Capitolo 22: La vita perfetta

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Da quando confessai quel mio piccolo dubbio a Dora,cambiarono molte cose in me. La confusione prese il possesso di me. Ormai,quando la vedevo,la mia mente veniva sommersa  da dubbi scroscianti,che mi distraevano dal mondo coerente,e quindi cominciai a distanziarmi.
Andò avanti per poco,circa una settimana,ma Dora notò la mia freddezza in ogni caso,e ciò la attrasse ancora più saldamente a me.
Credevo avesse capito che c'era qualcosa sotto,quindi un giorno,mentre stavo camminando verso i bagni,mi raggiunse.

"Ti rendi conto che ci conosciamo da Marzo,eppure non mi hai invitato a casa tua?"

Disse,ridacchiando.

"Ah beh,se mai dovessi venire a casa mia,dovremmo evitare totalmente mia madre,o comincerà a rompere il cazzo ad entrambe."

Lei sospirò,dandomi una pacca sulla spalla,come farebbe un amico di vecchia data.

"Non critico il modo in cui parli di tua madre,perché so che sarebbe una battaglia persa,e poi un po' di ragione la tieni."

La squadrai dalla testa ai piedi,come farebbe solo chi è ferito nell'orgoglio.

" 'Un po'?"

Dissi,incrociando le braccia,tenendo fisso il contatto coi suoi occhi leggermente intimoriti,ma tenaci.

"Solo un po'? Credevo di averti raccontato come erano le cose con lei. Credevo di averti raccontato di come tratta me ed il resto della mia famiglia."

Sospirò,avvicinandosi a me.
Notai che era diventata leggermente più alta,e notai anche come il suo comportamento verso di me stesse mutando,sentivo che il gelo che emanavo verso di lei per difendermi,si stesse lentamente infiltrando nel suo cuore.

"Veronica,so che non è una bella situazione la tua,ma dovresti cercare di portare almeno un minimo di rispetto verso di lei. Non puoi combattere il fuoco con il fuoco."

Una piccola parte di me le dava ragione,ma il mio orgoglio era troppo potente per ammetterlo.

"È facile per te,la tua vita è perfetta."

Risposi,aggrottando le sopracciglia.
Dovevo ammetterlo,per lei provavo emozioni spaventose,preoccupanti e contrastanti.

Vidi la rabbia annidarsi nel suo sguardo innocente,strinse i pugni e mi scrutò con violenza.

"Io?! Una vita perfetta?! Cazzo,ma ti rendi conto di cosa cazzo stai dicendo?!"

Avanzò verso di me,respirando affannatamente dal nervoso,io indietreggiai di conseguenza,non l'ho mai vista in questo stato.

"Mia madre è l'unica a portare i soldi in casa,e siamo in sei! Riusciamo a malapena ad arrivare a fine mese, Non possiamo praticamente mai visitare i nonni!"

Ormai,mi aveva stretto al muro,mentre il suo viso diventava sempre più rosso dalla rabbia.

"E sai cosa?! Vuoi sapere cosa Veronica?! Circa una settimana fa,quando tu eri intenta a ignorare completamente ogni mio fottuto messaggio,mio zio,che mi ha cresciuto come fossi sua figlia, È MORTO!"

Sentivo il peso dei miei sensi di colpa premermi dall'interno,il dispiacere mi stava consumando,potevo seriamente fare ciò a chi consideravo anche più di una stupida amica?

Era furiosa,e faceva di tutto per trattenere le lacrime,che aveva reso la superficie dei suoi occhi lucida e limpida,tremava dalla rabbia e dal dolore.
Erano i pochi momenti in cui mi sentivo veramente impotente,con le spalle al muro.
Rimasimo lì ferme per quel che sembrava un'eternità.
Alla fine si asciugò le lacrime,che scendevano inevitabilmente dal suo viso arrossato,e si voltò.
Un passo,due passi,e piano piano,si stava allontanando da me,il filo che ci univa si stava per rompere.
E come d'istinto,la afferrai per la spalla,come se fosse il mio ultimo sforzo.

"Dora...vieni da me questo pomeriggio."

"...e perché dovrei?"

"È il mio modo per scusarmi,e per darti sostegno..."

"A che ora...?"

"Le 5 e mezza?"

"Va bene."

E smettila di rompermi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora