<Capitolo 2>

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"Dovrebbe svegliarsi a momenti" "Ma cosa le è successo?" "Non lo so, tra poco arriva la mamma" "Ha dei canini enormi"
Sento delle voci ma non riesco a capire a chi appartengono. Non riesco ad aprire gli occhi.
"Prima il cuore ha smesso di battere." "Sei serio? Impossibile." "Ma è ancora viva?"
Non riesco, davvero. È come se il buio mi stesse tirando verso di se. Non avrò la forza nemmeno di pensare tra un po'.
"Ecco la madre"
E dopo questo, urla.
"Cosa le è successo?!" "È svenuta, i canini si sono fatti enormi e il suo cuore..." "oh no.."
sento una donna sospirare, mia madre?
"Non posso crederci, è già arrivato il momento."
Non riesco più a sentire niente, solo due braccia che mi prendono.
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Finalmente riesco ad aprire gli occhi. Mi guardo intorno, sono a casa. Su un divano di velluto rosso ci sono i miei genitori e Michael. "Cosa mi è successo?" chiedo. Mi sento così debole. Mia madre si alza e mi viene incontro, Michael abbassa lo sguardo. "Tesoro.." inizia mia mamma "dobbiamo parlare di una cosa." mi sento così confusa. Mi passo le dita tra i capelli, portandoli all'indietro. "Tesoro, tu non sei umana" che cosa? Se ne avessi la forza riderei, ma l'espressione seria di mia madre non mi fa ridere affatto. "cosa sono? Se non sono umana, cosa posso essere?" chiedo, con un filo di voce. "Tesoro, devi sapere che la nostra famiglia proviene da decine e decine di generazioni. Generazioni vampire." Sono sempre più confusa, ma poi ricordo della fame improvvisa, dei canini e del mal di testa atroce. "Quindi io sono una..." "vampira." finisce Michael al posto mio. Il mio sguardo si posa su di lui. Sembra davvero sconvolto. "Michael..." non so davvero cosa dire. Sono così confusa. "Potete lasciarci soli un secondo?" chiedo ai miei genitori che annuiscono ed escono dalla stanza. Ora che la osservo bene posso confermare di non averla mai vista: è tutta bordeaux e nera con tutte le sfumature più scure del rosso. Elegante ma spettrale. Guardo il rosso "Michael io.. non lo sapevo lo giuro, non avere paura di me." sono davvero disperata. Lui mi viene incontro e mia abbraccia stringendomi forte "Ellie, io ci sarò sempre per te, con me il tuo segreto è al sicuro." mi sento così bene ad avere Michael. "non dirlo agli altri." sussurro "non preoccuparti, non lo dirò. Promesso." risponde a sua volta.
Quando usciamo dalla stanza, saliamo nella mia stanza a vedere un film. Mentre lui sceglie, io vado in bagno a mettere una tuta. Quando torno lo trovo steso sul letto "Ti piace Hunger Games?" mi chiede "lo adoro!" esclamo, buttandomi sul letto accanto a lui.
Il pomeriggio passa tra film, risate e chiacchierate. "Ora devo andare" mi dice il rosso dopo aver controllato l'orario sul telefono "è davvero tardi." continua, alzandosi dal letto. Lo accompagno alla porta e lo abbraccio "Grazie per questo pomeriggio Michey! Se il migliore!" mi stringe "anche tu principessa!" afferma ridendo e poi mi stampa un bacio sulla guancia.
Decido di andare a dormire subito, pensando a quanto io sia fortunata ad avere Michael Clifford.
Il mattino seguente, seguo sempre la solita routine, ma quando sto per uscire di casa mia madre mi ferma "Ellie, devi mangiare" afferma con uno sguardo serio "cosa dovrei mangiare?" non l'avessi mai chiesto.
