Non Bisogna Avere Paura

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Elena era seduta, come gli altri giorni, alla sua postazione di lavoro, e digitava sul computer gli appunti delle sue ultime ricerche su SCP-1070.
Ormai, da quando era arrivata alla Fondazione, aver scoperto tutte le anomalie, e dopo aver rischiato con la Dr.ssa Esme di venire uccisa da SCP-049, ovvero il Dottore della Peste, era tutto cambiato per lei.

E oltretutto, era anche difficile potersi sfogare in un contesto del genere, ogni volta che le capitava di voltare la testa, vedeva qualcuno morire a causa di un SCP, o esperimenti sui soggetti di classe D.

E si impressionava, soprattutto dopo averne fatto uno lei stessa.
Voleva piangere, ma non poteva, semplicemente scappava via o si copriva il volto in lacrime.
E non ne poteva più di tutto ciò...

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Mentre Elena era assorta nei suoi pensieri digitando sul computer, qualcuno le toccò le spalle, per ottenere la sua attenzione.
La ragazza si girò, e incrociò lo sguardo di un altro ricercatore.
"Sei tu la Dr.ssa Elena?"
Lei annuì.
"Beh, l'amministratore di questo sito mi ha chiesto di mandarti questa." e le diede una lettera.
Dopo che prese la lettera in mano, il dottore se ne andò, e poi la aprì, e iniziò a leggerla:

"Gentilissima Dr.ssa Elena,
Da quando è arrivata alla Fondazione sono stati fatti notare a me e ad altri ricercatori un comportamento non adeguato. Pertanto, volevo invitarla dopo la pausa pranzo al mio ufficio, per poterne discutere a proposito e cercare un modo cordiale per risolvere la situazione.
Cordiali saluti,
Il coordinatore del sito

J.B."

Elena rimase un momento in agitazione.
A quanto pare il suo comportamento sensibile e spaventato aveva in qualche modo infastidito la Fondazione, e si sentì in colpa.
Ma proprio in quel momento arrivò la Dr.ssa Esme, che la salutò dandole il cinque.

"Ehilà, che si dice, Elena?
Mi hanno detto che sei stata grandiosa nel condurre l'esperimento con 1070." disse lei.
Elena ricambiò con un timido sorriso, ma era ancora con lo sguardo mezzo spaventato per la lettera ricevuta, che Esme notò appena abbassato lo sguardo.

"Chi te l'ha data?" chiese, facendosi seria.
"Uno dei ricercatori ha detto che era per me... L'ho letta e... Insomma, devo discutere con l'amministratore di questo sito riguardo... Il mio comportamento..." rispose Elena.

Esme rimase un po' in silenzio, un po' preoccupata perché sapeva con chi Elena avrebbe dovuto parlare, ma poi la rassicurò con una pacca sulla spalla.
"Non preoccuparti!
Anche se la Fondazione ha visto il tuo aver paura di tutti gli SCP, non è una cosa grave!
Sono sicura che nonostante ciò, risolverai la situazione!" e le sorrise.

Il sorriso di Esme rassicurava sempre Elena, anche quando lei aveva paura, e quindi sorrise anche lei.
"Giusto, non devo aver paura di questa ammonizione."

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Dopo la pausa pranzo Elena si diresse, accompagnata dalla Dr.ssa Esme, all'ufficio dell'amministratore.
Le due si salutarono, dicendo che l'incontro sarebbe di sicuro andato bene, ed Elena andò verso la porta.

Ci bussò sopra, ed una voce dall'interno rispose :"Entri pure"
Elena fece un bel respiro profondo, e salutò di nuovo Esme con la mano, dopodiché entrò dentro, chiudendo in seguito la porta.

L'ufficio era in una stanza abbastanza piccola, con davanti una scrivania e una sedia girevole posta davanti ad un paio di librerie piene di cartelle e libri vari.

"Ben arrivata, Dr.ssa Elena" disse una voce proveniente dalla sedia.
"S-salve... Mi avevate chiamato per... Parlare del mio comportamento..." disse Elena.
"Giusto, giusto, dovevamo parlarne.Oh, aspetta, che sbadato, non mi sono girato con la sedia dall'altra parte, perdonami" e la sedia si girò, rivelando la persona che parlava.
Ad Elena si gelò il sangue.
Era di nuovo lui.

SCP: Welcome to the FoundationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora