Quando consigliarono a Dario per la prima volta di farsi vedere da qualcuno bravo, non ci diede molto peso.
Si scherzava tra amici, nessuno parlava sul serio.
Anche lui non era serio quando confessò che non vedeva l'ora di tornare a casa per scendere nello scantinato e impiccarsi con la cintura.
Forse un po' più serio lo era stato suo fratello dopo aver bloccato il suo tentativo di tirargli un pugno con fin troppa forza per essere soltanto un gioco.
Decisamente non scherzava sua madre mentre gli domandava perché non frequentasse più le lezioni all'università e cosa fossero quelle strane pasticche nascoste nei suoi cassetti.
<< Mi fanno sentire meglio quando mi domando che cosa abbia fatto di male per meritarmi di vivere in questo mondo di merda! >> le rispose con un'indifferente alzata di spalle.
Fu il vedere sua madre in lacrime a spingere Dario a farsi qualche domanda su cosa stesse facendo, e se volesse davvero trascinare anche lei in quella voragine di odio nei confronti di se e degli altri.
<< Hai considerato sul serio l'idea di parlare con uno psicologo? >>
Dario alzò lo sguardo dalla bottiglia mezza vuota di birra, puntandolo sul suo amico Luca.
Beh, chiamarlo amico era un po' troppo.
Diciamo che Luca era quella persona, di qualche anno più grande, conosciuta tramite altri amici, forse in una delle tante bevute di cui non ricordava com'era andata a finire, e che in un modo o nell'altro, ci si trovava spesso a conversare.
A dirla tutta, non sapeva nemmeno perché gli stava parlando di come la sua vita stesse andando a rotoli.
Era già ubriaco alla prima birra, o forse necessitava di essere ascoltato da qualcuno estraneo alla sua famiglia, senza sentirsi e in colpa.
<< Sono un caso perso, ormai! >> bevve l'ennesimo sorso << Devo solo farmene una ragione e tirare avanti con la consapevolezza che farà schifo in qualsiasi modo io la viva! >>
<< Cazzo, amico, è proprio una brutta storia! >>
Luca si poggiò allo schienale della sedia e afferrò il suo boccale cercando di non ridere.
<< Ero venuto qui per farti una proposta di lavoro, in verità, ma... insomma, uao! >>
Mandò giù un quarto del suo boccale tenendo d'occhio Dario e la sua totale indifferenza a ciò che gli aveva appena detto.
Guardava il nulla davanti a se con l'aria distratta di chi aveva spento il cervello già da un po'.
<< Mi ricordi tremendamente una persona! Voi depressi siete tutti uguali, come cazzo fate? >> stavolta rise senza nasconderlo << Sembra che vi trovi come l'ago nel pagliaio, mi domando se non sia io quello ad avere problemi in realtà! >>
Dario rispose con un sorrisetto forzato. Non tanto perché non capisse cosa ci fosse da ridere, ma per il fatto che lo avesse etichettato come un depresso.
Non gli piaceva quel termine, se ne abusava troppo in quei tempi.
Preferiva definirsi un: Insoddisfatto.
<< Ad ogni modo, non so se lo sai, ma io lavoro per una radio locale e abbiamo bisogno di uno speaker! >> riprese a parlare Luca dopo aver fatto fuori la sua birra in un paio di sorsi e averne ordinata un'altra.
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BON: Because Of Nels
FanficLui arriva all'improvviso. Lui è l'incontro che non ti aspetti. Lui è la fortuna più grande che possa capitarti.