Capitolo 1: Cesare

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Cesare aveva circa cinque anni quando capì che non sarebbe più stato il preferito di mamma e papà. 

Claudio, il suo fratellino, aveva appena compiuto il suo primo anno di vita e tutti gli occhi erano puntati su di lui. Anche quelli della sua sorellona, la stessa che gli diceva sempre di odiarlo, e in quel momento continuava girava attorno al piccolo festeggiato riempiendolo di baci.

Cesare non capiva perché odiasse solo lui e non Claudio.

<< Lui è più carino di te! >> gli ha detto con tutta la noncuranza (e la cattiveria) di una bambina di otto anni, a cui poco importava dell'effetto delle sue parole sul fratello che, anni prima, le aveva privato le attenzioni di mamma e papà alla stessa maniera in cui Claudio stava facendo con lui.

Forse furono quelle parole a far diventare Cesare un bambino insicuro, convinto che suo fratello lo avrebbe superato in qualsiasi cosa, da quel momento in poi.

Più attenzioni da mamma e papà.

Giochi più belli dei suoi.

L'affetto della sorella, tanto agognato e mai conquistato.

Sarà sempre il fratello più carino.

E se chiunque fosse stato meglio di lui, e non solo Claudio?

Sorrideva Cesare, anche se sentiva il mondo crollargli addosso. Sorrideva e cantava Tanti auguri assieme a quella piccola folla radunata attorno al suo fratellino urlante, troppo piccolo per capire cosa gli stesse accadendo.

Solo, nella folla troppo distratta per notare un bambino di cinque anni che cantava, sorrideva, e piangeva nello stesso momento.

<< Non piangere, è solo una festa di compleanno! Passerà presto, vedrai! >>

Quella frase gli arrivò a malapena alle orecchie, e a Cesare sembrò quasi di averla immaginata.

Eppure non era così.

Al suo fianco c'era un altro bambino occhialuto mai visto prima.

<< Non sto piangendo! >> si affrettò ad asciugarsi il volto, mentre il bambino occhialuto lo guardava poco convinto.

<< Cavolo, anche a me fanno schifo le feste, ma non mi metto a piangere per questo! >>

<< Ti ho detto che non sto piangendo, vattene! >>

Cesare non capiva perché quel bambino non fosse tra gli adulti ad abbracciare e festeggiare Claudio.

Che ci faceva lì, vicino a lui?

Lo aveva visto piangere e voleva prenderlo in giro, ecco perché.

<< No dai, giochiamo insieme! >> sorrise il bambino tirando fuori dalle tasche le sue carte pokemon << Guarda, ho un mazzo pieno di doppioni! Hai un pokemon erba che vuoi scambiare con uno acqua? >>

Lo sguardo stupito di Cesare, però, sembrò demoralizzare l'altro, infatti, passò presto da un sorriso genuino ad uno imbarazzato.

Cesare non si sarebbe mai aspettato di trovare qualcuno lì dentro desideroso di passare del tempo con lui e non con Claudio.

Aveva soltanto cinque anni ed era già convinto che qualsiasi cosa o persona al mondo fosse meglio di lui.

Trovare qualcuno che lo preferisse a tutto il resto fu una gioia tanto grande da considerare, negli anni, quello il suo primo vero ricordo felice.

<< Come ti chiami? >>

<< Sono Nelson! >>

<< Io sono Cesare! Sei il nuovo figlio di mio zio? >>

BON: Because Of NelsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora