Quando aprì la porta vide che la stanza non era molto grande, ma era più grande di quella che aveva a casa sua. C'erano tre letti a baldacchino. C'erano due armadi abbastanza grandi, ma il pavimento era in rovina e l'intonaco veniva via dai muri: sembrava un lusso per essere in manicomio.
"Ehy tu, devi essere il nuovo arrivato", disse un ragazzo parandosi davanti a lui. Era un ragazzo un po 'grassottello "io sono Ben" e poi dal nulla lo abbracciò, Richie pur riluttante ricambiò l'abbraccio.
"Lascialo respirare Ben", disse un'altro ragazzo dai capelli ricci, castano chiaro coricato su un letto "e lascia che si ambienti".
"Grazie", disse Richie "comunque io sono Richie.. Richie Tozier".
Il ragazzo grassottello si spostò e lui posò la borsa a terra nell'unico letto libero, quello vicino alla porta.
"Da dove vieni, Richie?", chiese il ragazzo dai capelli ricci.
"Derry", disse il corvino mettendo i suoi effetti personali nell'armadio piccolo che aveva di fianco al letto.
"Mai sentita", disse Ben "e tu Stan?".
"Nemmeno io", disse l'altro ragazzo "comunque io sono Stanley Uris", si presentò finalmente mentre Richie si sedette sul letto a baldacchino che era molto alto "ti stringerei la mano, ma sono germofobico e potresti avere cose strane".
"Stai tranquillo", rispose Richie "mi sono lavato".
Il ragazzo che si chiamava Ben rise e Stan fece un piccolo sorriso.
"Allora cosa si fa qui esattamente?", chiese Richie dopo qualche attimo di silenzio, " cioè è tipo un manicomio qui, ma molto più bello".
Stan rise.
" Bhe fra poco dovrebbe esserci una sessione di gruppo dove si parla dei nostri problemi e poi ci fanno lavorare a gruppi", spiegò Ben "poi ci sono le sessioni private con la psicologa e poi le ore dove si studia".
"Che palle studiare", disse Richie " e direi che qui dovrò mettermi d'impegno".
"Tu che problemi hai, Richie?", chiese Stan "sembri normale".
"Ho molti problemi", disse Richie " ma non penso che gli rivelerò molto presto".
"Non è ora di scendere, Ben?", chiese Stan all'altro ragazzo che guardò un orologio che portava al polso.
"Direi di si, sono quasi le undici e mezza", disse "forza Richie".
Il ragazzo con estrema riluttanza sì alzò dal letto e uscì dalla stanza insieme ai ragazzi.
"Qual'è la tua storia, Richie?", chiese Ben.
"Non ho una storia, Ben", disse Richie "sono un ragazzo come tanti", i due risero a quella battuta del ragazzo, che però non voleva far ridere. I tre scesero le scale e andarono al primo piano, guidarono Richie dentro una stanza enorme con delle sedie disposte tutti a cerchio, che cazzo era? L'allegro falò? Mio dio...
Richie prese posto a fianco di Ben, e Stan si sedette al fianco dell'altro ragazzo lasciando il posto a fianco di Richie vuoto.
"Perché siamo tutti in cerchio? Cosa dobbiamo confessarci i nostri intimi segreti?", chiese il ragazzo agli altri due.
"Non ti preoccupare", disse Stan "non è difficile".
"Ecco che arriva", disse piano Ben, ma Richie sentì, era la ragazza rossa di prima, e il ragazzo di nome Ben diventò tutto rosso e distolse lo sguardo dalla ragazza che si sedette su una sedia al fianco di un ragazzo dai capelli castani.
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Asylum
FanfictionRichie Tozier ha 16 anni e dopo la Tragedia per lui tutto è cambiato, ha dei grossi problemi di salute e si sente più giù che mai, i suoi pensieri sono sempre più cupi. Lui vorrebbe essere un ragazzo normale, ma non lo sarà mai e nella piccola citta...