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• La via di fuga! •
• Arriva la Marina? •

«Per colpa di quei pirati ognuno di noi perse qualcosa quel giorno.» disse Will.
Tutti i ribelli intorno al tavolo ebbero un fremito.
Avevano un'espressione sofferente, come se ricordare quegli avvenimenti li portassero ad un inevitabile dolore.
Vedere le persone così tristi fece pensare a Chopper di come i pirati fossero sempre stati contrastati da una forza particolare.
«E la Marina? Loro non hanno fatto niente?» chiese esponendo il suo dubbio.

Un'ombra apparve sul volto dell'uomo «Oh... eccome se ci provarono... ma fu completamente inutile.»

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«Correte! Dobbiamo raggiungere il castello prima che vengano ferite altre persone!»
La voce di Will spronava i compagni.

Molti di loro erano stanchi per la lunga corsa ma non avrebbero mollato, dovevano assolutamente riferire a Sua Maestà cosa stava succedendo nella gigantesca isola.

Era quasi fatta, si intravedevano le pareti del gigantesco castello.

«Oramai ci siamo...»

Ogni incitazione di Will faceva fare un passo avanti verso la fortezza che, nonostante riuscissero a vederla, era ancora molto lontana.

«FERMATEVI IMMEDIATAMENTE!»
Qualcuno si parò in mezzo alla strada.
Tutto il gruppo fermò la corsa per capire cosa stesse succedendo.

«Da adesso ci pensiamo noi!»
Quella frase, uscita dalla bocca di un marine, aveva appena risvegliato un'enorme speranza nel cuore delle persone.

«Dove si trova il resto del popolo?» chiese un altro marine spuntato da dietro il compagno.

Una donna prese la parola: «A sud. Si stanno dirigendo verso la parte sud dell'isola. Al porto abbandonato.»

Il marine prese il lumacofono: «Avete sentito? Portate subito le navi nel porto a sud!» ordinò lui.

Dall'altro capo risposero: «Sì viceammiraglio Sahasa!»

Il viceammiraglio era un uomo particolare: aveva scritto sul mantello da marine i caratteri 勇敢 (ovvero coraggio in giapponese). Indossava una strana tuta bianca e nera somigliante ad un kimono e portava una cintura grigia. I suoi capelli erano neri e legati dietro la nuca mentre gli occhi erano anch'essi neri.
Sul petto si poteva intravedere una cicatrice profonda.
Assomigliava proprio ad una specie di ninja.

«La priorità è quella di portare in salvo la popolazione. Ai pirati ci penseremo poi. Assicuratevi di trovarli e di portarvi in salvo.» ricordò Sahasa ai marine prima di mettere via il lumacofono.

«Grazie...» provò a dire Will «È il nostro lavoro.» disse il viceammiraglio sorridendo leggermente.
Improvvisamente però ritornò ad essere serio e si girò verso i suoi subordinati «Ascoltatemi, vi sto affidando una missione difficile, molto difficile. Ma non manderei mai i due contrammiragli migliori della Marina a morire. Lo faccio perché so che ne siete in grado. Voi sapete molto bene con chi abbiamo a che fare quindi non starò qui ad elencarvi ciò che dovrete evitare di fare perché siete autonomi nel vostro campo. Vi prego comunque di fare attenzione, sono forti e nessuno ha ancora avvistato il loro capitano. Anche se minima, c'è la possibilità che vi sconfiggano quindi valutate bene le vostre capacità ed il modo di sfruttarle a dovere. Il vostro compito è quello di portare in salvo gli isolani che si stanno dirigendo al porto. Sia quelli che stavano andando dal Re che quelli che si stanno già muovendo verso quel luogo...» Sahasa si mise una mano sul cuore e mise l'altra sulla fronte per fare il saluto militare «Andate!»
I marines urlarono «Sissignore!» per poi iniziare a correre.

Ti prego non lasciarmi ~ RuNami Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora