Elia e Gin

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Il brusio assordante del locale alleggeriva il chiasso nella sua testa, in quella calda sera di Settembre, Elia se ne stava in un angolo del bancone cercando di scacciare il senso di inadeguatezza che si sentiva addosso; non immaginava che da lì a poco la sua vita sarebbe stata stravolta. 
Il vociare che arrivava ovattato alle sue orecchie si abbassò  leggermente e voltandosi vide che tutti avevano gli occhi puntati sulla porta. 
Una figura si faceva strada nel locale gremito di gente, la ragazza non spiccava in altezza,  ma il sorriso sul suo volto e le dolci curve del suo corpo,  lasciarono tutti senza fiato; di colpo Elia dimenticò come si respirava, il suo stomaco iniziò a fare le capriole e il cuore salto un battito.
Una schiacciante consapevolezza lo colpì come un'incudine stroncando ogni sua speranza sul nascere.
<Una come lei non sceglierà mai uno come. >
In un solo istante tutti i suoi drammi tornarono a cadergli addosso come una cascata e con il cuore sprofondato nell'abisso e la testa bassa tornò a sorseggiare il suo drink.
All'altro capo del bancone, Ginevra volse la chioma rossa al barman ordinando un whiskey e cola, non si trovava in quel bar per caso, iniziò a guardarsi intorno sorseggiando il suo drink e lasciandosi alle spalle la lunga giornata che aveva passato; cercava di rilassarsi, ma l'ansia d'incontrare una certa persona glielo impediva.

La serata scorreva lenta tra un tormentone estivo e l'altro, le persone dentro al locale ballavano al tempo del reggaeton, quando finalmente la rossa trovò  il suo obbiettivo,  se ne stava in disparte a fissare il bicchiere mezzo vuoto, Gin si alzò per raggiungerlo quando un giovane della sua età la avvicinò  presentandosi e iniziando a parlare di se.  Di quel discorso Gin non ascoltò  una sillaba, la sua mente era concentrata su altro e ben presto Luca si accorse di star facendo un inutile monologo: allungò la mano sul sedera della ragazza,  proponendole con tono ambiguo di fare un giro e divertirsi un po'.
Gin si ritrasse disgustata da quella proposta così indecente,  fattale da uno sconosciuto.
L'altro perse la pazienza avvicinandosi sempre più:"Andiamo bambola, lo so che lo vuoi. Sei venuta qui solo per cercare un cazzo da scopare."
Allarmata Gin si guardò intorno,  ma nessuno fece caso a loro,  a nessuno importava davvero ciò che sarebbe potuto accadere,  nessuno tranne l'esile figura che si era frapposta tra lei e il suo molestatore.
Elia si era fatto coraggio per andare a parlarle quando si era accorto delle avance indesiderate e aveva deciso di intervenire.
-Levati dal cazzo.-
Gli aveva detto Luca spingendolo malamente di lato, Gin si coprì  gli occhi sentendolo avvicinarsi, un tonfo la spinse a scostare le mani dal volto e vide Elia con il manico di un boccale tra le mani e il suo molestatore a terra fra i cocci.
Il ragazzo le chiese se stesse bene, prendendola per mano e portandola poi via da quel locale così confusionario e inadatto a quei due e alla loro voglia di conoscersi; era da giorni, settimane che la rossa lo stalkerava senza trovare il coraggio di parlargli.
Lo aveva visto di sfuggita a scuola e non era mai riuscita a trovare il coraggio di scrivergli o parlargli, per fortuna l'alcool che aveva in corpo stava alleggerendo il suo imbarazzo.
I due si appartarono in un altro locale con le casse che diffondevano un vecchio pezzo anni 80 e poche persone intente chi a giocare a freccette, chi a bere una birra al bancone.
Gin sorrise ad Elia, che per un attimo si sentì mancare, e gli disse:"Ti va una partita a biliardo?"
-Certo, lo adoro.-
Rispose lui sorridendole e la ragazza si sciolse, Elia afferrò due stecche e ne passò una alla rossa, così la serata prese una piega quasi magica e tra domande, racconti e risate, presto fu l'ora di andare.
Prima di lasciare il locale, Gin notò lo sguardo di Elia studiarla e mordersi leggermente il labbro,  si avvicinò e sussurrandogli all'orecchio disse:"Sei bellissimo,  lo sai?"
Lui raccolse tutto il suo coraggio e dopo qualche istante passato a perdersi nello sguardo dell'altra,  poso le labbra sulle sue stringendola a sé.
-Sei bellissima anche tu.-
furono le ultime parole prima di separarsi con la consapevolezza che si sarebbero incontrati ancora e poi ancora, ormai uniti da un sentimento indistruttibile.

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Eliabonci  <3

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