But friends don't know the way you taste

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"Oggi vengo da te".
Questo diceva il messaggio che Shawn mi aveva inviato questa mattina.

Io e Shawn eravamo migliori amici da più o meno tutta la vita. Avevamo entrambi tre anni quando i miei genitori e i suoi si sono conosciuti. Siamo cresciuti insieme, abbiamo frequentato le elementari e le medie insieme, ho visto la carriera di Shawn decollare, rimanendo sempre al suo fianco e, adesso, Shawn aveva vent'anni e io li avrei fatti pochi mesi più tardi.

Era normale, per noi, vederci e parlare spesso. Eravamo sempre uno a casa dell'altra; ormai i suoi genitori erano famiglia per me, e lo stesso valeva per lui.

Ma, quel giorno, c'era qualcosa di diverso.

Quando Shawn arrivò a casa mia erano le tre del pomeriggio. I miei genitori non c'erano, ma non sarebbe stato un problema. Eravamo spesso a casa da soli.

Come sempre, passammo il tempo parlando, guardando un film o una serie tv, mangiando o studiando. In un attimo, erano già le sei di sera. I miei non sarebbero stati a casa prima delle otto e trenta.

Eravamo seduti sul mio letto a parlare come sempre, quando Shawn cominciò a farmi il solletico facendomi contorcere dalle risate.

<<No! Smettila, ti prego>> urlai tra le risate.

Dimenandomi, mi spinsi contro di lui, facendogli perdere l'equilibrio. Shawn si ritrovò con la schiena appoggiata al materasso: le sue mani sui miei fianchi e io a cavalcioni su di lui con le mani sul suo petto.

Fu in quel momento, che tutto cambiò.

Il suo sguardo era così intenso, mentre mi guardava negli occhi. Poi, il suo sguardo scivolo su tutta la mia figura che ricopriva il suo corpo.

<<Mi piace come sei vestita>> affermò.

In realtà, ero in pigiama: indossavo una maglietta degli AC DC lunga e dei pantaloncini della tuta.

Il suo sguardo tornò a incastrarsi nel mio e, poi, si fece pesante sulle mie labbra. Pochi centimetri dividevano i nostri visi, potevo sentire benissimo il suo respiro leggermente affannato soffiare sulla mia pelle.

Quando si avvicinò appena, indirizzato alla mia bocca, mi venne spontaneo avvicinarmi e far scontrare le nostre labbra.

Fin da subito, le nostre lingue si intrecciarono in un bacio rovente e bisognoso e, anche se poteva sembrare davvero strano, in quel momento tutto sembrava così giusto e perfetto.

Fui io a fare per prima il passo successivo: presi gli orli della sua maglietta e li tirai su, sfilandogli l'indumento e gettandolo da qualche parte sul pavimento. I suoi addominali si contorcevano sotto il mio tocco, mentre le nostre labbra continuavano a cercarsi, bisognose le une delle altre.

La mia maglietta e i miei pantaloncini finirono sul pavimento, in un qualche angolo della stanza, e in poco tempo anche i suoi skinny jeans neri avrebbero fatto la stessa fine.

Senza staccare un momento la bocca dalla mia, le mani di Shawn accarezzarono la mia pancia, i miei fianchi e la mia schiena, prima di attaccarsi al mio reggiseno e slacciarlo.

Mi guardò, come per capire se fossi d'accordo o no. Ma io lo ero, eccome se lo ero. In risposta, con un sorrisetto beffardo stampato sul viso, feci scontrare i nostri bacini, cosa che provocò un gemito da parte di Shawn e sentii così la sua erezione pulsare contro il mio corpo.

Shawn ribaltò i nostri corpi, facendomi ritrovare con la schiena appoggiata al materasso.

Cominciò a lasciarmi baci umidi lungo il collo, il petto e il seno, dove prese a giocare con i miei capezzoli turgidi. Il mio respiro era affannato e dalla mia bocca uscirono ansimi di piacere.

Continuò a giocare con i miei seni con la mano, mentre riprese a baciarmi la pancia, scendendo sempre più giù.
Quando arrivò al bordo dei miei slip, li abbassò con le mani fino alle ginocchia e io lo aiutai a sfilarmeli.

La sua bocca si riappoggiò sulla mia pelle rovente. Baciò l'interno della mia coscia e, finalmente, la sua bocca si posò sulla mia intimità, che fremeva dalla voglia di ottenere attenzioni da quelle labbra.

Al contatto delle sue labbra sulla mia pelle più delicata e sensibile, ebbi un piccolo sussulto e, pian piano, mi fu impossibile trattenere gli ansimi e i gemiti di piacere, che fuoriuscivano dalle mie labbra senza controllo.

Fece scorrere la sua lingua su tutta la mia intimità e la baciò, fino a quando non mi penetrò con la lingua e iniziò a stuzzicare il mio clitoride, leccandolo e succhiandolo.

<<Shawn...>> ansimai, e portai una mano tra i suoi riccioli.

Dalla mia bocca uscirono gemiti e versi di piacere, mentre stringevo il lenzuolo sotto di me.

Sarà stata colpa della troppa eccitazione di quel momento insano, del fatto che fosse Shawn a darmi quel piacere e probabilmente anche il fatto che non facevo sesso con qualcuno da un po' di tempo, che in pochi minuti raggiunsi il culmine del piacere e, urlando il suo nome, venni.

Il ragazzo continuò a leccare la mia intimità, probabilmente ripulendola dai miei liquidi, mentre io restavo immobile sul letto, con la mente annebbiata dal piacere e il respiro affannato.

Shawn tornò a sovrastare il mio corpo e, con un sorrisetto soddisfatto stampato in faccia, fece scontare nuovamente le nostre labbra, questa volta lasciandomi in bocca un sapore alquanto dolce, il mio seme.

Immediatamente, portai le dita all'elastico dei suoi boxer, tirandoli giù e liberando così il suo membro eretto e duro, che era ormai stretto all'interno del tessuto.

Avvicinai la bocca ad esso, pronta a restituirgli il favore, quando la sua mano si posò sul mio viso, fermandomi: <<I preliminari alla prossima volta, babe. Ora ho bisogno di te>>

Non feci in tempo a ribattere, che mi trovai un'altra volta sdraiata di schiena, con il corpo del mio migliore amico che sovrastava il mio.

Shawn sapeva perfettamente che prendevo regolarmente la pillola anticoncezionale a causa dei forti dolori del ciclo, così, senza esitazione, entrò in me senza preservativo con una spinta decisa, che fece gemere entrambi.

Cominciò subito a muoversi, dando spinte decise e veloci. Io portai una mia gamba dietro la sua schiena, lasciandogli così più accesso, e cominciai a muovere il bacino allo stesso ritmo dei movimenti di Shawn.

Era incredibile con quanta sintonia stavamo facendo sesso - o forse l'amore - io e lui.

Entrambi provavamo così tanto piacere, che tra un gemito e un altro, in pochi minuti raggiungemmo entrambi il culmine. Lanciai un urletto stridulo quando venni e, pochi secondi dopo, anche Shawn mi riempì con il suo liquido.

Si lasciò cadere sul mio corpo e appoggiò la testa sui miei seni, avvolgendo i miei fianchi con le sue braccia.

In quel momento, in quell'amplesso, nessuno di noi due aveva intenzione di parlare. Avevamo paura di rovinare il momento. Cosa potevano dire?

Infondo, eravamo solo amici.

Ma gli amici facevano queste cose?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19, 2019 ⏰

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