II

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"Ehy"
...
"Siamo arrivati"
Socchiuse lentamente gli occhi, ruotando il capo in direzione della voce che le parlava.
"Chloe devi scendere siamo arrivati"
Era Greta. Le stava allungando il suo zaino.
Mormorò un "grazie"
"Sai che hai dormito per tutto il tempo" le disse.
"Si, immagino"
Fece per alzarsi e Greta ritrasse di scatto la mano. Ora Chloe era cosciente, e notò che per il breve periodo della conversazione la ragazza aveva tenuto la mano sulla sua coscia, poco più sopra del ginocchio. Cercò il suo sguardoper qualche istante, ma lei sembrava come se volesse sfuggirle agli occhi.
Si alzò, superando Greta per poi uscire dal bus.
Guardandosi intorno, le si parò davanti un enorme edificio in legno di 5 piani, munito di finestre su ogni lato, con una mezzaluna di imponenti querce attorno. Un cartello, anch'esso in legno, recitava "baita". La scritta, a malapena leggibile a causa della vernice erosa dal tempo, era accompagnata da 2 mucchietti di neve su cui sostavano delle renne stilizzate.
Raggiunse il resto della classe, radunata attorno alla Cirelli.
"...e domani invece usciremo per un escursione nel bosco" stava dicendo.
"Per le camere, dormirete in stanze da 2 persone, quindi scegliete ora con chi passare assieme i prossimi 3 giorni. Le ragazze staranno nelle camere situate nell'ala Est. I ragazzi nell'ala Ovest.
Prendete i vostri bagagli e seguitemi."
Chloe fece per incamminarsi, ma le si parò davanti Greta.
"Le è ritornato il sorriso da ebete" pensò.
"Ehy Chloe stavo pensando, visto che la Cirelli ha detto che si sta in stanza a coppie, pensavo che beh se ti va magari possiamo stare noi due.
Che ne pensi?"
Sarà il modo in cui glielo aveva chiesto, o il fatto che una vocina nella sua testa la pregava di non infierire ancora. Fatto sta che accettò.
Seguì il resto della classe, entrando nella hall. Si veniva accolti da un locale in stile 900entesco: il pavimento in marmo bianco venato, poltrone in pelle nera posizionate davanti ad un camino a muro, qualche Ficus qua e là. Si avvicinarono ad un bancone color ebano per la registrazione delle camere. Dopo neanche 10 minuti Chloe si trovava già nella sua stanza, la numero 212. Incominciava ad aprire la piccola valigia, quando la voce di Greta la chiamò dal bagno:
"CAVOLO devi venire a vedere. Abbiamo una doccia che sembra una navicella spaziale!!"
In effetti non aveva tutti i torti. Era davvero grande, e per lo più era separata dal resto del bagno da un pannello in vetro.
Uscirono dal bagno, finirono di disfare i bagagli e scesero per la cena. La serata passò molto in fretta, tutti i ragazzi avevano una gran fame. Finito di cenare molti, compreso le due ragazze, ritornarono in camera.
Chloe si lasciò cadere sul letto, rimanendo a fissare il soffitto color antracite. Greta gettò un occhio all'orologio a parete. Segnava le 23.13.
"Vado a farmi una doccia, sono sfinita. Poi domani dobbiamo fare anche quella cazzo di escursione"
"Va bene, io sto sveglia ancora qualche minuto poi mi metto a dormire.
La ragazza si spogliò, rimanendo completamente nuda. Entrando nella doccia le salirono dei piccoli brividi, la ceramica sotto i suoi piedi era gelata. Tirò l'acqua calda, il getto sul piatto doccia produceva un rumore piacevolmente rilassante.
Chloe dalla camera vedeva uscire una fine nebbiolina bianca di vapore, quando girando leggermente la testa alla sua sinistra si accorse che la ragazza aveva dimenticato l'asciugamano sul letto. Senza pensarci due volte lo prese e mosse un paio di passi verso la porta, salvo poi interrompersi colta da un pensiero fulmineo:
"Forse è meglio non disturbarla, magari ce ne sono già degli altri li dentro...e poi.."
Si, sapeva a cosa stava pensando. È in doccia. Quindi è svestita.
Era questo che la frenava. Vedere una sua coetanea nuda.
A scuola, nelle ore di educazione fisica, quando si trovava in spogliatoio con le altre ragazze cercava sempre il posto più lontano possibile, così da rimanere fuori dagli sguardi delle sue compagne.
Come aveva realizzato nel corso del tempo, semplicemente non si piaceva. Da qui l'indossare di felpe e t-shirt oversize, che nascondessero il suo fisico. Le era capitato, naturalmente, di indossare solo dell'intimo davanti a delle sue amiche, le quali le avevano fatto notare, non senza una punta di invidia, che le sue forme erano quelle di una donna: i seni, i fianchi, i glutei, già sviluppati ma non eccessivi, conferivano alla sua figura una linea delicata e sexy.
Tornò con la testa al presente.
"Quindi? Entro? Non entro? Busso prima?"
Quanti dubbi le affollavano la mente.
"Okay basta ho deciso."
Socchiuse la porta, subito la accolse una vampata di calore. Poteva percepire chiaramente il fresco della camera che le si posava sulla schiena, e al tempo stesso il calore del bagno sfiorarle la faccia.
"Ehm..Greta..."
"Si?". Senti il bocchettone dell'acqua chiudersi.
"Ecco, hai lasciato il panno fuori..così ehm..sono entrata per portartelo."
La leggera coltre di vapore si stava diradando pian piano. Ora Chloe poteva distinguere la sagoma di lei che le veniva incontro. I passi bagnati sul pavimento producevano degli appena percepibili tonfi.
Le prese gentilmente l'asciugamano, per poi legarselo in vita. Il vapore era scomparso completamente, a meno di mezzo metro c'era Greta, il seno alto e prosperoso in piena vista, senza pudore.
Rimasero così, ferme, immobili per qualche secondo. Poi la voce della ragazza ruppe il silenzio:
"Uhm...Chloe?"
"S-si?"
"Ti senti bene? È sudore quello sulla tua fronte?"
"No, ehm..è che beh sai non ti capita tutti i giorni di.."
"Di...?"
"Ehm insomma dai hai capito cosa voglio dire..."
"Di trovarti in bagno, da sola, davanti ad una tua amica nuda?". Il sorriso malizioso che si stava profilando sulla bocca di Greta non prometteva nulla  di buono.
Si avvicinò ancora di più al viso di Chloe, con la mano le accarezzò la guancia, poi il collo, la nuca. E proprio con la mano sulla nuca esercitò una lieve pressione, traendola a sé per baciarla. Fu un bacio dolce, non rude come durante una scopata. Le labbra di lei erano le più morbide che avesse mai baciato. La lingua, leggermente ruvida, incontrò la sua a metà strada, per poi intrecciarsi in una sfida per conquistare la bocca dell'altra. Ma a lavorare non erano solo le loro lingue. Le mani di Chloe si muovevano veloci lungo il corpo di Greta. Con le sottili dita poteva sentire il ventre umido della ragazza, la forma del suo fondoschiena. Le sue mani, la sua bocca, tutto di lei voleva solo una cosa  in quel momento: la ragazza davanti a lei.
Greta si staccò, allontanandosi di qualche centimetro. Un forte odore di menta le venne incontro quando le chiese, sorridendo come pochi attimi prima:
"Allora, come è stato?"
"Bello, direi"
"Direi?" le chiese.
"Uhm, si. Non mi era mai successo prima d'ora. Quindi si, direi bello"
"Boh, okay"
Lo disse in un tono leggermente distaccato, tanto che Chloe non riuscì a trattenersi:
"Ah immagino quindi che avrai baciato un mucchio di ragazze prima di me e che quindi per te non è successo nulla di che"
"Diciamo non un mucchio ma, si dai, almeno una ventina"
"Una ventina?". Chloe non era allibita o incredula. Semplicemente era sorpresa.
"Quindi sei tipo...lesbica?"
"Tipo?". Lo disse con una fragorosa risata.
"Non sono "tipo" lesbica. Sono bisex".
"Ahhh". Ora si spiegavano quella mano sul pullman, quegli sguardi troppo lunghi per essere equivocabili.
"Andiamo a dormire?" propose Greta.
"Si cazzo sono stanchissima..."
Si coricarono, Chloe spense spense l'abat jour e nella camera calò il buio.
Dopo pochissimo però la voce della ragazza attraversò la stanza:
"Chloe"
"Cosa c'è?"
"Posso dormire con te?"
"Si certo vieni pure"
La ragazza sentì il materasso flettersi, emettendo un rumore metallico, sotto il peso del secondo corpo che vi si posava sopra. Le braccia della ragazza la cinsero da dietro.
"Buonanotte"
"Notte"
Cosi, nel buio, abbracciate, si addormentarono.

Racconto erotico #4. Chloe e GretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora