“Allora, questo Gonzalo?” Chiese Harry, una volta usciti dalla Galleria. Ringraziai il cielo per non aver incontrato né mia madre né mio padre, sarebbe stato a dir poco imbarazzate. Poi cos’avrei dovuto dire? ‘Questo è Harry e l’ho conosciuto ieri al Grumpy?’ O forse avrei dovuto ricordare a mio padre di come l’avesse incontrato la sera precedente in circostanze poco rinomabili?
“Oh, è giusto in fondo all’angolo. Ti piacerà da morire.” Dissi mentre ci incamminavamo verso la strada principale.
“Holly!” Qualcuno chiamò all’improvviso, facendomi venire voglia di scomparire all’istante. Perché la gente non voleva lasciarmi da sola con questo ragazzo? Mi girai di scatto, sapendo bene chi mi sarei trovata davanti.
Jacob trascinò il braccio di Blaine ed iniziò a raggiungerci.
“Qualsiasi cosa dica non dargli troppa importanza, okay? E’ un cretino.” Borbottai verso Harry, che sorrise al ragazzo che gli si catapultò contro squadrandolo da testa a piedi senza farsi troppi scrupoli.
“Quindi tu sei Harry.” Sentenziò ovvio Jacob, guardando il riccio al mio fianco che annuì fermamente. “Beh… posso capire perché Holland non vedesse l’ora di uscire con te.” Aggiunse poi, guadagnandosi una pacca sul braccio da parte mia. Idiota.
“Davvero?” Chiese Harry, guardandomi. Sul suo volto un cipiglio stupito. “Non vedevi l’ora di uscire con me, quindi.” Elaborò la frase. “Buono a sapersi…” Mantenne la frase in sospeso, allungando la mano verso Jacob, e accorgendosi però di non sapere il suo nome.
“Jacob Parker.” Ribatté il mio amico, segnando poi il biondo al suo fianco. “E lui è Blaine. Il mio, uhm, beh… amico di vecchia data.” Grugnì, vedendo Blaine ridacchiare al suo fianco.
“Già, amico di vecchia data.” Sorrise il biondo, dando la mano ad Harry.
“Allora, venite con noi a mangiare burritos? La mia guida turistica dice che non sono un vero newyorkese se non li mangio.”
“Oh, allora hai una guida davvero in gamba.” Ribatté Blaine. “Quando sono tornato dall’università della California questi due mi hanno costretto a mangiare da Gonzalo per un’intera settimana, sostenendo che stessi perdendo la mia cittadinanza.”
Ridendo di quell’episodio ci incamminammo tutti verso il chiosco di Gonzalo, lasciando Harry e Blaine avanti, a discutere di università e altre cose. Jacob invece mi tirò indietro e mi prese a braccetto, a quel punto ebbi seriamente paura di sentire cosa stesse per dirmi.
“Mio dio, Holly. Quel ragazzo è da S.S.S” Sentenziò, come se quello che aveva appena detto fosse chiaro e capibile da chiunque.
“Da cosa?” Chiesi, aggrottando la fronte.
“Da S.S.S. Scopare. Senza. Scrupoli.” Un verso di disgusto uscì dalla mia gola. Mi maledissi mentalmente per avergli chiesto spiegazioni. Dio, era così ovvio che avrebbe detto qualche cavolata delle sue. Gli lanciai un'occhiataccia prima di schiarirmi la gola.
“Piuttosto, cos’è questa storia che te ne vai in giro con Blaine?” Chiesi, cercando di cambiare abilmente argomento. Lui alzò le spalle.
“Niente.” Tagliò corto. “Però ammetto che questo sembra un appuntamento a quattro.”
Sbarrai gli occhi, tirandogli poi uno schiaffo sulla spalla. “Non è un appuntamento a quattro. Nessuno ha un appuntamento qui, chiaro?” Cercai di rendere la cosa ovvia mentre lui iniziava a ridere.
“Ragazzi, guardate qua!” Gridò Blaine, segnando un manifesto appeso al muro. “Danno ‘Non aprite quella porta’ al Parco! Che dite, burritos e film all’aperto possono andare come iniziazione della sua vita da newyorkese?” Indicò Harry al suo fianco che annuì convinto.
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The Teacher.
FanfictionNew York. Un cafe. Due persone. Un incontro. Holland Miller e Harry Styles si incontrano per la prima volta, per caso, in un piccolo cafe nell'ala ovest di New York. Molte cose in comune, una grande attrazione e molta complicità. Ma una verità non d...