Capitolo 10.

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Thomas.
Qualche giorno dopo.
"Complimenti Redsteal." Miss Pittson mi riconsegna il compito, sorridendo. "Dovrebbero essere tutti bravi come te."
"Grazie professoressa."
A.
"Quanto hai preso secchione?" Mormora Willow, attaccata al mio banco con la mano protesa a prendermi il compito.
Riuscita nel suo intento, mi strappa il pezzo di carta spessa dalle mani, e lo guarda sbalordita. "Complimenti geniaccio."
"Lo stesso non si può certo dire di te, Wesley." La nostra professoressa di italiano gli consegna il compito. "Impegnati o non so davvero come poter aiutarti."
Rido internamente quando le fa una linguaccia mentre si volta. "Ho preso F."
"Ma va?"
Finalmente la campanella suona, e mi appresto a mettermi lo zaino in spalla per uscire dalla classe, quando Will mi affianca, scocciata. "Mi aiuti a studiare oggi pomeriggio?"
"Non dovevi vederti con Luce?" Domando, non prima di aver dato il compito alla nostra insegnante che mi sorride cordialmente.
Credo sia innamorata di me.
"Dovevo, capirà la situazione quando le dirò che ho da fare con te."
"Okay, come vuoi." Dico semplicemente.
"Thom che hai? Sei strano in questi giorni, e non dirmi nulla perchè altrimenti te lo tiro fuori con le pinze."
"Si tratta di Liam."
Liam è letteralmente sparito, polverizzato nell'aria. Non ho provato a chiedere nulla a mia madre altrimenti si sarebbe insospettita, non ho il suo numero di cellulare, so a malapena dove abita, ma credo sia eccessivo presentarmi sotto casa sua gridando 'chi lo ha visto?!'. Mi sono sentito preso in giro, per la millesima volta, lui è un'altro idiota da aggiungere alla lista di persone che hanno fallito nell'essere tali con me.
Credo di aver commesso un enorme sbaglio nell'essermi lasciato andare con lui, ma sentivo in cuor mio una sorta di senso di giusto nel farlo. Non devo più dare retta al mio cuore, credo che questo si sia capito.
"Ehi, ciao ragazzi."
Oh Dio no, non lei in questo momento.
"Ciao Lux." Dice abbracciandola Willow.
I capelli legati in una coda alta le fluttuano sulle spalle quando si volta verso di me. "Ciao thom, possiamo parlare?"
Lei? Parlare con me? Scherza vero?
"Ti aspetto alla macchina Thom." Willow si congeda lasciandomi alla mercè di Luce, che sorride affabile.
"Possiamo spostarci di qui? C'è troppa gente." Si sposta le ciocche bionde sfuggite all'elastico dietro l'orecchio.
Annuisco, senza dire nemmeno una parola. Sono paralizzato dalla paura, anche se in teoria paura non dovrei averne, è semplicemente Luce.
Il massimo che posso ricavarci da questa situazione è uno schiaffo, giusto?
Dopo qualche secondo intenso di camminata, apre un'aula vuota, e mi prende per la schiena per farmici entrare dentro. "Veloce." Dice solamente.
"Luce se non ti conoscessi penserei che vorresti uccidermi." Quasi inciampo nel secchio per dirlo. "Che succede?"
"Perchè mi sta ignorando?" Incrocia le braccia al petto, guardandomi con no sgaurdo truce.
"Non capisco..." Sono nella merda. "Che intendi dire?"
"Thomas, non stai parlando con una stupida e mi rifiuto di pensare che tu sia così imbecille da non capire cosa intendo."
"Amen" Metto le mani nelle tasche dei pantaloni della divisa.
"Quindi? La tua risposta?"
"Luce non credo ci sia risposta, forse non avrei dovuto farlo." Provo a scusarmi. "Scusa?"
"Thomas, dormiamo insieme tutta la notte, e credo di non essere mai stata più felice nella mia vita, poi mi avvicino un minimo a te e scappi via neanche fossi un'assassina. Ci siamo anche baciati..." Sussurra.
"Hai ragione Lux, mi dispiace davvero, però non so come comportarmi; mi piaci da sempre, e adesso mi sembra tutto così confuso, non lo so..." Mi metto le mani nei capelli.
"Ehi, è tutto okay." Luce si avvicina pericolosamente a me, toccandomi la spalla coperta dalla manica della giacca nera. "Scusami, non avrei dovuto aggredirti così."
Apro gli occhi, poco prima chiusi, e si incastrano nei suoi color ghiaccio, dolci e comprensivi.
Gli accarezzo la guancia, e lei si appoggia, continuando a guardarmi. "Mi piaci un sacco Thomas."
Il cuore batte fortissimo, non riesco a controllarmi, e infatti la bacio. Per la seconda volta.
Non è come il primo, questo è più... Vero?
Delicatamente lascia la mano scivolare sulla spalla, e io la avvicino di più a me, snodando il mio braccio dietro le sue spalle.
Quando ci stacchiamo, dopo pochi secondi, mette la fronte appoggiata alla mia. "Che stiamo facendo?" Domanda ironica.
"Non lo so, ma credo mi piaccia sai?" Ridacchio, e lei con me.
La bacio nuovamante, stavolta con più dolcezza, e sembra piacermi; sento le farfalle nello stomaco, e mi sento più leggero, proprio come mi era successo con Liam.
Liam, Liam, Liam, Liam, dovrei seriamente smettere di pensarci, soprattutto in questo momento.
Stavolta mi stacco io, e la guardo nuovamente. "Andiamo? Che dici?"
Annuisce, e mi prende per mano.
Mi sto mettendo in un mare di guai da solo, e lentamente mi sto lasciando andare.


"Ci sentiamo dopo okay?" Arrivati all'entrata della mia scuola, mi volto verso di Luce.
"Okay, va bene." Chiude un occhio e si mette la mano sulla fronte per ripararsi dal sole.
Le lascio un bacio a stampo e vado verso la mia macchina, non rendendomi conto che Willow ha appena visto tutto, e mi sta aspettando con le mani conserte e uno sguardo intimidatorio.
"Si può sapere che ti passa per la testa?" Scioglie le braccia da sotto il seno e le lascia cadere sulle gambe coperte dalla gonna.
"Di che parli?"
"Thomas... Vi ho visti."
"Possiamo parlarne a casa, per favore?" Apro lo sportello dei posti dietro e ci lancio lo zaino.
"Ora, Thomas Redsteal." Anche lei fa la mia stessa mossa, subito dopo si mette seduta nel sedile davanti, sbattendo lo sportello.
"Will, non mettertici anche tu." Infilo le chiavi nella toppa. "È già tutto così complicato e strano."
"Cosa è successo?"
"L'ho baciata io, non so neanche io il perchè quidi risparmiati dal chiedermelo." Ingrano la marcia giusta, e stando attento a non prendere nessuna macchina, mi infilo nel traffico. "L'ho fatto perchè mi sembrava giusto farlo, anche se ho pensato a Liam."
"Non è un buon segno."
La guardo con la coda dell'occhio. "Da che parte stai Will?"
"Io sto dalla tua parte, idiota, sto solo cercando di aiutarti a capire cosa vuoi, ed evitare di farti picchiare."
"Non so neanche io quello che voglio! Insomma, prima mi sembrava di aver trovato la persona giusta per me, poi arriva Liam a sconvolgermi la vita, ci baciamo e dormiamo insieme, il puzzle finalmente è completo e lui cosa pensa bene di fare? Di sparire. Poi arriva Luce, ci baciamo ed eccoci di nuovo da punto e da capo."
"Liam ti piace?"
"Oh dai Willow mi stai seriamente prendendo per il culo?" Cambio espressione.
"Thomas santo Dio calmati! Sto cercando di capire, ma non sei per niente d'aiuto."
"Dimmi Will, se non so decifrare io i miei sentimenti, come puoi farlo tu? Sei per caso una psicologa?"
"Da quanto tempo non vai dalla dottoressa Naivie?"
Alzo gli occhi al cielo, che riporto però subito sulla strada. "Non sono cazzi tuoi."
In effetti, è da più di tre mesi che non vedo la mia psicologa, forse perché non sentivo la vera necessità di andarci, o forse perché mi ero stufato di farmi analizzare per poi non concludere niente.
Decido di non portare avanti la conversazione, calo in un silenzio tombale fino a quando non parcheggio la macchina nel viale di casa mia.
La spengo, lasciando che un po' di energia fluisca nelle mani.
"Senti, lo so che potrei aver esagerato, ma sei il mio migliore amico, testa di cazzo, sto solo cercando di aiutarti." Si slaccia la cintura con fare nervoso. "Quindi vedi di darti una calmata."
"Willow, per favore."
"Lascia stare, ci vediamo domani a scuola." Esce sbattendo lo sportello dell'auto, apre quello di dietro estraendone lo zaino, lo richiude e se ne va.
Appoggio la testa sul comodo cuscino del poggiatesta, e chiudo gli occhi sospirando forte. "Bel casino."
Mi decido ad uscire dalla macchina, e dopo aver preso lo zaino anch'io, la chiudo e mi dirigo verso casa.
Arrivato alla porta, tiro fuori le chiavi per aprirla, anche se qualcuno mi precede.
"Oh, ciao baldo giovane." È zia Julia. "Tua madre ti ha visto arrivare e mi ha mandata ad aprirti." Mi sorride affabilmente.
Non lo farà più quando saprà cosa sto combinando con sua figlia, quindi meglio godersi questi attimi di relativa tranquillità adesso.
"State lavorando?" Mi infilo le chiavi nella tasca e mi accomodo dentro, lasciandomi coccolare dal tepore.
"Si, c'è anche Lydia, è tornata dall'Australia." La bionda richiude la porta. "Dai, vai a salutarla."
Lydia è la sorella di mio padre, che mi rifiuto di chiamare zia poiché è davvero poco più grande di me: è come una sorella, e ha vissuto con noi quando mio padre ci ha abbandonati, fino a quando, dopo essersi diplomata, è partita con il suo fidanzato Nick per l'Australia.
Corro nella cucina, dove la vedo, più abbronzata che mai, che sta aiutando mia madre, tra riviste e fogli.
O è lei che sta aiutando Lydia.
"Guarda che cosa ha portato a riva la marea." Sorrido, quando mi guarda e spalanca la bocca per l'entusiasmo.
"Oh mio Dio Thomas!" Si alza di scatto dalla sedia, e corre ad abbracciarmi. "Quanto sei bello e cresciuto!"
"Grazie Lyd." La lascio. "Come stai?"
"Piuttosto tu come stai." Scrollo lo zaino dalle spalle e lo lascio vicino ad un mobile.
"Io sto bene, e sto per sposarmi."
"Congratulazioni." Le scompiglio i capelli. "Ciao mamma." Mi dirigo da mia madre, lasciandole un bacio sulla guancia.
"Ciao Thomas." Appena alzo gli occhi, il cuore salta un battito.
Non ci credo. Che ci fa lui qui?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 09, 2020 ⏰

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