Parallel lives

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Sempre a Brescia. Sempre nel solito ospedale verdastro, solita scuola, soliti professori, solite classi. Solita monotonia. Solita giornata. Ogni giorno sembra un déjà-vu . Sembra di averlo già vissuto, ogni giorno solita storia, non succede mai nulla di interessante. Nulla di nuovo, nessuno nella mia vita, nessuna nuova conoscenza, nessuna storia d'amore. Nulla di tutto ciò. Scuola-casa,casa-scuola. Non ho una vita sociale, non mi scrivo con nessuno, non vado in discoteca, non esco con le amiche. Non so mai di cosa parlare, se non riguardo alla scuola . Ho paura di sembrare la solita precisina, snob, che si crede superiore a tutti, che prende sempre voti alti, che non ha mai preso un insufficienza, se non in educazione fisica. Nonostante ciò non mi definirei poco sportiva ,è che sono un talento incompreso, diversamente abile. Lo ammetto sono la solita ragazza seria, che non si lascia andare, sta nel suo, non si fa gli affari di nessuno, svolge i suoi doveri e basta. Sono sempre silenziosa, parlo pochissime volte, ma soprattutto con pochissime persone. Non mi definirei completamente timida, perché quando devo esprimere un'opinione riguardo a un argomento studiato,non mi tiro indietro, solo che faccio fatica a relazionarmi soprattutto con il sesso opposto. Il mio stare zitta, il mio lato distaccato, riflessivo, preciso e rigido può sembrare ,magari agli occhi di altri, un'atteggiamento di una che si crede superiore, di una snob, una che se la tira , che non vuole abbassarsi al livello degli altri, ma non è così. È che sono molto sensibile, molto fragile, non voglio ferire nessuno e nemmeno me stessa. Stando zitta, sono sicura di non fare male a nessuno, ma sono triste. Non so perché, non ho problemi in famiglia, non ho sorelle né fratelli , sono figlia unica, i miei lavorano entrambi. Sono benestante,ho una famiglia che mi vuole bene, ho amiche, ma non sto bene, ho una media alta, non sono bruttina, non ho nulla che non va, o almeno credo, ma non sono felice. Davvero non so cosa la gente pensi di me . Qualcuno me lo dica...Nessuno si avvicina. Sempre in un angolo. Non racconto a nessuno della mia vita extra-scolastica, se non alla mia migliore amica . È l'unica con cui parlo di tutto, di ogni cosa, di ogni dubbio, di ogni ingiustizia, è l'unica che osa a avvicinarsi a me, è l'unica. Non abbiate paura, non sono un alieno, sono come voi, anche io sbaglio, solo che non lo dico a nessuno. Non sono così perfetta come descrivete e credete.
Voglio essere imperfetta, voglio che qualcuno mi ami, mi desideri, voglio solo questo: VIVERE. Voglio provare dei sentimenti, essere Felice, ridere a crepapelle, ridere fino a piangere, piangere fino a che gli occhi diventino rossi. Voglio VIVERE.Penso sia un mio diritto, come tutti gli altri. Voglio dare il mio primo bacio, baciare per l'ultima volta, piangere per qualcuno, ridere con qualcuno, fare cazzate insieme,amare fino alla follia, ribellarmi, evadere, vendicarmi, mandare qualcuno a fanculo, rispondere a tono, dire la mia, fregarmene del parere degli altri. Voglio che gli altri vedano la mia vera me. Non ho disperatamente bisogno di un ragazzo, voglio solo sperimentare cose nuove:ad esempio andare in discoteca, ballare fino a che le mie ginocchia cadano per la stanchezza e per i dolori, baciare uno sconosciuto senza conoscerlo,ubriacarmi, divertirmi, fare figure di merda, avere una vita sociale. Voglio essere un animale sociale. Aristotele diceva che l'uomo ha bisogno per natura di essere inserito in una società, ho bisogno di questo essere inclusa nel gruppo, vivere le stesse problematiche dei miei compagni
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I'm tired to be always the perfect girl, with the perfect clothes, perfect make up, perfect marks. I'm tired to be so perfect.
- JK

Oltre al dolce e proibito velo  - JIFFYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora