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Un anno dopo, era giunto il momento di partire. Questo viaggio era un regalo da parte dei suoi genitori che, visto che era uscita dalle superiori con ottimi risultati, hanno voluto premiarla con una vacanza-studio in Francia e, se le sarebbe piaciuta l'università, si sarebbe potuta trasferire. Non era facile partire.. non per la vacanza in sé, ma perché sapeva ciò che voleva e sapeva che alla fine si sarebbe trasferita, anche per una questione di comodità. Ovviamente partì con il suo cavallo in questa nuova avventura; per il momento, essendoci le vacanze estive di mezzo, preferiva esplorare il più possibile la Francia e, quando non sarebbe andata a scuola, sarebbe andata a cavallo per rilassarsi (nel caso non si fosse capito lei pratica equitazione).
Passarono i giorni; i giorni divennero settimane e le settimane divennero mesi: ogni giorno si avvicinava sempre di più il momento del rientro tra i banchi ma questo non la spaventava. Era convinta della sua scelta al 100%.
Alla fine l'8 settembre arrivò e per Marinette era giunto il momento di iniziare il suo percorso all'università; nel mentre che era assente, il cavallo restava in un maneggio che aveva trovato in cui continuava a fare le lezioni.
Appena arrivata a scuola non poté non scapparle un "wow!": era enorme, e questo non l'aiutava, così iniziò a guardarsi intorno per un qualche segnale di indicazione, ma nulla. Ad un tratto sentì una voce che sembrava ce l'avesse proprio con lei:"Hai qualche problema ad orientarti?" lei si girò di scatto:" Beh in realtà si, sono nuova e non conosco bene la scuola". La ragazza le rispose:" Allora dovrò farti da guida. Piacere Alya, tu come ti chiami?" "Marinette, piacere mio!" "Bene Marinette, il tour della scuola dovrò fartelo più tardi, visto che tra 5 minuti inizieranno le lezioni. In che aula sei? Almeno posso cominciare col dirti dove dovrai andare" "Sono nella 1.2" "1.2 eh, siamo nella stessa classe a quanto pare" "un'attimo aspetta; se sei nella mia stessa classe vuol dire che sei di prima, quindi come fai a conoscere già così bene la scuola?" "Beh non volevo incappare in questo piccolo inconveniente. Odio non essere ben informata". Dopo questo breve incontro, Marinette e Alya si dirissero verso l'aula e qui videro che c'erano già molti compagni. Alya risiedeva in Francia da sempre, come tutti i compagni presenti, ed era venuta con il suo ragazzo Nino che, in base a come le aveva detto Alya, lo aveva conosciuto alle superiori e scoprirono, oltre ai loro punti in comune, che volevano fare entrambi psicologia, per cui avevano deciso di fare la scuola insieme.
"Senti Marinette io vado accanto a Nino, tranquilla dopo ti spiego tutto ciò che ti serve sapere" "Certo, grazie Alya!". Tutti i posti erano già  occupati, tutti tranne uno... L'unico posto libero era accanto a un ragazzo che aveva l'aria di essere depresso. In quel momento, Marinette sentì un sussulto nello stomaco e senza pensarci due volte si sedette vicino a lui. Era come se sapesse come si sentisse. Quando prese posto, si guardarono per qualche secondo e in quel momento Marinette capì:"So come ti senti... non essere capiti e non essere considerati..." In quell'attimo il ragazzo rimase un po' sorpreso ma non disse nulla, si limitò a sgranare gli occhi e successivamente ad accennare un sorriso. Era un ragazzo stupendo: aveva i capelli color oro, occhi verdi come smeraldi ed era vestito elegantemente.

Oltre le apparenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora