La svegliarono dei colpi secchi alla porta.
"Chloe! Greta!"
"Siete vive?"
La ragazza socchiuse gli occhi, lentamente. Si diresse in direzione delle voci, socchiuse l'uscio e le si pararono davanti la Cirelli e un'altra ragazza di cui non conosceva il nome.
"Ragazze, avete intenzione di scendere a fare colazione o pensate di camminare per 4 chilometri a stomaco vuoto?
"Ora scendiamo..."
Aspettò che la prof si fosse allontanata per chiudere la porta con un calcio, accompagnato da un "vaffanculo".
Si rigettò sul letto. Chloe stava ancora dormendo profondamente.
I lunghi capelli neri le ricadevano sul viso come lunghe radici di albero, con motivi intricati e al tempo stesso affascinanti. Le si avvicinò.
Più vicino.
Ancora.
Le sue labbra ora si trovavano a pochi centimetri dalla fronte di lei.
"Chloe" sussurrò...
"Chloe"
"Pst"
Niente da fare, continuava a dormire.
"L'hai voluto te tesoro".
Si allontanò di qualche metro, afferrò il primo oggetto che le capitò sott'occhio (una ciabatta della ragazza), prese la mira e lanciò.
Non fu un lancio veloce, ma estremamente preciso. La prese in mezzo al viso.
"IDIOTAAA"
Mentre Greta stava morendo dalle risate Chloe si alzò dal letto, dirigendosi verso di lei con un sorriso ma a passo minaccioso.
Le cinse la vita con le braccia, come per abbracciarla, ma poi con una rapida rotazione del busto la fece cadere sul letto, saltandole cavalcioni sopra. Incominciò una breve ma esilarante lotta con i cuscini, che si concluse con la ragazza che si accasciò sfinita sopra di lei, poggiando la testa fra i seni di lei.
"La Cirelli ha detto che dobbiamo scendere a fare colazione"
"Uff..."
"Dai alzati"
Si vestirono, Chloe con un paio di tracks nike neri e una felpa a girocollo bianca, Greta con un paio di leggings neri Puma e un top sportivo verde che evidenziava, senza volerlo, ancora di più le sue forme.
Dopo colazione uscirono nello spiazzo antistante la baita: quella che molto probabilmente sarebbe stata la loro guida stava illustrando al resto della classe lo svolgimento della giornata:
"Fra qualche minuto ci avvieremo a percorrere il sentiero che vedete là in fondo, sulla sinistra. Ci porterà ad un rifugio, lo raggiungeremo dopo circa 40 minuti di camminata. Una volta li faremo una breve pausa pranzo, per poi ripartire alla volta del secondo rifugio. Ora sono le..."
Buttò un'occhio all'orologio che teneva al polso.
"Sono le 8.57. Torneremo in questo spiazzo verso ora di cena. Tutto chiaro?"
Un coro privo di vita rispose affermativamente.
"Bene, possiamo partire allora".
La guida accompagnò la frase con un sorrisino e un battito di mani.
"Mi sa che non si è ancora resa conto che a parte lei e la Cirelli, chiunque altro avrebbe preferito rimanere in camera" disse Greta.
"Eh si, poi magari a fare certe cose ehh" rispose Chloe con una risata, concludendo con una lieve spinta alla ragazza.
"Scema..."
La attirò a sé, dandole un rapido bacio , per poi metterle in mano un auricolare.
"Non penserai mica di passare 40 minuti tormentata dalla voce di una che parlerà solo di caprioli e neve".
Si infilarono le cuffie, la ragazza premette il tasto "play" e si avviarono, in fondo al gruppo.
Dopo una quarantina di minuti, come previsto dalla guida, giunsero al primo rifugio. Si parò davanti alla comitiva, come uscito all'improvviso dalla muraglia di alberi che li aveva accompagnati durante la camminata, un'edifico in legno chiaro, quasi bianco, con un paio di piccole finestre sulla facciata principale.
"Sosteremo qui dentro per mezz'ora circa. All'interno c'è il riscaldamento"
Servì solo questa semplice frase per far sì che in pochi secondi tutto il gruppo affluisse nella casetta.
Chloe fece per entrare, ma con la coda dell'occhio notò che Greta non era più dietro di lei. Si allontanò dalla porta di qualche metro, guardando a destra e a sinistra, senza però trovare la ragazza. Mosse un passo in direzione del casolare per avvertire la professoressa, quando udì la voce di lei chiamarla
"Chloe! Guarda cosa ho trovato"
Proveniva dagli alberi dietro l'edificio. Aggirò la costruzione, trovandosi la ragazza davanti. La prese per mano e la condusse con movimenti rapidi poco più avanti.
"Guarda"
Le stava mostrando quello che all'apparenza sembrava essere un cubicolo dalla forma ovale, con la metà superiore realizzata in vetro. All'interno si distinguevano chiaramente 2 paia di sedili grigi, posizionati a coppie uno davanti all'altro.
Questo piccolo mezzo di trasporto era posizionato su un percorso di binari, che terminava davanti ad una colonnina su cui era posizionato un pulsante rosso.
Greta con cautela lo premette:
con un lieve ronzio metallico la cupola in vetro si divise in due parti perfettamente congruenti che scomparvero, inglobati dall'estremità inferiore.
"Figata". Fu la sola cosa che le ragazza pronunciarono all'unisono in quel momento.
Entrarono anche loro nella piccola abitazione, intenzionate ad avere maggiori informazioni su quel curioso cubicolo.
Si diressero verso la guida:
"Scusi, abbiamo visto qui dietro c'è uno strano aggeggio sulle rotaie, esattamente di cosa si tratta?"
"Ah, avete semplicemente scoperto il Train-O"
"E..sarebbe?"
"Si tratta di un mezzo per arrivare più velocemente al rifugio. Parte dalla baita e arriva fin qui in meno di 10 minuti. Per attivarlo serve solo premere il pulsante rosso che sicuramente avrete notato, sedersi nell'abitacolo e premere sul led che si trova al centro"
"Ah, forte" disse la ragazza.
"Okay ragazzi, la pausa è finita, riprendiamo la camminata" esclamò la Cirelli.
La giornata passò senza altri avvenimenti interessanti, e quando tornarono nelle loro camere a Chloe girava da un po' di tempo un'idea. Decise di proporla alla ragazza:
"Ehy, pensavo. Hai presente l'aggeggio di oggi?"
"Si, perché dici?"
"Mi è venuta una piccola idea"
"Sentiamo..."
"Che ne dici se aspettiamo che tutti vadano a dormire, per poi uscire dalla baita e andare al rifugio per passare li la notte?"
"Direi che preferisco stare con te qui in camera al caldo piuttosto che beccarmi del freddo per andare in una casetta sperduta sulle montagne"
"Si, ma...."
Sulle labbra di Chloe nasceva lentamente un sorriso carico di significato e malizia, gli occhi che cercavano quelli di lei per farle capire cosa aveva davvero in mente.
"Ma..?"
"Diciamo che se verrai con me, avremo la sicurezza che nessuno venga a dirci di fare meno casino perché sta cercando di dormire"
"Mmh..non lo so sai...". Mentre lo diceva Greta stava strisciando furtivamente sul letto in direzione della ragazza.
"E se qualche bel guardiano notturno dovesse entrare mentre siamo sole, nude ed indifese?". Accompagnò la frase con un tono di voce innocente e in falsetto, come se fosse una bambina a dirlo.
Era arrivata al lato di Chloe. Le mise una mano sulla clavicola, l'altra sui glutei piccoli e atletici.
Avvicinò il suo viso all'orecchio di lei, e Chloe le rispose, sussurrando lentamente in modo che il fiato caldo sul lobo della ragazza le provocasse piccoli brividi lungo il collo:
"In quel caso faremmo una cosa a tre"
Scoppiarono a ridere, tanto da arrivare alle lacrime.
"Te sei pazza, ma va bene, verrò con te solo per una ragione" disse Greta
"Sarebbe?"
"Che ieri sera in bagno non mi è bastato"
Alla frase seguì un lungo bacio.
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Racconto erotico #4. Chloe e Greta
RomanceI protagonisti, anzi, le protagoniste del mio quarto racconto si chiamano Chloe e Greta. Una, un carattere complicato ed introverso. L'altra, solare ed estroversa. Sarà vero che gli opposti si attraggono?...