CAPITOLO 27

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POV'S ELENA

La notte ormai è arrivata, al mio rientro a casa, sono corsa in camera mia, mio padre era ancora sveglio, ma non gli dato neanche il tempo di muoversi, mi sono precipitata sotto le coperte per piangere.
Non ho fatto altro, mi sento così stupida, non capisco come Niccolò abbia potuto farmi questo, lui era la mia vita, anzi lui è la mia vita, lo è sempre stato, ancora prima di essere fidanzati, eppure adesso, mi ritrovo qui, da sola e senza più nessuna spalla su cui piangere.

Guardo l'orario, sono le 3:15, questa notte usciva "Chiave" mi sarebbe piaciuto ascoltarla con lui.
Prendo il telefono, anche se la vista è annebbiata dalle lacrime e digito la canzone, metto gli auricolari ed inizio ad ascoltarla.
La sua voce...
Sin dalla prima parola, nonostante io conosca la canzone a memoria mi fa emozionare, con il suo timbro caldo e avvolgente.
L'ho visto solo poche ore fa ed è vero l'ho lasciato, ma mi manca.
Vorrei sentire almeno un'ultima volta il suo profumo.

Mi alzo nervosamente dal letto e mi avvicino all'armadio e con ancora la sua voce in cuffia, inzio a cercare la sua felpa.
Sono sicura che si trovi qui da qualche parte, devo solo sapere dove.
Però non riesco a trovarla, che odio.
Grido, per poi zittirmi nella speranza di non aver svegliato nessuno.
Poco dopo la vedo e torno sotto le coperte abbracciandola.

Sento la porta aprirsi sarà mia madre o mio padre, ma una figura si siede accanto a me dopo aver chiuso la porta.
Toglie il piumone da sopra la mia testa e inizia ad accarezzarmi i capelli.
È Adriano, è venuto a... consolarmi?!
Probabilmente mi avrà sentito urlare.

< ehi sorellina > sussurra in cerca della mia attenzione.
Tolgo gli auricolati che avevo ancora alle orecchie nonostante la canzone fosse già terminata.
< va tutto bene? >

< no > ammetto iniziando a piangere silenziosamente o almeno è quello che sto provando a fare, mi siedo sul letto, mentre lui prende la mia mano ed inizia ad accarezzarla.

< so tutto > il mio sguardo è un po' confuso.

< che significa? >

< so di te e Nic e di tutto il resto > chiudo le palpebre, non volevo finisse così, spero che non abbia fatto nulla a Niccolò.
Dio, non è possibile che più io cerchi di dimenticarlo più ogni cosa mi ricolleghi a lui.
< ne ho parlato con Nic >

< e ti ha detto che mi ha tradito? >

< sì... e ha sbagliato indubbiamente > certo che ha sbagliato, non potrebbe aver fatto altro.
< ma... > cerca di prender qualcosa che si trova dietro di me < questa è la felpa di Niccolò? >

< sì, ma voglio dimenticarlo, non voglio nulla che abbia a che fare con lui > mento forse per incoraggiarmi un po'.

< allora gliela porto io > alla sua affermazione sento un nodo allo stomaco e tempestivamente riprendo la felpa fra le mie mani.

< va bene, ma non subito... magari >

< questo sarebbe un "no ti prego, ho bisogno della sua felpa" > chiede leggermente imbarazzato e divertito.

< no... sì > dico un po' confusa
< potrebbe darsi di sì?! >
Lui mi guarda per poi tornare ad accarezzare le punte dei miei capelli.

< toglimi una curiosità > prende parola dopo qualche attimo di silenzio.
< tu ci tieni relamente tanto? >

< io non so come tu possa prenderla > introduco la mia risposta titubante
< ma io credo proprio di amarlo, anzi ne sono sicura, ma dopo quello che ho visto, credo che entrambi avessimo bisogno di una pausa >.

Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora