16 settembre 2019
POV'S MAGNUS
Finita la scuola e devo dire che non è così male, non capisco perché Alec sia così arrogante non mi sembrano poi così male i nostri compagni. Mi dirigo verso l'uscita di scuola e voglio aspettare Alexander per andare a casa insieme, così potevamo parlare un po' e conoscerci di più. Ora mai è già da cinque minuti che aspetto e credo che Alec sia già andato a casa, così ci vado anch'io. Oggi pomeriggio ci saremo solo noi due perché Izzy e Jace sono andati a casa di Clary per trascorre il pomeriggio insieme, hanno invitato anche me però non voglio fare stare Alec da solo e così posso anche approfittarne. Arrivato a casa, inserisco le chiavi nella porta ed entro
Magnus: Alec sono a casa!
Urlo ma non sento risposta, corro in cucina e non c'è, così corro di sopra e non c'è ne in camera sua e ne in bagno. Dove potrà essere? Magari che sia andato a fare un giro?
Visto che non so che fare vado in camera, mi sdraio sul letto e ascolto la musica.POV'S ALEC
Sta per finire scuola e devo subito uscire se non voglio che finisca come sempre...corro, ma vengo bloccato da Valentine, Cazzo!
Valentine: bene, bene guarda qua chi c'è, stavi già scappando frocio?
Alec: cosa vuoi ancora?
Valentine: lo sai che gli errori come te devono essere puniti
Appena finita la frase mi tira un pugno dritto in faccia, poi arrivano anche Sebastian e Raphael. Per me sta volta e la fine! Sebastian mi tira una ginocchiata dritto allo stomaco, facendomi piegare, Raphael un calcio sulle gambe e poi Valentine il più violento mi tira calci e pugni da per tutto
Valentine: per oggi va bene così, a domani frocio!
E così me ne andai a casa zoppicando, arrivato a casa corro subito in camera.POV'S MAGNUS
Sento la porta di casa sbattere e penso che sia arrivato Alexander, vado vicino alla porta della sua camera e lo sento piangere. Così decido di bussare
Tok tok
Silenzio
Tok tok
Alec: che vuoi? Vattene!
Disse tra le lacrime, ma sta volta non me ne vado, afferrò la maniglia della porta ed entro. Non riesco a credere ai miei occhi
Alec: ti ho detto...di...andartene
Disse piangendo, non ci posso credere e pieno di lividi in tutto il corpo
Magnus: ma cosa ti è successo?
Alec: v-vattene!
Magnus: no, non me ne vado finché non ti ho curato le ferite!
Vado in bagno, prendo la valigetta del pronto soccorso e mi dirigo in camera di Alec. Appena arrivato prendo il disinfettante e ne metto un po' sull'ovatta
Magnus: farà un po' male
La poggiai sulle ferite del viso e si spostò urlando
Magnus: stai fermo, so che fa male ma stringi i denti
E lo fece, ma non mi sembra che abbia solo queste ferite..
Magnus: hai altre ferite?
Alec: s-si
Magnus: dove?
Lui indica il petto e le gambe, così gli tolgo prima la maglia e noto che è pieno di lividi, graffi e ferite, poi gli tolgo anche i pantaloni e anche lì è la stessa situazione. Medico le ferite e gli do una mano ha coricarsi, gli rimbocco le coperte e tento di andare ma Alec mi prende per il polso
Alec: grazie Mags
Wow, quel soprannome è bellissimo
Magnus: di niente, ma posso chiederti chi ti ha fatto questo?
Alec: sono solo caduto
Magnus: sicuro?
Alec: si
Magnus: ok, adesso però riposati
Alec: si certo
Ed io sono così idiota da crederti, non sei caduto mio piccolo Alec e la prossima volta ti aspetto...POV'S ALEC
Quel Magnus è stato davvero gentile con me, spero solo che non lo dica ad Izzy e Jace. Voglio chiarire e vado in camera sua senza bussare
Alec: scusa se ti disturbo
Magnus: non si bussa più?
Alec: si, si scusa, volevo solo dirti di non dire niente agli altri non voglio che si preoccupano per una sciocchezza
Magnus: come vuoi, ma adesso devo studiare e tu devi riposare
Alec: ok vado
Me ne vado e mi infilo subito sotto le coperte, non voglio vedere nessuno e tanto meno parlare con qualcuno. Anche se quel Mags è così diverso, di lui mi posso fidare, credo, sento che è così ma non ne sono certo...
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Bad Boy (Malec)
General FictionCiao sono Magnus Bane, sono bisessuale e vivo a Roma, i miei genitori sono morti in un incidente stradale una settimana fa. Ma voglio viaggiare, andarmene da qui, partire e andare a vivere a New York. Chi poteva pensare che quel viaggio potrebbe ca...