Ritrova I Tuoi Passi... [COMPLETA]

CAPITOLO 13

POV'S NICCOLÒ

Passo lo sguardo su di lei, gli occhi lucidi per le lacrime che vorrebbero scendere, ma si trattengono.
Non c'è fine alla sua bellezza o almeno è quello che vedo io.
Terminata la canzone e i nostri sguardi sono incatenati gli uni fra gli altri e non riusciamo a pronunciare nemmeno una singola parola.

< non posso credere che sia per me > dice lei con voce tremolante.
E io non posso credere di essere riuscito a cantare davanti a lei questa canzone.
È una sorta di dedica d'amore, se così si può chiamare.
È il modo con il gesto con il quale le dico ciò che provo, in qualunque caso.
Le porto dietro all'orecchio un piccolo ciuffo che le cadeva davanti agli occhi.

< ho bisogno di sapere > dico avvicinando sempre di più i nostri visi < cosa vedi in me? >
Sembrerà una domanda stupida, ma non lo è affatto, in questa canzone le ho descritto solo alcune delle cose per le quali, forse per la prima volta posso dire a me stesso, provo dei sentimenti per lei, Elena.

< non si può descrivere > dice avvicinando sempre di più il suo viso al mio, facendo sfiorare le nostre labbra.

< allora fammelo capire >

Il rossore che si fa spazio sulle sue guance, mi fanno pensare al suo essere così bambina.
Il mio cuore batte troppo forte, credo che stia per esplodere, sembra che il tempo si sia fermato mentre i nostri occhi sono incatenati fra loro.
Il mio corpo è sovrastato da milioni di brividi, mai provati prima, sensazioni che io stesso non ho mai sentito.
Ho compreso di avere davanti a me, l'unica persona che può colmare i miei vuoti e mi chiedo se io possa fare lo stesso con lei o se le nostre emozioni in questo momento siano le medesime.
Le nostre labbra sono davvero troppo vicine, sento il suo calore diventare parte di me, è inevitabile la voglio che ho di baciarla.
La mia mano si poggia sulla sua guancia mentre il respiro diventa più affannato, è come se l'aria in questo momento fosse assente all'interno della stanza dalle luci soffuse.
Finalmente la passione ardente che in noi, si accende trasportandosi al di fuori del nostro corpo.
Le nostre labbra si scontrano, si muovono lentamente, lasciando spazio alla tenerezza, alla dolcezza delle candide e morbide labbra di Elena che catturano la mia completa attenzione.
È come se stessi dirigendo una completa orchestra di emozioni che suonano e danzano in me.
Le sue mani che si poggiano delicatamente alla mia gote e sui capelli mentre le mie accarezzano in modo veloce le sue guance e parte dai ciuffi scuri che sono davanti alla sua fronte.
La passione è ancora più forte e nostri corpi sono veramente troppo vicini.
Il tempo si è davvero fermato in questo istante.

È davvero diverso dal primo bacio, è speciale.
Abbiamo sicuramente più consapevolezza di quello che stiamo facendo.
I nostri sentimenti sono chiari e non so davvero come ci comporteremo dopo questo.
Le nostre labbra non si sono mai staccate effettivamente, sono sempre rimaste unite lasciando un fuoco caldo acceso in noi, come una candela che non riesce a spegnersi neanche al passaggio di un vento forte.
L'aria che poco fa era assente inizia a tornare nel nostro corpo, quando finalmente possiamo guardarci negli occhi, riaperti dopo un lungo bacio, siamo ancora affannati, ma poco importa perché a me mancano già le sue labbra che fino a poco fa mi ritrovavo a guardare in modo veloce nella speranza che si poggiassero sulle mie.

< l'hai capito? > chiede lei a bassa voce.
Automaticamente sorrido annuendo.
Però adesso ho davvero capito che cosa è appena successo, non posso credere di averlo fatto, mi sono lasciato trasportare dal momento.
So che non dovrei pensare agli altri, ma non posso fare a meno di farlo.
Adriano mi ucciderà, non mi parlerà per non so quanto tempo, ma credo di essere disposto a perdere anche tutto questo per lei.

< non doveva accadere? > chiede lei, forse insospettita dal mio essere pensieroso.

< forse sì > in realtà non volevo dire dire questo e non so davvero il perché io l'abbia fatto.