Aiuti e gelosie.

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Miguel era andato a vivere in un hotel poco distante da casa nostra,poiché Steve aveva deciso che non sarebbe potuto restare qui.
Contrariata all'inizio,poi avevo pensato che fosse stata una cattiva idea.
"Non lo conosci e pensi di uscirci insieme e fare le cose normalmente?Come se nulla fosse?Avete scopato e lui si è accorto dopo quattro mesi che eri incinta. Pensi realmente che sia un buon padre?"
"Non gliel'ho detto,quindi ha tutto il diritto di venire e qui e provare a esserlo!Non posso rifiutarlo se lui cerca di entrare nella nostra vita!" Dissi,guardando Steve negli occhi.
"Come fai a essere così scema e non capire c'è qualcosa sotto?
Litigavamo spesso da quando era arrivato Miguel,e questo provocava in me rabbia e tristezza. Era orribile litigare con lui. Si urlava fino a impazzire.
Ma lui non riusciva a comprendere che Miguel fosse entrato così a caso nella mia vita,e fosse venuto fin lì solo per un altro motivo.
In realtà ci stavo pensando anche io,perché non mi fidavo di lui.
D'altronde non lo conoscevo e non potevo sapere com'era.
Senti il campanello suonare,e Steve sbattere qualcosa per terra.
Era ancora incazzato.
"Ehi bellissima." Vidi Miguel dall'entrata con un mazzo di fiori.
Gli sorrisi,e lui subito si avvicinò dandomi un leggero bacio sulla guancia.
"Ti ho portato questi." Era un mazzo di rose.
"Ma saranno costate un sacco di soldi." Dissi io arrossendo leggermente. Mi portai una ciocca dietro l'orecchio.
"Infatti. Saranno costate un sacco di soldi." Senti la voce di Steve dietro di me,e subito mi voltai incazzata.
Lo guardai male mentre entrava in casa.
"Siediti pure sul divano,arrivo subito." Dissi mentre Miguel si sedeva.
Camminai velocemente verso Steve.
"Smettila."
"Di far cosa?" Disse lui con nonchalance dal bancone della cucina.
"Di fare lo scontroso. Trattalo bene." Dissi io,per poi voltare i tacchi.
Quando mi sedetti sul divano vicino a lui,subito si avvicinò.
"Posso?" Disse,toccando la pancia leggermente. Senti il tessuto della maglia salire,e far notare la mia pancia che era cresciuta.
Si avvicinò con il viso alla pancia,sentendo i battiti del nostro bambino.
Quando si rialzò aveva quel sorriso splendente.
Lo vidi avvicinarsi al mio viso,e quando lo vidi avvicinare le sue labbra alle mie...
Non successe niente perché Steve era lì dietro di noi.
"Allora?" Disse poi,raggiungendoci e sedendosi vicino a Miguel.
Che scena imbarazzante.
"Come mai anche oggi sei qui?"
"Steve smettila..." Dissi io,mentre Miguel gli sorrideva. Evidentemente era uno che non si incazzava così facilmente.
"Sono venuto a trovare Robin e a portarle dei fiori." Disse,e io mi appoggiai al divano.
"Ah bene bene." Disse Steve guardando poi davanti a se pensieroso. Stava solo pensando a un'altra domanda imbarazzante da fare,sto stronzo.
"E cosa pensi di fare con lei?"
"Voglio solo renderla felice. E farla stare al sicuro con me. Come il nostro bambino." Quando Miguel Disse quello,lui sembrò irrigidirsi.
Mi guardò negli occhi,triste.
Lo guardai anche io,non capendo. Perché Steve si comportava così?
"Noi usciamo ora."
Disse Miguel,alzandosi e tendendomi la mano.
"Ok. Tanto io vado al lavoro." Disse Steve prima che potessi richiamarlo.
Volevo chiedergli che gli prendeva.
Tutto a un tratto sembrava essersi rattristito.
Provai a chiamarlo,ma le parole non mi uscirono di bocca.
"Andiamo?"
"Si si." Dissi,uscendo dai miei pensieri e alzandomi.






**********
Andammo a fare un giro per Parigi e quel pomeriggio fu veramente carino. Passeggiare con lui lungo la Senna fu tranquillo e rilassante.
Ci tenevamo mano nella mano,ma sinceramente non sapevo neanche io perché lo facevamo.
Non parlammo molto. Lui mi raccontò della sua famiglia in Spagna,di quanto fosse numerosa.
Mi promise di portarmi li quando sarebbe nato il bambino,ma io tentennai un po'.
Avevo qualcosa che mi bloccava di fronte alle sue richieste.
E avevo paura a affermare ciò che era il mio blocco.
"È un problema se vai da sola questo pezzo?Devo tornare in hotel per chiamare una persona."
"No no tranquillo." Mi diede di nuovo un bacio sulla guancia.
Si avviò poi verso la strada opposta a quella che portava al mio edificio.
Mi incamminai lentamente verso casa.
Quando senti però due voci famigliari,rallentai.
Steve e Zendaya sembravano essere seduti vicino all'ingresso di casa.
Iniziai a ascoltare,cercando di non farmi notare dietro il muro.
"Cosa pensi di fare quindi?"
"Non lo so Steve. Non lo so. Mamma e papà non vogliono più vedermi."
"Ci credo!Hai fatto un grande casino."
"Ora mi sono messo pure io in quei casini. E devo andare a fare delle lotte per ripagare il tuo debito."
Pensai subito che entrambi si erano inseriti in un brutto casino.
Continuai a rimanere lì in ascolto.
"Verrò a vederti e cercherò di racimolare soldi anche io."
"Vieni a vivere da noi." Disse Steve.
Lo guardai. Era triste e sconsolato.
Mi dispiaceva vederlo così.
"Non so Steve...Devi badare a Robin."
"Non sarà un problema per lei. E poi tra poco se ne andrà secondo me."
"Perché dovrebbe?"
"Lei e Miguel si stanno avvicinando. E io non so cosa fare."
"Dirgli quello che pensi veramente."
"È troppo difficile...è troppo complicata la situazione."
Disse Steve.
Si portò questa volta i capelli alla testa,per poi sedersi sul terreno.
Zendaya lo raggiunse. Stava camminando avanti e indietro ma quella volta si fermò per sedersi vicino a lui.
"Devi solo dirle la verità."
"Ho paura."
"Paura di cosa potrebbe pensare lei o paura del futuro?"
"La prima. La seconda...sarebbe bellissimo per me. Ma non so se lei accetterebbe."
Non potevano dire le cose direttamente? Non stavo capendo molto.
"Credo che la conosci bene. E che saprai come dirglielo."
"E tu invece?Come ne uscirai da sto casino?"
"Non lo so. In qualche modo ci proverò."
Zendaya sembrò sorridere.
Si abbracciarono,e involontariamente,tornai indietro.
Quando,come dal nulla,qualcuno mi venne addosso.
Subito alzai lo sguardo,incazzata.
Era Timothèe.
Lo guardai incurvando il sopracciglio per poi sorridere.
Lo abbracciai subito.
"Che ci fai qui?" Urlai quasi sempre sorridendo.
"Sono venuto a trovarti. Cazzo la pancia Robin!" Disse Timothèe,guardandomi.
Sorrisi.
Guardai i suoi occhi verdi e sempre così accesi e i capelli ricci.
Erano ancora cresciuti.
Era vestito molto stranamente.
"Come stai?" Mi chiese,abbassando lo sguardo.
"Sto bene. Steve mi ha accolto bene e Miguel è arrivato da poco,ma stiamo instaurando un bel rapporto..."
"Sicura?"
"Si."
"E con Steve?nessun risentimento?"
Ci pensai un po'.
"Perché non andiamo a prenderci qualcosa insieme?" Dissi poi,mentre lui mi guardava in un modo malizioso.
"Mica fate cose zozze pure mentre sei incinta.."
"Ma ti pare!" Sorrisi dandogli una strattonata,che lo fece barcollare.

Ice-Cream 2. |S.H| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora