☆Ed è cosí che conobbi la mia famiglia☆ /*Multifandom*

Capitolo 3: arrivi e alleanze

Pov's Charly

Oggi io e Buck ci siamo svegliati di buon ora visto che abbiamo gli allenamenti. Andiamo a colazione e troviamo Dolores e Tony lí ad aspettarci. Facciamo colazione e durante il tragitto camera-stanza degli allenamenti il nostro mentore ci spiega di non mostrare le nostre abilità migliori in modo da non essere le prime vittime.

Quando arriviamo nella stanza vado direttamente a imparare come si accende un fuoco, penso sia la cosa più utile (dopo combattere ovviamente). Buck mi segue, ah e cmq non siamo più migliori amici(😍❤), ieri, durante la parata dei carri, mi ha chiesto di mettermi con lui. Ovviamente ho accettato e ora siamo alleati e pure fidanzati. Bene, questa cosa mi piace, anche se ho paura della fine. Come ho giá detto, di lí ne esce solo uno. Comuqnue non soffermiamoci troppo sulle cose brutte.
Bucky ha accesso il fuoco al primo colpo mentre io ho avuto bisogno di un minuto in piú. Dopo questo ci separiamo, io vado a provare la parete l'arrampicata mentre lui guarda va a imparare quali sono le piante che si possono mangiare e quelle velenose. Sulla parete trovo anche un'altra ragazza: capelli ricci-afro castani, occhi marroni, alta, magra sembrava avesse 16 anni. Provo a parlarle dato che non sembra una psicopatica pronta ad uccidermi. Un alleata fa sempre bene. O sbaglio?
Ci presentiamo, le si chiama Laura ed é veramente molto simpatica. Abbiamo lo stesso carattere. Mi ha raccontato la sua storia e anche lei è lí con il suo fidanzato. Bene, siamo anche nella stessa situazione. Vabbé, almeno c'è una persona che può capirmi. E quando le chiedo :"Ehm, allora...noi due potremmo essere alleate? i magari noi 4? dato che ci sono anche i nostri ragazzi" lei risponde che le va bene e che non mi tradirà.
Andiamo a provare anche le altre discipline e devi dire che si sta molto meglio sapendo di avere una chance in piú. Ho dato un occhiata anche agli altri tributi ma devi dire che non mi ispirano tutto tranne che fiducia. Ragazzi di 17 anni che sembrano dei lottatori di Wresling e ragazze che non sono da meno. E poi la più piccola qui sono io. So che mi servirebbero tanti alleati ma...si, ho paura di andare a parlare con quegli energumeni. Alla fine cmq prendo coraggio e provo ad andare da questo "ragazzone" del distretto 2: alto, muscoloso, castano con occhi azzurri. Sembrava pauroso ma si é rivelato un tipo ok. Si chiamava Thor e nel suo distretto veniva chiamato "Dio del tuono" per le sua svariate abilità. Comuqnue ha detto che essendo uno dei tributi favoriti si "odiava" per questo non stava con glia altri del suo livello e ha detto che mi ha visto allenarmi e gli andava bene che fossimo alleati. EVVAI, UNA CHANCE IN PIÚ!
Presento Buck ai miei alleati, e devo dire che andavamo tutti molto d'accordo e abbiamo persino pensato di poter inventare un piano per fuggire da quell'arena in 5. Mi dispiacerebbe davvero se uno di quei ragazzi venisse ucciso. Li conosco da poco ma devo dire che potrebbero essere la mia seconda famiglia. Ma non devo affezionarmi troppo.

É finito il tempo degli allenamenti. Io e Buck, andiamo nelle nostre camere, ci facciamo una doccia e poi ci ritroviamo in salotto e restiamo lí abbracciati. Con ogni tanto qualche bacio. Non so come faró senza lui. Non posso fare a meno di pensare a quanto vorrei spaccare quella faccia da culo di Snow. PORCA VACCA, SE GLIELA SPACCO. E nel mentre penso anche alla mia BFF Angela e mi chiedo come sta nel distretto; cosa stara facendo la mia famiglia? Dopo quasi mezz'ora di questi pensieri crollo in un sonno profondo.

Ad un certo punto mi sveglio e vedo la mia famiglia ai piedi del letto, solo che non sembravano...come posso dire? reali. Guardo meglio. Avevano delle lunghe corde al collo ed erano appesi al soffitto. Lo sguardo fisso sul pavimento. Non si muovevano. Inizio ad urlare ma qualcuno mi mette una mano sulla bocca e una sul collo, stringendola sempre di più e dicendo:"tranquilla, é tutto ok. Andrá tutto bene". Riconobbi subito quella voce, era la voce di Buck.