Capitolo 3

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Una volta mi domandarono cosa fosse l'amore per me.
Beh non ho mai saputo rispondere..
Ricordo quando feci questa domanda a mia mamma. Lei mi rispose "bimba mi chiedi cos'è l'amore? cresci e lo vedrai. Mi chiedi cos'è l'amore? rimani bimba e lo vedrai"
Ricordo bene quella frase di Jim Morrison,beh per me l'amore è una cosa davvero strana.
Al giorno d'oggi spesso si ha paura di amare,di mostrare i propri sentimenti..
Beh anche io ho paura ma la paura va affrontata.

Mi giro dall'altra parte del letto,e vedo Niccolò dormire.
Ha il viso rilassato,è così bello nella sua semplicità.
Inizio a toccare la Chiave che ho al collo,quella chiave..
Mi alzo dal letto e mi siedo sul muretto della finestra.
Mi allungo verso il comodino per prendere la Canon e fotografo l'alba.
Poco dopo la foto si sviluppa e l'appendo vicino alle altre.
"Che fai piccoletta?"mi giro e vedo un Niccolò tutto assonnato
"Fotografo l'alba,lo faccio ogni mattina"parlo guardandolo negli occhi.
"Come mai questa cosa?"mi domanda facendo segno di sedermi sulle sue gambe.
Vado da lui,mi accoccolo al suo petto e inizio ad odorarlo..
Il suo profumo..
"Mia madre faceva lo stesso"abbasso lo sguardo,ma lui me lo rialza e mi bacia..

All'improvviso inizia a squillare il mio telefono.
"Lorenzo" il mio allenatore.
"Ma che vuole Lorenzo ora ?"dico roteando gli occhi.

"Pronto lore"
"Ciao Amber ascolta oggi sei convocata per la partita in casa contro il Lazio,sei titolare"

Proprio oggi!?

"Va bene,posso portare persone con me?"domando guardando Niccolò intento ad armeggiare col cellulare.
"Certo,ah auguri per il fidanzamento eh,era l'ora piccola campionessa"
Inizio a ridere e Niccolò mi guarda con uno sguardo tipo "perché stai ridendo" e io gli faccio segno di aspettare.
"Va bene allora ci vediamo dopo" e attacco la chiamata.
"Piccola chi era ?"domanda Niccolò venendo verso di me.
"Il mio allenatore di pallavolo,sono convocata oggi per la partita contro il Lazio,vuoi venire a vedermi?"domandò guardando,spero dica di sì..
"Amore certo"mi abbraccia.

Verso le due bussano al citofono.
Vado ad aprire e ci sono tutti gli amici di Niccolò.
"Ehi piccoletta ho saputo la notizia"mi salutano tutti con un abbraccio ovviamente ricambiato
E io rido.
"Si ragazzi,mettetevi comodi,vado a mettere la divisa".
Do un bacio a Niccolò e vado in camera.
Faccio una coda ben tirata,prendo la divisa,la indosso,tolgo i bracciali ma rimango la Chiave.
Metto le ginocchiere ma le lascio abbassate alla caviglia,e le scarpe.
Prendo il borsone e scendo giù.
Prima di arrivare da loro sento che stanno parlando di me.
"Nic allora?è come ti sei aspettato?"domanda Giamma.
"Beh assolutamente meglio,spero che lei mi ami per com'è Niccolò e non ultimo.-fa una pausa e inizia a parlare di nuovo-amo tutto di lei,nemmeno Federica è riuscita ad entrarmi in testa così fin da subito,è così bella,piena di vita ma anche tormentata,la amo con tutto me stesso".
"Daje nicco"parlano tutti e lui ride.

Amore mio..
Dopo che ho sentito queste parole il mio cuore ha iniziato a fare le capriole.
Sono sempre stata quella che capisce tutti,ma mai si sono preoccupati di capire me,e ora lui,è stato catapultato dal nulla nella mia vita,e c'è lui che mi capisce.
Niccolò,ti amo.

"Ragazzi sono pronta" dico andando verso di loro.
"Bella la divisa numero sette"dice Adriano e gli sorrido.
Nicco mi squadra dalla testa ai piedi "amore sono troppo corti quei pantaloni" ha lo sguardo tirato,non sarà mica geloso?
"Amo è la divisa che posso farci" apro lo zaino e metto le fasce alle braccia.
"Mmh,oh diamine va bene"esasperato viene vicino a me e mi bacia.
"Amo a che servono queste fasce?"domanda nicco toccandole.
"Servono a non farmi spezzare i capillari,ho già troppi lividi sulle braccia"dico abbassando le fasce per far vedere tutte le smagliature e cicatrici che avevo.
"Amo ma che cazzo c'hai?che t'hanno fatto?"Niccolò inizia ad assumere uno sguardo preoccupato.
Risi "amore sono anni che gioco,sono capitano,e ho più allenamenti delle altre,sono più pesanti,col passare del tempo si faranno sempre più evidenti,ma ne vado fiera".
"Spero solo che tu non ti senta male con tutti gli allenamenti che fai" abbassa lo sguardo.
"Dai su amore,che ho l'ansia,sto bene,ora andiamo."
Prendo la carta d'identità e tutti usciamo da casa mia per dirigerci al palazzetto.

"In quel posto dentro di me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora