformava in qualcosa di sempre più intenso. Ma adesso sei qui e mi dici queste cose e io non so più a chi dare ragione, se a te o al mio cuore che mi dice di lasciarmi andare. Perché abbiamo passato così tanto tempo tra intrighi e tradimenti e gelosia, che abbiamo perso noi stessi."dissi lasciando andare tutto ciò che avevo dentro, dolore e lacrime comprese. Ora anche lui mi stava fissando con gli occhi lucidi in volto.
"Perché me lo dici solo ora?"chiesi infine asciugandomi una lacrima che mi scorreva sul volto.
"Perché prima non ci sono riuscito, avevo troppa paura"disse lui.
"Ora è troppo tardi"dissi io voltandomi.
"Non è mai troppo tardi"disse lui sottovoce e afferrandomi per un braccio mi voltò di scatto verso di se. Senza lasciarmi il tempo per riflettere, mi afferrò con una mano il volto e fece scorrere le sue dita lungo i miei capelli fino a toccare alla mia nuca. Con l'altra mano invece mi teneva fermo il braccio e, avvicinandomi a se con arroganza e passione, avvicinò le sue labbra premendo forte contro le mie. Mi sentivo soffocare e cercai di dimenarmi dalla sua presa, ma lui mi teneva stretta a se. Quel bacio era così carico di rabbia e rancore per tutti questi anni sprecati che faceva male. Cercai di resistere il più al lungo possibile, ma quando sentii la sua lingua premere e farsi spazio nella mia bocca fino a toccare la mia, cedetti e mi sciolsi. Socchiusi gli occhi e mi rilassai. Lui mi fece cadere a terra e quando riaprii gli occhi notai che eravamo sul letto di camera sua. Aveva usato il teletrasporto, ma come diamine ci era riuscito? Ah, giusto, che sciocca! Lui è un mago da molto più tempo di me, quindi più esperto. Mi baciò con passione senza distogliere le sue labbra da me. Nonostante fossi tutta bagnata a causa della pioggia, avvertii una forte ondata di caldo improvvisa invadermi. Mi sfilai il giubbotto e lo lasciai cadere a terra sul pavimento di camera sua. Avvertii una strana sensazione dopo aver fatto ciò, come di libertà, sollievo e appagamento. So che è sbagliato, ma Felix è stato il mio primo amore e con il suo ritorno, la scintilla si è riaccesa, trasformandosi in un'ardente fiamma che si stava consumando in quella stanza. Proprio come se fossimo noi a consumare l'aria, sentivo la mancanza di ossigeno ogni volta che staccavo le mie labbra dalle sue. La sensazione era insopportabile anche quando scese a baciarmi il collo. Al tocco delle sue labbra sentivo la pelle bruciare e mi sentivo soffocare dalla scia bollente che la sua lingua lasciava sul mio corpo. Sentivo le sue mani su di me, ma volevo di più, così allungai le braccia, gli afferrai la camicia e gliela sfilai di dosso gettandola a terra. Potevo ammirare il suo corpo perfetto e scolpito davanti a me. Lui fece la stessa cosa con la mia. Mi sdraiai sul morbido materasso cullata dalle sue carezze mentre con un colpo secco mi sfilò i pantaloni e face poi lo stesso con i suoi. Continuammo a baciarci e a farlo tutta la notte, finchè non ne avemmo abbastanza e ci addormentammo l'uno accanto all'altro.
"Mia dolce Y/N"sussurrò lui prima che mi addormentassi "Lascerai mai dei fiori anche per me?"domandò e io sorrisi confusa e mi addormentai perché troppo stanca di poter formulare una singola frase di senso compiuto.

"Y/N! Y/N! Y/N!"sentii qualcuno chiamarmi e scuotermi violentemente. Mi svegliai e guardai attorno. Ero al cimitero, distesa a terra accanto alla tomba del mio ragazzo con in mano ancora i fiori. Mi alzai in piedi e vidi Felix davanti a me.
"Mi ero addormentata?"domandai a me stessa.
"A quanto pare? Un po' macabro non trovi? Dormire in un cimitero. Da quant'è che non dormi?"mi domandò lui.
"Da un po', che ci fai qui?"gli domandai.
"Sono venuto per restare e nonostante i miei errori in passato voglio rimediare e diventare una persona migliore un giorno. E poi perché volevo dare un ultimo saluto a mio fratello. Sai y/n, tu sei l'unica persona che teneva davvero a lui. Forse più di quando ci tenessi io. Sei una brava persona, l'unica amica vera che gli era rimasta"disse con un sorriso amaro sulle labbra. "Chi mi lascerà mai dei fiori quando tutto questo sarà finito"bisbigliò lui e poi sospirando, sollevò il colletto del giubbotto fin sopra gli zigomi con fare misterioso e si voltò per andarsene. "Ti conviene andare a scuola subito, tra un po' pioverà"
"Aspetta"dissi io e lui si voltò "Non era solo un sogno vero, sei tornato davvero. Per me?" dissi e lui sorrise.
"Ci vediamo al circolo"e sparì dietro la nebbia.

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