Mia madre mi porge una bottiglia di vetro verde scuro, con un liquido rosso all'interno. La guardo confusa "è... sangue?" lei non risponde, annuisce semplicemente mentre mi porge la "bevanda", se si può chiamare così. Me la porto alle labbra e inizio a bere, lentamente. Non ha un sapore brutto, forse perché per la mia bocca dovrebbe essere una cosa normale. Quando arrivo a metà bottiglia, la ridò a mia mamma "portala con te" mi dice "ti servirà. non puoi mangiare cibo normale, ho già avvertito Michael." continua, accompagnandomi alla porta "buona giornata." conclude, dandomi un bacio sulla fronte. Mi sento... strana? Non lo so, è che è tutto così nuovo per me, penso dovrò farci l'abitudine. Alla fermata del pullman mi fermo a riflettere mentre guardo i grattacieli in lontananza che rendono Detroit ancora più grigia. Oggi il cielo è nuvoloso, cupo e triste da far salire la depressione. Mi guardo attorno: il mondo sembra così diverso oggi. Ma la realtà è che non è cambiato il mondo, sono cambiata io. Solo io.
Guardando la strada noto una moto correre per poi fermarsi davanti a me. Inizio ad andare nel panico, Detroit non è una città molto pacifica e queste cose sono la base di crimini assurdi e inimmaginabili. La persona alla guida del veicolo si toglie il casco per rivelare una chioma rosso fuoco, a me ben familiare. "Michael?" chiedo incredula. "Cosa fai qui?" Michael vive al centro di Detroit e qui siamo in periferia. "buongiorno Ellie" inizia "devo accompagnarti a scuola, no?" non capisco il perché di tutto questo ma salgo lo stesso sulla moto, così arrivo anche prima a scuola. Salgo sul mezzo e avvolgo le mie braccia attorno a Michael, che mette in moto e parte.
Dopo cinque minuti - passati nel panico più totale - il rosso parcheggia. "Com'è stato?" mi chiede entusiasta. Lo guardo scioccata "ma scherzi? Ero nel panico!" inizia a ridere alla mia reazione. Lo prendo per il braccio, ignorandolo, e lo porto verso il gruppo. "Buongiorno ragazzi" salutiamo tutti, che ricambiano con i soliti sorrisi e abbracci. Avvolgo un braccio attorno a Skylar e iniziamo a programmare il fine settimana. Seguo attentamente le loro proposte e rimango stupita dalla nostra compatibilità. È quasi inimmaginabile che tutti questi ragazzi e ragazze abbiano gli stessi ideali di divertimento. Alla fine optiamo per andare al bowling. Ci sarà da divertirsi.
In classe mi siedo come al solito vicino al mio unicorno rosso. "Hai fame piccola?" mi chiede gentilmente "no grazie. Ma sta attento, potrei saltarti addosso da un momento all'altro." rispondo con sarcasmo "ogni forma di stupro è accettata." afferma, facendomi l'occhiolino. Scoppio in una risata, non riesco a prenderlo seriamente con quella faccia da panda, è troppo adorabile. Lui mi mette una mano sulla spalla e mi stringe a se "Il tuo segreto è al sicuro con me." sorrido alla sua sicurezza.

Al termine della lezione io e Michael ci separiamo per andare ai rispettivi armadietti. Mentre cammino sento una mano che preme sulla mia spalla per sbattermi vicino gli armadietti. Guardo con rabbia e odio quegli occhi castani pieni di desiderio: Zayn Malik.
Zayn è un ragazzo della mia scuola, precisamente dell'ultimo anno, che all'inizio ti può dare l'impressione di essere un ragazzo serio e riflessivo, ma in realtà è uno di quelli che scopano chiunque.
"Che vuoi Malik?" cerco di spostarlo, con scarsi risultati "oh andiamo Ellie. Ti va di fare un bel gioco?" mi fa un sorriso malizioso. Non che Zayn sia un brutto ragazzo, per carità chi direbbe il contrario, ma non è affatto il mio tipo. "No grazie. Ora levati." continuo a cercare di spostarlo ma lui è troppo forte "Invece sto bene qui, tu che ne dici?" inizio a sentire una strana sensazione alla testa, ma non ci faccio caso. Ringrazio il cielo che c'è poca gente nel corridoio. "Levati Malik." dico con rabbia finché non capisco più niente: vedo solo lui che guarda le mie labbra sbigottito e un secondo dopo sento il sapore del suo sangue in bocca.

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