Un'altra giornata era iniziata e non avevo voglia di far nulla. Quando mi svegliai un silenzio tombale, invadeva la casa, così scesi a dare un'occhiata. In casa non c'era nessuno, erano ormai tutti fuori ed io andai a fare una delle mie solite docce matutine per poi vedermi con Kate, Ana e Lusy e andar a scuola. Le ore non passavano mai ma per fortuna ci fecero uscire anticipatamente. <<Oh raga che fortuna! Adesso che si fa?>> disse Lusy entusiasmata <<Non so, possiamo andar a bere qualcosa. Che ne dite?>> intervenne Ana con l'appoggio di Kate <<Io vado un attimo a casa, devo sbrigare delle facccende. Al massimo vi raggiungo>> <<Ok...ci trovi al Blanco>> <<Va bene. A dopo>> mi avviai verso casa e pensai se David mi avesse chiamata, per lavorare, e come un fulmine che squarcia il cielo, un pensiero si fece strada nella mia mente! Nel curriculum avevo inserito solo il mio numero di cellulare, che tralaltro era nelle mani di mio padre, quindi se David mi avesse chiamata mio padre avrebbe scoperta e chissà quale altra "punizione" mi avrebbe inflitto. Le soluzioni al problema erano solo due... Comprare una nuova sim ed un nuovo cellulare o andare da David e dirgli di contattarmi su un altro numero, avrei dato quello di Kate... Ero davvero in ansia, ma soprattutto indecisa sul da farsi, perchè se compravo una nuova sim avrei comunque dovuto aspettare vari giorni prima dell'attivazione, ma se davo il numero di Kate non sapevo cosa mi avrebbe pututo combinare. Non appena arrivai a casa mi catapultai sotto la doccia, mi vestii e sistemai. Mentre continuavo a riflette, pensai che forse era meglio andar da David e chiedergli di darmi una conferma al momento, che fosse un si o un no, non mi interessava, avevo bisogno di una conferma o perlomeno avrei chiesto di chiamare dalla prossima settimana, così avrei riavuto il mio cellulare e tutto sarebbe andato secondo i miei piani. Una volta arrivata al pub <<Hey Giada>> mi voltai <<Ciao David>> dissi leggermente intimidita <<Come mai da queste parti?>> <<Hem ascolta, so di essere, "scusa il temine", una rottura, ma vorrei una conferma per questo lavoro. O si o no David>> mi scrutò attentamente e quasi non mi scioglievo a quello sguardo coinvolgente ed infuocato, ma scacciai subito via quei pensieri per tornare alla realtà. Dovevo rendermi forte e ferma, altrimenti mi sarei resa una stupida. <<Ascolta...>> a quelle parole, mi preparai al solito giro di parole senza arrivar mai alla conclusione per cui intervenni <<Si o no David>> sorrise ed io cercai di rimaner impassibile e seria <<Per la grinta e la sfacciataggine che hai, non posso perderti>> così sorrisi e gli porsi la mano, che subito dopo strinse. <<Allora quando inizio?>> <<Oggi alle 16.30, così ti spieghiamo un pò come funziona>> <<Perfetto, alle 16.30 allora!>> sorridevo come un'ebete e lui mi strizzò l'occhio prima che andassi via. Subito dopo mi voltai <<Ah David>> <<Si?>> <<Grazie!>> <<Ma figurati... comunque indossa pantaloncini neri e maglietta bianca>> <<Va bene>> lo salutai ed andai via con un sorriso stampato in faccia. Finalmente sarei diventata autonoma economicamente e per giunta mi sarei allontanata da casa più del solito. Volevo urlarlo al mondo ma dovevo tener tutto per me. Quando rientrai sistemai tutta la casa, e per via della mia gioia, non mi affaticai per nulla. Dopo un buon pranzetto ed una doccia rigenerante mi vestii ed uscii di casa per affrontare la mia prima giornata lavorativa. Quando entrai la barista, che tralatro non avevo mai visto, mi guardò di sottecchi, non capii il perchè ma mi avvicinai ugualmente. <<Ciao>> <<Ciao>> <<C'è David>> <<Si è nel suo ufficio>> <<Potresti chiamarlo?>> <<Non ti mangia mica, va' pure>> sorrise e mi indicò lo studio, che subito dopo raggiunsi. <<Si???>> <<Si può?>> <<Oh Giada vieni pure>> lo disse con un tono molto particolare che mi fece quasi rabbrividire <<Buonasera>> sorrisi <<Allora adesso ti farò spiegare un pò come si lavora dietro il bancone e alla cassa, da Emy>> <<Va bene>> andò alla porta e mi fece passare <<Prego>> <<Grazie>> mentre proseguimmo lungo il corridoio... <<Sai che ti stanno proprio bene questi shorts?>> sorrisi un pò imbarazzata per poi ringraziarlo <<Allora Emy, lei è Giada, la tua nuova collega, spiegale come funziona la cassa, cosa dovrebbe fare e dalle il listino così comincia ad imparare i prezzi dei vari cibi e bavande>> <<Ok David>> <<Trattala bene...>> <<Senz'altro>> <<Mi fido eh!>> lei sorrise e lui andò via <<Piacere io sono Emy>> <<Piacere Giada>> <<Allora innanzitutto vieni dietro al bancone>> le sorrisi ma non ricambiò con molto entusiasmo << Ecco... la prima cosa che devi fare quando inizi a lavorare, è accendere la cassa. Dopodichè quando vuoi emettere uno scontrino, devi battere il prezzo dell'articolo e quando hai terminato di battere i prezzi di tutti i prodotti, premi il tasto "somma". Questo tasto, farà aprire il cassetto del contante ed in contemporanea il display ti indicherà l'importo che il cliente deve pagare. A questo punto, per calcolare il resto, dovrai digitare la somma che il cliente ti consegnerà e il registratore di cassa eseguirà la sottrazione al tuo posto.. Tutto chiaro?>> <<Si certo..>> <<Ah e in caso di pagamento con carta seleziona il tasto con il tipo di pagamento. Ovviamente in base alla diciura della carta, tipo Bancomat, Visa ecc>> <<Perfetto>> <<Allora se per la cassa è tutto chiaro, passiamo al listino prezzi...>> si piegò verso il bancone e prese una brochure <<Qui ci sono tutti i cibi e le bevande, imparane i nomi e i prezzi, così se sarai in cassa non avrai problemi. Poi con il tempo imparerai a preparare i vari cocktail>> <<Ok grazie mille>> <<Di niente>> per rompere il ghiaccio le sorrisi e... <<Quandi se ho bisogno di aiuto, posso rivolgermi a te!?>> si allontanò e finalmente mi sorrise annuendo. Dopo aver aiutato Emy a sistemare i tavoli e pulire il locale, i clienti cominciarono ad entrare, e con il passar delle ore, il locale si riempì. Alcuni ragazzi si avvicinarono ad Emy amichevolmente, per poi venir da me e chiedermi se fossi nuova e quant'altro. Alcuni erano davvero carini e mi mandavano un pò in confusione, per via dell'imbarazzo ma Emy fortunatamente mi spronò ad essere sfacciata. <<Hey Giada bevi questo>> <<Cos'è?>> <<Assaggia>> sorrise <<Mmmm... questo è Assenzio>> <<Wow l'hai riconosciuto. Brava ragazza>> mi diede il cinque <<Ti credevo più monotona e una bimbetta>> <<Ahh grazie eh!>> finsi il broncio <<Dai, sono stata sincera!!!>> scoppiammo a ridere e David si avvicinò al bancone <<Vedo che andate d'accordo>> <<Si David, hai fatto un buon acquisto>> mi strizzò l'occhio ed io la ringraziai <<Allora Giada come ti trovi?>> <<Bene David..Grazie!>> <<Ohh smettila Giada... Le grazie le fa Dio non io>> scoppiammo a ridere e lui mi guardò fisso negli occhi, sorridendo per poi andar via. Ogni qualvolta mi guardava in quel modo, mi si creava un groppo nella gola, ma non capivo il perchè. Le ore passarono in fretta e quasi non avevo voglia di tornar a casa. <<Allora a domani Giada>> <<Ciao Emy.. e grazie per tutto! Davvero>> <<Ma figurati è stato un piacere>> dopo aver acceso la sigaretta, ci salutammo e mi avviai a casa. <<Dove sei stata?>> sobbalzai per lo spavento <<Papààà mi hai spaventata!! Comunque ero in giro>> <<Giada non prendermi in giro dimmi la verità>> <<Papà noi dobbiamo parlare...>> <<Infatti>> presi coraggio e mi avvicinai al divano per sedermi difronte a lui <<Io ormai sono grande e tu non devi più trattarmi come una bambina, perchè come sono in grado di gestire una casa da sola, sono in grado di gestire me stessa. Io adesso ho trovato lavoro. Faccio la cassiera in un bar e voglio essere autonoma economicamente, per non essere ulteriormente di peso alla famiglia per cui ti chiedo di non farmi una delle tue solite ramanzine e apprezzare questa mia decisione>> dissi tutto d'un fiato ma lui non disse nulla , anzi si alzò e salì. Ci rimasi male inizialmente, ma in fin dei conti apprezzai quel suo silenzio. Non appena salii in camera me lo ritrovai davanti <<Ecco questo è tuo... In qualsiasi momento di bisogno chiamami. Ma sappi che non approvo l'orario>> finalemente mio padre era stato comprensivo così lo abbracciai e ringraziai <<Ok ora và a letto, domani devi andar a scuola. E sappi che ti sto dando fiducia quindi... non tradirla>> <<Certo papà>> Così un pò abbattuto andò via, chiudendo la porta alle sue spalle. Finalmente si era tutto sistemato e la giornata si era chiusa in bellezza per cui mi tuffai sul mio amato letto e addio mondo.... All'indomani avrei raccontato finalmente tutto, anche alle altre...
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~Voglia di urlare~
Fiksi UmumNon aspettare di finire l'università, di innamorarti, di trovare lavoro, di sposarti, di avere figli, di vederli sistemati, di perdere quei dieci chili, che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina, la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno...