Prologo

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Va tutto bene

Va tutto bene

Va tutto bene...


La bambina, poggiata al suolo della sua cameretta, continuava a ripetere queste parole.
Sua madre aveva appena finito di sgridarla.

Andava avanti così da mesi ormai... Tornava stressata, saliva le scale, la guardava e poi iniziava a rinfacciarle tutto ciò che faceva o non.

Viveva nella costante ansia di sbagliare qualcosa.

"comportati bene ci sono ospiti"
"parla correttamente"
"non dire cose stupide"
"devi essere educata e gentile"
"tieni la schiena dritta"
"non ingozzarti"
"partecipa alla conversazione"
"non fare il cane bastonato perché non lo sei"
"devi essere grata di tutto"

Era stata cresciuta così, doveva essere sempre perfetta e impeccabile.

Un trofeo da mostrare ad amici e familiari insomma...

"Che bella bambina", "sta crescendo proprio bene", "Oh, è davvero educata, quanto vorrei che anche mio figlio fosse così..."

Queste frasi, facevano crescere l'ego di sua madre a mille;
i complimenti erano la sua droga, il pane per i suoi denti, l'unica ragione per cui sembrava vivere.

La bambina si alzò da terra e si diresse verso la sua grande scrivania in legno; sopra di essa vi erano diverse sue foto.
Era davvero un bel esserino.

Capelli ramati le circondavano il viso angelico e due grandi occhioni, uno diverso dall'altro, le davano un aria selvatica.

Una bellezza particolare certo... ma anche molto delicata, troppo.

Prese un Post-it arancione, il suo colore preferito, afferrò una biro dalla tazza a forma di cuore e incominciò a scrivere : "va tutto bene" , poi prese una piccola scatolina in legno, ci soffiò dentro e la chiuse velocemente.

Oramai era diventato un suo rituale ; ogni volta che qualcosa andava storto prendeva un foglietto, scriveva sopra la sua piccola formula magica, soffiava e richiudeva tutto nel piccolo baule.

Aveva incominciato da quando il suo fratellone se n'era andato di casa...

L'unica cosa, che ancora la rendeva felice, era il suo amico della porta accanto.
Avevano uno strano rapporto quei due, non parlavano quasi mai, però, comunicavano a gesti; piccole azioni o movimenti che li portavano sempre a capirsi. Lei si arrabbiava spesso, però lui riusciva sempre a farsi perdonare; ogni volta che litigavano non gli parlava più, allora lui prendeva dalla borsa della madre dieci centesimi, andava al tabaccaio dietro casa e le comprava una liquirizia alla fragola.

Qualcuno bussò alla porta.

La bambina, in tutta fretta, nascose il suo segreto nella casetta delle bambole che le era stata regalata per Natale e si buttò a peso morto sul letto.

La madre sbatté violentemente la porta e urlando con la sua voce stridula disse  "Nives cara!! Abbiamo un ospite!!"

Ed eccoci di nuovo a questo punto, ormai era di routine;
venivano sempre più spesso a farle visita diversi uomini, uomini seri, sempre in giacca e cravatta e con addosso il persistente odore del loro tabacco costoso.

La madre chiuse a chiave la porta dietro di sé, prese duramente il braccio della piccola e quasi la fece cadere per terra mentre la sbatteva sulla dura sedia di ferro.

"Bene incominciamo ! Zitta e ferma, oggi abbiamo un ospite più importante del solito, voglio che tu sia magnifica" proclamò.

Incominciò a legarle i capelli in una perfetta treccia laterale, nemmeno un capello fuori posto, poi, iniziò a spruzzarle a dosso quintali di profumo, le mise un burro di cacao alla fragola per far risaltare le sue labbra da bambola e infine le getto sul letto un vestitino "sobrio" o così era come lo aveva chiamato e le ordinò di scendere giù il prima possibile.

Nives ubbidì e scese in fretta le poche scale che portavano al soggiorno, sapeva di dover ubbidire, aveva provato sulla sua stessa pelle le ' PUNIZIONI PER I BAMBINI DISUBBIDIENTI ! '

Sceso l'ultimo scalino si ritrovò davanti a un serio uomo d'affari, era molto alto, pensò, aveva una chioma di capelli brizzolati, dei profondi occhi verdi e dalla sua faccia non trapelava nessuna emozione; era vestito con un triste completo grigio e al suo collo era perfettamente legata una cravatta del medesimo colore.

Esso si abbassò alla sua altezza e lei potè osservare meglio i dettagli della sua faccia, iniziò a squadrarla, la fece girare due o tre volte su se stessa, soffermando lo sguardo principalmente sul suo viso, poi, con in volto un sorrisetto maligno disse " affare fatto, la voglio "

La madre, improvvisamente, sentite quelle parole, balzò all'indietro sbattendo contro l'anta in vetro di un armadietto dietro di lei e strillò " affare fatto !! "

Prese frettolosamente la bambina, la diede in mano allo sconosciuto e poi corse in una delle 4 stanze che componevano la casa.

L'uomo iniziò a tirarla e mentre la trascinava fuori dall'abitazione, Nives, iniziò a dimenarsi urlando disperatamente i nomi dei suoi genitori, aveva paura, non capiva cosa stesse succedendo.
Perché quell'uomo la stava trascinando via ?
Cosa voleva da lei ?
Perché sua madre era così felice ?

Vari vicini, compreso il suo amico, uscirono o si sporsero dalle finestre delle loro case, avevano delle facce strane, sembrava che avessero pena per lei, come se sapessero cosa stesse capitando.

Effettivamente, quelle poche volte in cui aveva parlato con alcuni di loro, aveva notato che la guardavano spesso così.
Il bambino corse subito da lei e iniziò a strattonarla per una manica del vestitino rosa, cercando di liberarla dalla presa ferrea dell'uomo.

Quest'ultimo innervosito dal comportamento dei due mocciosi, spinse il primo e assestò un sonoro schiaffo sulla guancia destra della seconda.
Nessuno disse niente, nessuno parlò...

L'ultima cosa che la bambina vide prima di essere trascinata via, fu il suo compagno sfiorarsi l'orecchio destro e comprirsi l'occhio sinistro.

Tranquilla, ti cerco

Spazio autrice che probabilmente quasi nessuno leggerà 😂:

Ciaoooo popolo di wattpad

Questa è la mia prima storia *arrossisce*, spero che vi possa piacere e che la mettiate nella vostra biblioteca; sono ancora una scrittrice abbastanza inesperta quindi scusatemi già da ora per gli eventuali errori di battitura....

Sono accettatissime le critiche e i consigli per scrivere meglio, tengo molto a questa storia e i personaggi sono totalmente di mia invenzione e fantasia.

Bheeeee, che dire follettini e follettine ci vediamo al mio primo capitolooooo 😘😘

Vorrei essere di più...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora