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Una volta rientrata a casa dopo la lunga passeggiata, Marinette iniziò a sentire un qualcosa che non riusciva a spiegarsi... ma sapeva che si trattava di qualcosa di bello.
Il giorno dopo a scuola i due si salutarono e non poterono fare a meno di abbracciarsi. In quel momento, lei sentì il corpo caldo di lui, le sue braccia muscolose che l'avvolgevano dolcemente, il suo profumo che invadeva ogni centimetro del suo corpo. In quell'istante, Marinette dovette resistere dal non svenire ma quella fu la prova del fatto che iniziava a provare qualcosa per lui.
Passarono le ore a scuola e arrivò l'ultima lezione della mattinata: ora di cinesica, ovvero la scienza che studia il linguaggio del corpo. Era la materia preferita sia di Marinette sia di Adrien e, ovviamente "caso vuole", vennero scelti come cavie umane per fare un piccolo esperimento: ovvero capire dal corpo come si sentiva l'altra persona. Lei ovviamente sapeva di provare qualcosa per lui e il solo pensiero che avrebbe fatto questa cosa la faceva sciogliere, ma dovette trattenersi; tuttavia la cosa che la colpì non era tanto com'era lei, ma del fatto che anche Adrien aveva una posizione strana del corpo: aveva il corpo in segno di apertura, e uno sguardo a dir poco sensuale. Iniziò a farsi domande su domande, tra cui se per caso fosse innamorato di lei, ma non voleva autoilludersi quindi si concentrò sull'esperimento. Entrambi comunque avevano notato che c'era qualcosa che non andava, in modo positivo, ma nessuno dei due disse niente; si limitarono a continuare a sorridere, mentre si fissavano intensamente negli occhi.
Finite le lezioni, Marinette si stava incamminando verso casa quando sentì una voce chiamarla:" Mariii!!" Lei si girò di scatto e chi vide? Adrien ovviamente "Hey Adrien tutto ok?" "Si perché?" "Mah non so, forse perché mi hai rincorso urlando il mio nome ai quattro venti" entrambi scoppiarono a ridere ma subito lui riprese in mano la situazione:" Senti... volevo chiederti se ti andava di venire da me adesso" "Da te inteso a casa tua o..." "Si si a casa mia. Direi di mangiare qualcosa e poi facciamo quello che vuoi tu". In quel momento sentì le farfalle nello stomaco aumentare sempre di più, ma accettò ugualmente. In quel momento, come buon ragazzo qual'era, le aprì la portiera dell'auto, poggiandole una mano sulla schiena e in quel momento ripensò a quando si erano abbracciati... la sua mano calda sul suo corpo, il suo profumo... Rimase immobile per godersi l'attimo, il problema è che era diventata rossa in volto e Adrien se ne accorse; era davvero carina, e non poté fare a meno di sorriderle.

Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora