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Si guardò intorno. Le cuffie attutivano il mondo, come un guscio di ovatta. La leggera nebbia dava un tocco di irrealismo allo spazio attorno alla ragazza. Chloe si girò, aveva ricevuto un colpetto sulla spalla. Era Carola, una sua compagna, le stava dicendo qualcosa. Con una sorta di risucchio ad accompagnare il movimento si tolse gli auricolari. Subito i rumori della scuola la investirono: gli schiamazzi dei primini, il metallo delle biciclette ammassate sulle rastrelliere, un vociferio generale.
"Scusa non ti stavo ascoltando"
"Chloe, la Cirelli ha detto che dobbiamo muoverci, il bus sta per partire"
"Dammi solo un momento" disse la ragazza. Buttò la sigaretta a terra, per poi pestarla con la punta delle scarpe.
Seguì Carola per una ventina di metri, salendo poi su uno di quei classici bus che odorano di urina e gomme da masticare, scegliendosi come posto uno dei sedili ridotti meno peggio. Stava per reinfilarsi le cuffiette quando i piccoli altoparlanti sul lato finestrino sfrigolarono per qualche secondo, emettendo poi una voce femminile (la Cirelli probabilmente).
"Ragazzi, il tempo per un breve annuncio. Sul pullman, avendo posto in più, salirà anche un'altra classe. Fantastico no?"
Ah si. Proprio fantastico. A Chloe bastò gettare un'occhiata al resto del bus per capire che il posto di fianco al suo sarebbe stato occupato.
E infatti, come aveva previsto, dopo neanche un minuto una voce femminile le chiese:
"È libero?"
"Beh in realtà sarebbe occupato dalla mia voglia di partecipare a questa strafottuta gita"
La ragazza in piedi la fissò con un'espressione smarrita, non sapeva che dire in quel momento.
"Si è libero bellezza" disse infine Chloe
Con un piccolo sorriso si sedette.
Non poté fare a meno di pensare alla  la prima differenza che chiunque osservandole avrebbe notato: lei indossava una hoodie nera oversize e un paio di Amiri neri, che terminavano in delle AF1, anch'esse nere. La ragazza al suo fianco invece indossava un top azzurro e un paio di leggings bianchi. Lei aveva occhi marroni, color nocciola e capelli neri, mentre l'altra era bionda cenere, gli occhi verdi.
"Ciao sono Greta"
La ragazza la guardava con un espressione che sprizzava voglia di conversazione da tutti i pori.
"Piacere Chloe"
"Wow che bel nome che hai! Sei felice di questa gita? Sei già stata in montagna? Sai sciare?
Sai, dicono che forse faremo anche un esc.."
"Bellezza, per favore, voglio solo ascoltare la mia musica in santa pace"
Lo disse con un tono forse troppo velenoso, perché gli occhi di Greta si erano come spenti.
Chloe riprese a guardare fuori dal finestrino.
"Incredibile come basti che cali una leggera nebbia, e ti si può presentare lo stesso paesaggio per chilometri e chilometri.." pensò. Si mise comoda sul sedile, gettando un rapido sguardo a Greta, prima di chiudere gli occhi e addormentarsi quasi immediatamente.

Racconto erotico #4. Chloe e GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora