Il buio.
Ho paura, per quanto possa risultare banale, del buio. Mi spaventa non sapere cosa c'è intorno a me, ma sopratutto ho paura a chiudere gli occhi.Chiudere gli occhi e sognare.
Dovrebbe essere normale farlo, eppure quando lo faccio quello che vedo è il buio persistente ed è proprio qui che i miei demoni mi fanno visita; pensieri che vorrei scacciare via, incubi che mi fanno svegliare di notte con le lacrime agli occhi.Mi convinco che siano soltanto degli incubi, ma lo sono davvero?
Ed ecco che un turbine di pensieri mi sovrasta di nuovo, pronti a fottermi la testa.Pensieri rivolti soltanto ed esclusivamente ad un sola persona: mia mamma.
Per questo, sta notte non ho chiuso un occhio, ho preferito starmene sul tetto a guardare le stelle con la musica che mi risuonava nelle orecchie.
E proprio per questo ora mi ritrovo ad uscire di casa di fretta, con delle occhiaie spaventose.
E con una voglia di farla finita, ma resisto ancora. Perché alla fine la vita è resistere.
Ma uno dopo un po' smette di lottare.Sento un clacson suonare, irritata guardo verso la direzione del rumore e incrocio lo sguardo di Luke, che mi osserva annoiato. «Sali o preferisci rimanere lì a fissare il vuoto?»
Alzo gli occhi al cielo, «La seconda opzione mi alletta tanto» dico, avvicinandomi comunque alla sua macchina, per poi entrarci dentro.
Faccio in tempo a mettermi la cintura che sento la mano di Luke sulla mia fronte. «Ma che fai?!» domando allontanandomi - per quanto possibile - da lui.
«Ti senti bene, Mitchell?» domanda il biondo fingendosi preoccupato. Lo guardo male, dandogli un leggero pugno sulla spalla.
«Puoi far partire e basta?» domando cambiando discorso, non ho voglia di parlare, sopratutto non con lui.
«Agli ordini, Mitchell!» esclama premendo il piede sull'acceleratore, «La mia felpa è ancora integra?» domanda subito dopo, cercando di non togliere gli occhi dalla strada.
«Sì, e adesso è di mia proprietà» gli dico dandogli una pacca sulla spalla, sorridendo.
Ricevo da lui un occhiata divertita, prima di ritornare a guardare dritto a se'.Annoiata cerco di appoggiare i piedi sul cruscotto, ma Luke capisce subito le mie intenzioni e mi ferma in tempo: «Non ti azzardare, giuro che ti taglio i piedi se lo fai» sbraita lanciandomi occhiate omicide.
«Scusami, Heidi» borbotto alzando gli occhi al cielo, e non mi resta che guardare fuori dal finestrino.
Rimaniamo entrambi in silenzio finché non viene spezzato da una delle tante domande stupide di Luke Hemmings.
«Nuovo look?» domanda facendo un cenno alle mie occhiaie. Sbuffo a questa domanda, e lo guardo di traverso.
«Sì, mi dona molto vero?» rispondo ironica cercando di stroncare l'argomento.
«Come mai?»
«Sono fatti miei» rispondo fredda.
Non voglio che superi il confine che mi sono creata, non voglio che mi vedano debole.
E tantomeno non voglio che lui mi veda così.«La prossima volta ti lascio morire di freddo» borbotta fermandosi nel parcheggio della scuola per poi spegnere la macchina e scendere. Faccio lo stesso, e lo guardo allontanarsi senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Stronzo bipolare.«Tanto la felpa me la tengo lo stesso» urlo a Luke per poi dirigermi verso l'ingresso, pronta a subirmi matematica alla prima ora.
STAI LEGGENDO
Paranormal hearts // lrh
Fanfiction«Quindi non posso nemmeno tirarti un pugno?» «No, direi di no» Calum annuisce pensieroso, per poi tirare un pugno verso lo stomaco del biondo, che però lo attraversa. «Che figata» esclama entusiasta Calum, continuando a tirargli pugni. «Hai finit...