解けなくなって別の道を歩む
non sono riuscito a raggiungerti, prenderemo strade diverse
そのために I'll say goodbye
per questo motivo ti dirò addio
Namjoon si distingueva, amava distinguersi, voleva sentirsi quel colore diverso in una distesa bianca. Forse voleva sentirsi speciale, e forse si annoiava soltanto. La noia, grande nemica di Namjoon, eppure perenne compagna di vita. La noia, un concetto astratto, ma che per Namjoon a volte sembrava così pesante e opprimente che diventava concreta. Poteva prendere forma di un orologio, del simbolo della connessione lenta, o delle ragazze che spettegolavano di fronte a lui. Oppure poteva essere come un filtro, un velo che si posava sui suoi occhi e sul suo cervello. Che lo faceva sospirare ed esclamare un: «Che noia!». Quella di quel giorno, era noia, ma non di quel tipo. Quella noia aveva preso forma umana, ed era l'insegnate di filosofia.Quella vecchia se ne stava lì seduta sulla sua cattedra a parlare come una fottuta tartaruga. Namjoon era tropo intelligente per non sapere già perfettamente di cosa stesse parlando la vecchia; ovviamente.
Il suo compagno di banco, Yoongi, stava disegnando la vecchia per la noia, e la cosa depresse ancora di più l'animo sconsolato di Namjoon.
Yoongi era solo Yoongi, un vecchio nel corpo di un giovane. Yoongi odiava uscire, odiava andare alle feste, odiava il sole, odiava la luce, odiava le bevande gassate, per farla breve era più semplice elencare le cose che a Yoongi piacevano. A Yoongi piaceva il caffé amaro. Questo.
Egli era un'aura oscura, che borbottava tra sé e sé cosa ci facesse in quello stupido mondo. Yoongi era uno strano, con pochi amici a causa del suo carattere scontroso, ma grande amico di Namjoon. Nessuno si spiegava il motivo e tanto meno Namjoon stesso.
Yoongi era una sorta di babyboy emo; si vestiva spesso carino, con colori pastello. Però d'altro canto si teneva i capelli corvini che gli scivolavano sulla fronte ondulati, aveva occhi neri pece, e due occhiaie spaventose. Ma Yoongi era definito anche emo per la depressione che portava, il ragazzo era quasi l'opposto dell'animo propizio alla conoscenza di Namjoon.
«Voglio morire» sussurrò infatti Yoongi, attirando l'attenzione di Namjoon; che roteò gli occhi «Ma smettila, tu probabilmente sarai l'unico a salvarti» Namjoon lo diceva sempre, egli era sicuro che se ci fosse stata un'apocalisse, l'unico a sopravvivere sarebbe stato Yoongi, solo per quanto esilarante trovasse la cosa.
Yoongi si voltò guardarlo con occhi spalancati quasi da pazzo «Cosa hai detto?» sussurrò solo per far paura al più alto, al quale si formò un groppo alla gola «Cosa hai-» «Si, si ho capito la smetto» lo interruppe il biondo.«Kim Namjoon!» strillò la vecchia, facendo sussultare tutta la classe. Lui guardò la vecchia, ella stava focalizzando l'altro attraverso quelle spesse lenti, con occhi socchiusi «Disturbi sempre le mie lezioni, ti avevo avvertito, ora esci» puntó con quel suo dito fossilizzato l'uscita.
Namjoon non voleva perdere le lezioni solo per poter passare gli esami, ma la noia lo stava invadendo, così senza aggiungere niente si mise a fare le valigie.
Yoongi lo osservò con quasi ammirazione, così si mise in piedi; perché a Yoongi non fregava un cazzo.
«Professoressa, non mi sembra giusto buttare fuori Namjoon e non me» esclamò con il sorriso in volto.
La vecchia lo squadrò «Sai Min, sono anni che aspetto questo momento, fuori dalla mia classe!»
Egli annuì con veemenza e si mise a rimettere i libri di testo nello zaino.
A Yoongi, appunto, non fregava un cazzo.
Namjoon non obiettò, ormai abituato alle stranezze del corvino.
«Qualcun altro?» chiese retoricamente la vecchia, e riposò o sguardo nei suoi appunti senza aspettarsi una risposta; ma una sedia venne strisciata contro le mattonelle fredde e un ragazzo si alzò in piedi.
La vecchia lo guardò con un sopracciglio alzato «Si?»
Il ragazzo sembrò titubante, ma poi aprì bocca «L-le sue le-lezioni s-sono noiose» disse balbettando. La vecchia eppure gli porse un sorriso «Oh Taehyung, tu sei uno dei miei migliori studenti, e soprattutto tra i più educati. Non penserai sulla serio che io possa cacciarti per una cosa simile?»
«S-stronza v-v-vecchiaccia» disse pallido come un lenzuolo «Okay, grazie Taehyung, vattene fuori da qua» disse alla fine l'insegnante mettendosi in piedi, rossa dalla rabbia.
Il cosiddetto Taehyung non protestó, con ancora la paura sul volto si sistemó lo zaino muovendosi rigido.
Dall'altro lato della classe Yoongi e Namjoon si guardavano interrogativi.
Anche se in realtà, Namjoon era sconcertato sopratutto per non aver mai notato Taehyung.
Appena lo vide pensò subito a quanto fosse bello il ragazzo. Taehyung era alto, magro e slanciato. Aveva la pelle ambrata e i vestiti larghi. Indossava occhiali decisamente troppo grandi per lui, i quali gli scivolavano storti sul naso. I suoi occhi erano felini e taglienti, quasi come quelli di Yoongi; però erano diversi. Erano veramente bellissimi. Aveva capelli castani che cadevano ordinati sulla sua fronte, lisci come spaghetti. Le sue labbra sottili sembravano secche e screpolate, ma Namjoon le volle assaporare lo stesso. In quella goffaggine c'era qualcosa di estremamente carino. Egli riuscì ad accendere qualcosa nell'animo dell' biondo, se non la pura curiosità.Così i tre uscirono, e la cosa fece alzare un gran brusio; sapevano di aver fatto un gran casino, ma si sentirono così fighi che sfoggiarono il loro sorriso migliore.
*****
«Nam, tu che fai ora?» chiese Yoongi; ma Namjoon stava guardando la schiena di Taehyung; il quale fissava la porta come se sperasse che questa esplodesse.
«Namjoon?» lo richiamò Yoongi, e questa volta il biondo gli scoccò solo una veloce occhiata, per poi camminare verso il castano.
«Non ti sembra un po' tardi per i ripensamenti?» chiese al castano; quest'ultimo si voltò a guardalo. Aveva un gran sorriso sulle labbra «Ti sembra una faccia da ripensamenti?» e si indicò il volto luminoso ed entusiasta.
Namjoon confuso non poté non guardarlo stranito, fu Yoongi a intervenire «Quello di prima cos'era?» chiese avvicinandosi. Taehyung scrollò le spalle con semplicità «La cosa più entusiasmante della mi vita» a quell'affermazione Namjoon pensò subito che fosse un po' triste come cosa, e non credeva fosse qualcosa di cui andare particolarmente fiero.«Anche voi, perché vi siete fatti buttare fuori senza obiezioni?»
«Mi annoiavo»
«Idem»
Dissero semplicemente. Quei due per quanto fossero diversi avevano i pensieri collegati.
Yoongi guardò l'orario sullo schermo del telefono «Nam, io andrei a farmi un giro, tu che fai?» il nominato aveva intenzione di seguirlo, però c'era qualcosa che lo tratteneva. Quella curiosità che spegneva ogni ragione del ragazzo spingendolo con azioni impulsive; e questa volta non fu da meno.
«Non so ancora, tu vai pure»
Yoongi lo guardò un attimo, intuiva cosa stava succedendo, lo faceva sempre; così annuì un po' incerto; per poi scomparire tra i corridoi.
Rimasero soli e il silenzio calò.
«Bene, io andrei allora» disse Taehyung issandosi lo zaino in spalla; il più alto non perse tempo «Tu fumi?»
;-;
For you -Deku_villain-
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☆手放す ; Ulisse era una puttana
Fanfictaejoon ; yoonkook Il nostro nome è nessuno e ribalteremo il fottuto sistema. Tutti i diritti riservati a @sunsetzme