*Capitolo 5*

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Nei giorni seguenti le giornate furono tutte uguali e la stanchezza prese il possesso su di me. Dopo un'altra giornata monotona a scuola, tornai a casa per pranzare e non appena finii di sistemare casa, decisi di uscire a fare compere. Mi recai nel mio ipermercato preferito e cominciai a girovagare tra i vari reparti di abbigliamento, dove notai un vestito stupendo.  Era nero, molto aderente con  tanti brillanti, sparsi lungo tutto il vestito, ma la cosa che più mi colpì fu la super scollatura posteriore. Era davvero incantevole, così decisi di provarlo. Arrivata nei camerini aspettai il mio turno, perchè come al solito erano pieni di gente. Non appena se ne liberò uno, ci entrai e provai il vestito. Mi stava da dio, ma forse era troppo provocante. Ero parecchio indecisa, per cui decisi di guardarmi meglio al grande specchio posto fuori al camerino. La luce era soffusa ma i brillanti del vestito, scintillavano più che mai, quando ad un certo punto, notai un ragazzo alla mie spalle che sorrideva mentre si sistemava il colletto della camicia. <<Ci si rivede>> sbarrai gli occhi parecchio imbarazzata e sorrisi timidamente per poi tornare in camerino per cambiarmi. <<Comunque ti sta da dio>> <<G-grazie>> Non appena uscii me lo ritrovai davanti <<Scusami...>> cercai di farmi spazio. In quel momento avrei desiderato essere altrove, ma purtroppo ero lì, imbarazzatissima e rossa in viso. Quegli occhi mi mandavano scosse ovunque ed il cervello era in tilt. <<Aspetta... Hai messo la maglia al contrario>> Oh cazzo che figuraccia!! <<Oh>> ormai parlavo a monosillabi e le guance erano in fiamme, sudavo come una matta e non sapevo dove mettere la faccia, così mi catapultai in camerino e mi sistemai, sperando che se ne fosse andato ma...  <<Ascolta volevo solo presentarmi in una maniera più decente, l'ultima volta sei fuggita e non ti ho più rivista>> <<Io invece si>> cazzo!! Avevo parlato ad alta voce, ripensando alla festa degli intellettuali! <<Dove??>> <<Emmm ad una festa!>> <<Quale festa!?>> <<Non saprei...>> uscii dal camerino e cercai di fuggire dal quel posto al momento soffocante <<Scusa vai ad una festa e non sai qual'è?>> rise <<Ci sono andata con mio fratello per cui non so dirti di chi era la festa. Posso solo dirti che era in un'enorme villa. Tutto qui... Ora se mi vuoi scusare...>> gli passai davanti e andai alla cassa per pagare il vestito. Non appena uscii, finalmente presi una bella boccata d'aria fresca <<Perchè fuggi sempre? Non ti mangio mica!>> <<Ascolta non vorrei essere scortese per cui, lasciami in pace>> <<Sei sempre così scontrosa?>> <<Si abbastanza>> feci una smorfia e lui sorrise <<Dai, mi concedi un caffè?>> <<No ora devo andare>> <<Ok allora facciamo domani>> <<Ho scuola e poi lavoro, mi spiace>> <<E' solo un caffè>> <<Ci penserò>> <<Ok allora ci si rivede>> mi allontanai senza rispondere e lui continuò a fissarmi. Non appena tornai a casa, feci una doccia rigenerante per poi andar a lavoro. La serata fu abbastanza tranquilla quando tutto d'un tratto, mentre riempivo un calice di birra, sentii una voce familiare alle spalle. <<Dai Tom non dire così infondo ti ha sempre rispettato>> <<No Sam, non ammetto ragioni. Ha sbagliato e ha chiuso con me>> a quel nome i battiti accellerarono. Me lo ritrovai anche a lavoro!!Non mi sarei mai girata, se non fosse per il cliente molto esigente che mi sollecitava per aver la sua dannata birra. <<Prego>> gli sorrisi gentilmente, cercando di non guardare Sam che subito dopo mi fissò sbalordito <<Guarda guarda chi si rivede>> cercai di ignorarlo pulendo il bancone, ma lui mi bloccò la mano <<Quando pensi di parlarmi?>> <<Maii???>> dissi ironicamente <<Sei anche spiritosa eh!?>> <<Certo>> risi nel vedere la sua espressione così mi sciolsi e ci scherzai sù <<Dai cosa posso offrirti?>> <<Wow ma sei anche una tipa lunatica>> <<Sbrigati a decidere altrimenti ci ripenso eh!>> lo guardai minacciosa e il suo amico scoppiò a ridere, per poi prendersi una gomitata . <<Per me una birra, per te Tom?>> <<Idem>> <<Artigianale??>> <<La più forte grazie>> sorrisi e mi voltai per riempire i due bicchieroni. Non appena porsi loro le birre, notai che Emy rideva a crepapelle così le guardai di sottecchi. <<Ottima...>> <<Come scusa?>> <<Dico...la birra è ottima>> <<Ah ok>> sorrisi imbarazzata. Continuai così a servire i soliti clienti e mi avvicinai ad Emy <<Ma la smetti di fare l'ebete??>> <<Giuro che non riesco a smettere... Mi fai morire!>> <<Ma cosa c'è di così buffo?>> <<Te!! Ma non vedi che ti divora con lo sguardo?>> mi voltai leggermente e in effetti mi fissava <<Dai smettila mi metto in imbarazzo e divento più impacciata di quel che sono..Ti pregoooo>> <<Ok dai cerco di riprendermi... A patto che ti lasci andare>> <<Ok ci sto>> le feci una pernacchia e tornai a servire. La serata per fotuna passò in fretta e non appena David ci disse di tornar a casa, io ed Emy ci guardammo strabiliate <<E' volato il tempo oggi vero?>> <<Si hai ragione. Sigaretta?>> <<Certo>>  così uscimmo a fumare e tra una chiacchiera e l'altra... <<Cazzo Già... Non girarti>> <<Emy non mi far preoccupare>> <<C'è quel bel tizio che prima ti fissava >> <<Ti prego dimmi che è uno scherzo!!!>> <<No Già ti giuro ... Sta volta non sto scherzando>> sorrise << Beh allora io scappo...>> <<Sta attenta>> <<Si.. tranquilla adesso volo>> scoppiammo a ridere ed aumentai il passo...

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