XLIII ~Tu sei la mia Compagna~

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Oks

Mai in vita mia avevo partecipato ad un pranzo tanto estenuante, non avrei mai pensato che avremmo affrontato discussioni di alto livello.
Per la prima volta in vita mia avevo rifiutato di mangiare la maggior parte delle portate, non perché non fossero di mio gradimento, ma perché avevo un nodo alla gola e allo stomaco che mi impediva di andare oltre un sorso di acqua.

Avevo lasciato Gabriel e gli altri al tavolo a parlare di piani e progettazioni, per andare in bagno a sciacquarmi il viso. Nonostante avessi il trucco, necessitavo di acqua ghiacciata che mi facesse riprendere della pesante giornata.
Ancora non potevo credere di aver confessato ai Reali di essere io la causa principale dei loro continui problemi, mi ero servita su di un piatto d'argento ed in quel momento avevo iniziato a temerli per la mia incolumità.

Avrebbero potuto benissimo processarmi, uccidermi, incatenarmi.... O fare di peggio!
Il loro mondo era diverso dal mio, chissà quali assurde leggi avevano ed io non avevo fatto altro che confessare e darmi la zappa sui piedi.

Mi schiaffeggiai il viso e cercai di riprendere quel poco di lucidità che mi era rimasta. Stavo iniziando a volare con l'immaginazione e non volevo crearmi assurde paranoie. Avevo confessato di essere la portatrice dei loro problemi solo per aiutarli a prevenire un possibile attacco nemico, ma soprattutto per avere io protezione.
Gabriel e Sandel non avrebbero mai permesso che il loro Re mi uccidesse, giusto? Loro stessi mi avevano portata fin lì per proteggermi e non lasciarmi sola, quindi sarebbe stato incoerente lasciarmi al rogo.

Sospirai combattuta e mi avviai al tavolo in cui avevamo affrontato ogni genere di questione, notando che tutti si stavano preparando per tornare a casa.
Raggiungo subito la mia amica, la quale zoppicava leggermente a causa dei tacchi che indossava; non eravamo abituate ad indossare abiti lussuosi e tacchi a spillo, quindi per entrambe era una vera tortura.

Salutammo cortesemente i Reali, i quali sembravano aver gradito molto la nostra presenza e il pranzo in sé, e ci avviammo verso la nostra limousine.
Io e Gabriel fummo gli unici a tornare in albergo, mentre Melinda e Sandel proseguirono diretti non so dove.

Una volta arrivata in camera, la prima cosa che feci, fu liberarmi dai tacchi e dal vestito, indossando immediatamente un comodo pigiama rosa.
Afferrai il cellulare e ancora una volta provai ad avere notizie da mia sorella.

Sconsolata mi alzai dal letto ed andai alla porta, dove pochi istanti prima avevo sentito qualcuno bussare.
«C'è qualche problema?», chiesi a Gabriel.

Anche lui si era liberato dello smoking ed aveva indossato una comoda tuta sportiva. «No, in realtà no, ma siccome Sandel e Melinda non ci sono, avevo pensato di passare un po' di tempo insieme.»

La sua risposta mi sorprese, voleva passare del tempo con me? Ero decisamente annoiato. «Va bene.»

Lo lasciai entrare in camera e mi sdraiai nuovamente a letto, ignorando totalmente le condizioni in cui ero. Essendo una ragazza in compagnia di un bel bonaccione, avrei dovuto presentarmi nel migliore dei modi, ma onestamente della sua opinione poco mi interessava e nella situazione in cui ero, la bellezza veniva messa in secondo piano.
«Sai perché Sandel ha chiesto a Melinda di uscire insieme?»

Scossi il viso e mi avvolsi nelle coperte.
«Siccome dopodomani diventerà Alpha, vuole chiedere a Melinda di essere la sua compagna; sai cosa significa questo?»

Il cellulare mi cadde dalle mani e rimbalzò sul materasso. Gabriel tranquillamente si sedette sul letto, mentre io ero incapace di dire qualsiasi cosa.
«Significa che Melinda, se accetterà, sarà a capo del branco. Verrà a vivere con noi e starà sempre a fianco a mio fratello.»

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora