Capitolo 2.

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Tomas.
Ancora con l'asciugamano in vita, dopo una bella doccia calda, sono davanti al mio armadio per scegliere cosa mettermi questa sera.
Solitamente non ho mai troppi problemi, forse perché non sono abituato a farmeli, alla fine mi basta un paio di pantaloni e una felpa comoda.
Inoltre a scuola abbiamo la divisa, quindi non che non usi i miei vestiti, ma solo quando abbiamo cene e cose varie.
Alla fine opto per una semplice camicia bianca e un paio di pantaloni neri molto aderenti, un paio di anfibi e una giacchetta nera della linea di abbigliamento di Oliver.
Quell'uomo mi ha letteralmente riempito l'armadio: felpe, pantaloni, giacche, ho davvero troppi vestiti qui dentro.
"Uff." Sbuffo sonoramente, lasciando cadere l'asciugamano che mi ero legato in vita, e mettendomi i boxer.
"Posso entrare?" È la voce di Oliver, che è ovattata a causa della porta chiusa.
"Si, entra!" Mi metto di corsa una felpa che uso solitamente la notte per dormire.
"Woh, ti ho colto in flagrante a fare cosa?" Tiene in mano una busta nera.
"Niente Syko, mi stavo vestendo. Vado ad una festa stasera..." Mi metto una mano nei capelli bagnati, leggermente lunghi.
"Tu che vai ad una festa?" Appoggia il bottino sul pavimento piastrellato di grigio.
"Si, accompagno Willow e la figlia della signora Robby."
"Ah ah, la tua adiratissima Luce?" Ammicca.
Sbuffo, e mi giro a guardarlo. "Si, lei." Mi spunta da un momento all'altro un sorriso ebete sulla faccia.
"Beh qui dentro ci sono delle cose in anteprima per te, provatele quando hai un po' di tempo." Si siede sulla sedia girevole della mia scrivania.
"Sono un idiota, non dovevo accettate di andare a quella festa del cazzo." Mi butto, per la seconda volta, sul letto.
"Hai diciassette anni Tomas, sarebbe strano che tu non ci andassi." Dice semplice Oliver. "Io e tuo zio alla tua età eravamo i re delle feste."
"Ti ricordo che io sono un pelo diverso da te e zio Joshua." Mi rialzo, facendo involontariamente un addominale. "Sono una frana, non so approcciare con le ragazze."
"Stai scherzando spero, tutte le ragazze che ti guardano cadono ai tuoi piedi." Blatera. "Forse sei tu che non le vuoi."
"Mi sono chiesto se fossi gay lo sai?" Scherzo, e ci riesco, visto che ride. "Davvero? Cioè io non me ne rendo conto."
"Tomas, sei un bellissimo ragazzo, sei intelligente, hai un sacco di pregi, tutte le ragazze vorrebbero avere un ragazzo come te affianco."
Faccio spallucce: in effetti non mi sono mai realmente chiesto cosa pensassero le ragazze di me, Willow mi dice che qualche ragazza mi guarda a scuola, e io ho sempre dato la colpa alla mia 'fama' se così si può chiamare. L'unica ragazza che abbia mai avuto l'ho lasciata perché era una vera e propria oca.
Da lì ho lasciato perdere il mondo femminile, pensando non mi interessasse. A volte ho bisogno di una persona con la quale parlare, sentirmi accettato e finalmente aprirmi, dirle i miei segreti. Poi mi ricordo di avere Willow vicino a me, che è tutto quello che desidero, eppure non siamo fidanzati, è solo una amica e sto bene così.
"Sarà anche così..." Lo guardo dubbioso. "Stasera sei pronto ad affrontare quella cena con la mamma?"
"Dio, intellettuali del cazzo." Mi fa ridere. "Te lo giuro, se mi annoio vengo alla festa con te."
"Faresti piacere a qualche ragazza che ti sbava dietro." Gli faccio l'occhiolino.
"E chi sarebbero queste fantomatiche ragazze di cui parlate?" Fa capolino dalla porta mia madre, semplicemente vestita in tuta, una delle tante che ci rifila Oliver.
"Nessuna tesoro, parlavamo." Oliver la guarda con gli occhi dell'amore.
Desidero un amore come il loro; dicono di amarsi da sempre, e sembra proprio così, sono davvero inseparabili.
Se tocchi uno è come se toccassi anche l'altro, sono uniti da quel famoso filo rosso che unisce le anime dei destinati a stare insieme per sempre.
"Ti lasciamo solo, visto che sono quasi le otto e ancora devi preparati." Mi ammonisce mamma, che prende il marito per mano ed esce dalla mia stanza, lasciandomi nel panico dopo quella notizia.
Mi infilo così di corsa i jeans, e poi mi metto la camicia, lasciandola sbottonata per dare la precedenza agli anfibi da mettere.
Saltello da una parte all'altra della stanza, cercando di mettere quelle scarpe create probabilmente da un demonio, poiché non riesco a metterle con nulla.
"Oh, fanculo!" Batto violentemente il piede a terra, e finalmente entra.
Compiaciuto finalmente posso allacciare la camicia.
Mi guardo allo specchio e mi do una ultima sistemata al ciuffo, decidendo di non appesantirlo con altre cose.
Prendo la giacca dall'armadio e la metto, controllando se all'interno ci sono ancora le sigarette che ho comprato l'altro giorno. Constatando la loro esistenza, afferro il cellulare ed esco dalla stanza, accettandomi di averla chiusa a chiave.
"Esco ragazzi." Avviso i presenti che sono sul divano.
"Sembri uno spacciatore Tom." Disprezza Holly.
"Come diamine fai a sapere cosa sono gli spacciatori Hol?" Chiede Oliver alla figlia.
"Beh, ogni tanto vedo cosa vedete su Netflix." Dice in totale sincerità. "Mi piace Narcos."
La mamma lancia uno sguardo assassino al marito, che sbarra gli occhi alla risposta della bambina.
"Oh beh, si, carina, ma non è roba per te Holly." La ammonisco, e prendo dove le ho lasciate le chiavi della macchina.
"Tomas non fare stupidaggini, mi raccomando, e vedi di tornare per un orario decente a casa." Dice la mamma.
"Si, tranquilli, ci vediamo dopo." Gli sorrido e finalmente esco di casa.
Una bella aria fresca mi scompiglia i capelli, e scorrazzo via per il vialetto di casa mia, dove vedo alla mia macchina due figure.
Dio no, ti prego.
"Sei in ritardo." Si gira Willow, mostrandosi in un abito nero, corto, forse troppo per i miei gusti.
"E tu non devi andare ad una festa per spogliarelliste." La ammonisco. "Seriamente Will?" La indico.
"Beh non le sta male, poi ha un bel fisico." Ecco che parla.
Oddio, che grandissima figura di merda. "Beh, sono solo un po' protettivo." Divento rosso come un peperoncino.
"Ciao Tomas, è sempre un piacere rivederti." Anche Luce si colora sulle guance, poco rispetto al mio viso, completamente rosso.
Ha un vestito grigio, leggermente più lungo rispetto a quello di Willow.
"Ragazze wow, stasera ditemelo se devo fare a botte." Ridacchio, mettendomi una mano dietro la nuca e maledicendomi per quello che ho detto un secondo prima.
"Andiamo, gli altri sono già lì." Willow apre lo sportello e ci si infila dentro, e quello dietro è riservato a Luce.
Finalmente metto in moto, e solo qualche minuto di macchina ci separa da casa di Melanie.
"Lux, come va?" Le chiedo, cercando di smorzare la tensione che è facilmente palpabile in questo abitacolo.
"Oh beh, bene." Stacca gli occhi dal cellulare. "Mi sono lasciata e Montgomery stasera sarà con la sua nuova ragazza alla festa, mi serve un modo per farlo ingelosire."
Oh, fantastico, perché ho tirato fuori questo discorso?
Sono un coglione.
"Beh, c'è sempre Thomas." Tira fuori Will. "Potresti farlo con lui."
"Che?" La guardo solo per qualche secondo, provando a non perdere la concentrazione alla guida.
"Guardati! Sei un figone assurdo questa sera, sei mille volte meglio di quella sottospecie di lucertola di Monty." - "E poi sei famoso."
Alzo gli occhi al cielo. "Non sono famoso, e poi non lo farei mai se Luce non è d'accordo."
Guardo lo specchietto, e noto che la bionda mi sta guardando attraverso esso, con i suoi occhioni celesti.
"Si, per me va bene." Dice Luce. "Ritorniamo ai vecchi tempi, eh Redsteal?" Sorride.
Oh Dio, oh Dio, oh Dio. Posso anche morire in questo momento, lo farei felice.
"Bene piccioncini, siamo quasi arrivati." Batte le mani contenta Willow.
Credo sia più felice di me in questo momento.
Mi lancia al volo un'occhiata e io le faccio l'occhiolino. Sono fiero di essere il suo migliore amico.
"Siamo arrivati." Commenta la bionda, sistemandosi al volo i capelli.
Parcheggio molto facilmente, trovando posto in un vicolo vicino la casa, dalla quale escono luci e una musica assordante.
Spengo il veicolo, e poi scendiamo, io impaziente.
"Bene signori, mi raccomando, siete una quasi coppia, quindi dovete fare tutte le cose farebbero due ragazzi che si stanno frequentando." Ci guarda Willow eccitata. "Prima di ogni cosa, prendetevi la mano... Forza!"
Quasi tremo, quando la bionda struscia il palmo della mano sul mio, e le sue dita fine e curate stringono le mie in un pugno.
"Direi perfetti, magari Tomas." Mi indica. "Mano stoccafisso." Si gira e cammina.
In questo momento potrei prendere fuoco, mi sento stranamente completo e... Felice?
"Beh direi che stiamo andando bene." Dice al mio orecchio Luce.
Dio mio, voglio morire.
"Beh, vedremo dopo no?"
Ecco, adesso sembro un vecchio marpione. Thomas dio, dacci un taglio.
Quando entriamo in casa, si apre un palcoscenico pieno di ragazzi che bevono, giocano e Beer Pong e si baciano.
"Ciao ragazzi! Ben arrivati." Arriva Melanie con un bicchiere rosso nelle mani.
"Accomodatevi, prendetevi da bere, fate come volete insomma." Annuncia e sparisce.
Ci iniziamo a muovere tra la calca di gente, con Willow davanti e Luce che stringe ancora la mia mano.
"Mi sento protetta se ci sei tu vicino a me." Mi si avvicina all'orecchio la bionda.
La guardo negli suoi occhi color acqua. "Lo stai dicendo per via del ruolo?"
"No, dico sul serio." Ridacchia. "Sto bene."
Sorriso compiaciuto e la attiro a me, mettendole un braccio intorno alle spalle. Mi si forma un nodo allo stomaco, forse per la felicità, forse per l'ansia.
"Forse un giorno potremmo uscire." Dice.
Io credo seriamente di star sognando, e se è così non svegliatemi, sto troppo bene.
"Mi sorprendi Lux." Le sorrido, e siamo tremendamente vicini.
Troppo vicini.
"Luce c'è Montgomery." La avvisa Willow.
"Beh, che si fotta." Mi lascia le mani Luce, e prende la mia faccia tra le mani.
"Luce, ma che..." Non mi fa finire di parlare, che sento un calore mai provato prima.
Le sue labbra morbide sulle mie. Mi sono sempre chiesto come fossero, e finalmente adesso sono in grado di dirlo.
Mi bacia, ed io credo di essere nel più alto dei cieli.

Tomas.

Tomas

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Luce

Willow

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Willow

Willow

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