Le Sue Vere Intenzioni

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Elena, seduta sul suo computer a riscrivere gli appunti fatti quel giorno, era distrutta, fredda e con lo sguardo spento.
Aveva perso Mei Li ed Esme, ed entrambe le aveva perse davanti ai suoi occhi, era difficile riuscire a reggere una cosa del genere, specialmente dopo che la dottoressa aveva cercato di aiutarla ad affrontare la morte della Classe D.

Non voleva pensarci troppo, voleva dare del suo meglio come sempre, ma non ci riusciva, finivano sempre per ritornarle alla mente e finiva per mettersi a piangere, con gli altri che si chiedevano il perché si stesse comportando in quel modo.

Inoltre, sembrava fosse l'unica a ricordarsi di Esme, a parte lei, Bright e forse anche Clef tutti gli altri sembravano non averla mai conosciuta. Forse era un effetto relativo a quella creatura misteriosa che l'aveva portata via, ma non ne era sicura.

Mentre finì di scrivere, però, un'altra dottoressa le passò davanti toccandole la spalla, ed Elena si girò nella sua direzione.
Era la Dr.ssa Minty, ed era assieme ad un'altra dottoressa più giovane, la sua assistente: la Dr.ssa Connie Berrynewt, anche denominata Berry, una ragazza dalla pelle rosa pastello piena di lentiggini scurissime sul volto, gli occhi verde mare e i capelli sbarazzini rosso corallo, legati in due piccole codine. Indossava, oltre al solito camice da scienziata, una maglietta a righe rosa con un buco sul petto a forma di cuore, pantaloncini rosso chiaro (così come i calzini) e scarpette Mary Jane rosa scuro. Sembrava una vera e propria fragolina dal suo aspetto (da qui il suo soprannome), ma il suo sguardo era pieno di rancore e disprezzo verso il mondo.

"Sì?" chiese Elena, con sguardo preoccupato e tono mogio.
"Oh, salve, scusa se ti disturbo, ma volevo chiederti un piccolo favore..." iniziò a chiedere la dottoressa, mentre si arricciava i capelli dalla noia, di cui un pezzo rimase appiccicato al suo dito, dato che non solo erano abbastanza simili alla gomma da masticare alla menta per il sapore ed il profumo, ma anche per la consistenza.
Berry rimaneva in silenzio, ma stava a guardare Elena piuttosto male, facendola sentire più a disagio di quanto non lo fosse già.

"...Ecco, il Dr.Bright si è dimenticato di portarmi alcuni documenti, e visto che non mi ha permesso di entrare nel suo ufficio, potresti andarci tu?"

Elena non aveva per niente voglia di farlo, specialmente dopo che il Dr.Bright l'aveva presa in giro subito dopo la scomparsa di Esme.

"Non puoi andarli a prendere tu, scusa?" chiese Berry, in maniera anche abbastanza infastidita, come se non volesse che la ragazza andasse a fare quella commissione.
"Gliel'ho appena detto, Berry, purtroppo a causa di certe, ecco,"discussioni personali", non ci posso più andare, e non voglio rischiare altri casini semplicemente per riprendermi i documenti." disse la dottoressa, quasi rimproverando la sua collega, per poi rivolgersi di nuovo ad Elena.
"Quindi potresti andarci tu, per favore?
Sono contenuti dentro una cartella verde, con alcuni adesivi a forma di stelline gialle sopra"

Elena, a quel punto, non poteva dimostrarsi maleducata, perciò accettò ed iniziò a dirigersi verso l'ufficio di Bright, abbastanza preoccupata, e lasciando le due dottoresse da sole.

"Mi chiedo anche perché hai dovuto darle qualcosa da fare, Adelaide. Sai benissimo che è una piagnucolona inutile" affermò Berry incrociando le braccia, appena la ragazza si allontanò.
E Minty le mise una mano sulla spalla, in modo piuttosto severo.
"Questa è la stessa cosa che pensa Bright.
Gradirei che tu non avessi il suo stesso pensiero, faresti un grosso errore a sottovalutarla..."

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Elena, appena arrivò all'ufficio di Bright, bussò, chiedendo se era permesso entrare, ma non ricevette risposta.
Stava per andarsene, e avrebbe detto a Minty che purtroppo non era riuscita a trovarli, ma cambiò idea in fretta, e decise di aprire la porta, che con sua sorpresa si rivelò non essere chiusa a chiave.

SCP: Welcome to the FoundationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora