"Riley, che piacere vederti, non avevo tue notizie da quando tuo padre ha impiegato le ubicazioni Gibilterra. Non ti sei più fatta vedere in giro." mi strizzò un occhio Joseph Winchester, un collega di mio padre, impettito nel suo completo di almeno due taglie più piccolo, che in ogni caso non riusciva a farlo sembrare meno grasso di quanto fosse.
apprezziamo il tentativo Joe.Con una mano reggeva il bicchiere di vetro contenente una quantità alquanto discutibile di whisky e con l'altra si stirava all'indietro i pochi capelli che gli erano rimasti sulla testa, tenuti fermi e immobili dal gel.
ascolta me, probabilmente quelli non si muovono dal '95.
fa silenzio, non è il momento."Già, così sembra." forza le pieghe delle mie labbra per quella che mi sembrava la cinquantesimo volta della serata, ondeggiando con maestria sulle loubotin nere che avevo ai piedi e giocando con il tessuto dei guanti che rivestivano le mie mani.
Mio padre mi aveva sempre trascinata da un evento all'altro come un pupazzetto di gomma da quando ero in fasce, e ovviamente le persone che ne prendevano parte sembravano macchiarsi del terribile difetto di possedere tutte le parole del mondo nel loro vocabolario, tranne umiltà: erano una quantità innumerevole di ricconi altezzosi con finti accenti francesi, accompagnati dai loro figli viziati e scarrozzati da un povero filippino qualsiasi che aveva avuto la sfortuna di finire a lavorare proprio per loro.
Si destreggiavano per tutta la sera in una gara con altre persone come loro per vedere chi in quella marmaglia avesse più soldi, barche o altra roba da gente che quando non ha niente di meglio da fare, nuota nei soldi.
E mio padre ci metteva anche il suo, nonostante tutto sommato fosse rimasto la stessa persona prima e dopo l'azienda, senza pretendere foto sui giornali, che però erano arrivate anche non richieste, e senza vantare con tutta la gente intorno i successi che la sua azienda, la Remova Agency, aveva compiuto.
Questo evento era stato organizzato perché proprio quest'ultima aveva appena firmato un contratto di Co - dipendenza, aveva ottenuto una nuova colonna portante.
O almeno così piaceva chiamarla a mio padre, a quanto diceva lui un suo vecchio amico del college con cui aveva mantenuto i contatti aveva raccolto diverse azioni, che aveva deciso di investire con lui, nella sua attività.
In sintesi erano diventati soci.Mio padre mi afferrò il gomito tra le dita, tirandomi vicino a lui e parlandomi nell'orecchio: <<Bocciolo, io devo andare sul palco a dare il benvenuto ufficiale nell'azienda a Tom, pensi di farcela da sola qui sotto?>>
Una cosa che mi piaceva del rapporto tra me e mio padre? mi chiamava bocciolo da quando ero piccola, per l'amore incondizionato che nutrivo nei confronti di ogni tipo di fiore, da quelli che nascono sul ciglio della strada quasi per sbaglio, alle distese marsigliesi di lavanda.
In particolare da quando ero corsa in camera sua starnazzando qualcosa di confuso sull'imparare il linguaggio dei fiori mi aveva affibbiato il nomignolo di bocciolo, e io lo custodivo dentro di me come un segreto da proteggere. una cosa tra me e lui.zia ti ha fatto una domanda
<<Scusami?>> scuoto la testa tornando nel mondo reale, era un mui brutto vizio quello di perdermi tra i miei pensieri e alienarmi da quello che dicono tutti.
<<Ti ho chiesto se puoi restare qui mentre io faccio il discorso di introduzione.>>
Una parola: no.
Oddio no.Non ce l'avrei mai fatta.
L'ultima volta che mi aveva lasciata da sola per dire qualcosa al microfono ero finita ad annegare tra le domande dei suoi colleghi.
Alcuni mi chiedevano del mio futuro, a che college sarei andata, se - un giorno - avrei preso in mano l'azienda di famiglia, cosa ne pensavo di quello che stava facendo mio padre e se apprezzavo quello che stavano facendo loro. La mia scusa quella sera era stata il bagno. Ci rimasi chiusa tutto il resto della serata.
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una rosa senza spine
RomanceRiley Scott: un nome, un terremoto. Figlia dell'imprenditore Scott: sempre stata cresciuta in una casa gigante, con tanti bei vestiti, paia di scarpe lussuose e costose, piatti di ceramica raffinata, bicchieri di cristallo, scalinate infinite e lamp...