#10 Litigio

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Mi risvegliai, vidi la sveglia ed era tardi, corsi al piano inferiore e mi iniziai a cucinare la colazione, preparai il caffè con affianco dei biscotti, corsi in bagno, mi lavai e andai in cameretta, mi vesti

Mi risvegliai, vidi la sveglia ed era tardi, corsi al piano inferiore e mi iniziai a cucinare la colazione, preparai il caffè con affianco dei biscotti, corsi in bagno, mi lavai e andai in cameretta, mi vesti

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e presi lo zaino, usci di casa e mi avviai verso scuola. A prima avevo Matematica, quel professore è terribile, è peggio di un alieno, e di una iena messi insieme.

Arrivai a scuola con il fiatone, tra poco rischiavo anche di prendere un' infarto. Mi misi a correre fino a quando non arrivai in classe,
"questa è l'ora di entrata di questa scuola?!" iniziò a strillare il professore. "mi dispiace, non mi è suonata la sveglia e ieri, sono andata a dormire tardi perché ero preoccupata, Ma-" dissi riprendendo fiato
"non mi frega nulla perché eri preoccupata, stai zitta e starai seduta anche alla pausa pranzo qui dentro" disse con cattiveria sbattendo il registro contro la cattedra.
"ma guarda ci manca anche quel ritardato di Martin, bah, io lo boccerei quell'essere" disse continuando a leggere il registro.
"professore scusa se mi permetto, ma lui non è qui perché è in ospedale in coma, con il bollino rosso, sta rischiando di morire, per quello ho fatto tardi" dissi arrabbiata.
"Oh, è in ospedale, mi dispiace, spero che fa la stessa fine che ha fatto tuo padre piccolina" disse avvicinandosi a me, il mio cuore si iniziò a rompere, iniziai a piangere,

"P-professore, c-come si permette di dire queste cose?!" dissi alzandomi di colpo dalla sedia, mettendo i pugni sul banco e guadandolo dritto negli occhi.
"beh, io sono un professore, posso fare tutto quello che mi pare, non sono il tuo povero paparino" un'altra b otta al cuore,
"BASTA!!" urlai, non mi importava con chi stavo parlando, perdevo la testa se parlavano male di mio padre, l'unico che mi voleva bene in questa vita di merda.
"Non parlare così di mio padre, tu non sai chi è, tu uomo schifoso che hai ucciso mio padre, chi ti ha dato l' incarico di essere un professore?, tu dovevi essere solo in un ospedale psichiatrico, hai ucciso tu mio padre, e avrò la mia rivincita" dissi scoppiando a piangere, lui rimase in silenzio
"adesso non parli?, solo perché ho rivelato il tuo segreto?" dissi diventando seria.
"Vai subito dalla preside!, ora!" disse,
"ok, ci andrò, non ho mica paura" dissi prendendo le mie cose e dirigendomi verso la segreteria sbattendo la porta scaricando i nervi che mi erano arrivati.

Pov Laura.

Ero seduta vicino a mio fratello, nella speranza che si svegliasse. Gli strinsi la mano, cercando un conforto, ad un certo punto me la senti stingere
"Eh, cosa?" dissi incredula,
"Martin?, ti prego, risvegliati," dissi, ed ecco qui che apri gli occhi,
"MARTIN!" lo abbracciai,
"Martina?" disse, ci rimasi male, ero gelosa di quella ragazzina
"No, Martina non c'è, e pensa un po' non ti è nemmeno venuta a trovare" dissi questa bugia,
"Ah, veramente?" disse triste
"eh si" dissi accarezzandogli la guancia.
"come ci sono finito qui?" disse guardandosi attorno.

Gli iniziai a raccontare tutto. Finito di raccontare, arrivò una dottoressa e si portò Martin, per fare delle cure per vedere se poteva andare a casa. Arrivarono e la dottoressa disse che si, poteva ritornare a casa ma, doveva stare al letto, visto che si doveva riprendere del tutto.
"visto, che sei sveglio e che tra poco ritornerai a casa, vuoi avvisare Martina?" chiesi
"No, lei non deve sapere che sono sveglio." disse, mi misi a sorridere per avercela fatta, ad allontanare quella con Martin.

Ero nell' ufficio della preside, e ci raccontai tutto quello che era successo.
"signorina Martina, ci dispiace quello che è successo rimediamo a questa cosa del professore, che non è la prima volta, ma mi dispiace ti toccherà una punizione, anche se tu non hai fatto nulla di male, so come ci si sente a non avere un padre, ci sono passata anche io in questa situazione" mi disse la preside tenendomi per mano, era successo la stessa cosa mia con suo padre e mi spiaceva un sacco,.
"va bene, accetterò la punizione, mi dispiace moltissimo per vostro padre e grazie mille." dissi facendoci metà sorriso.
"la punizione è che devi restare qui per fare le pulizie e non c'è di che, lei mi può dare del tu, sei molto speciale per me, abbiamo molte cose in comune come vede, e mi dispiace ancora di averti dato una punizione" disse sorridendo
"Nessun problema, grazie ancora" dissi alzandomi e abbracciandola. Usci dal suo ufficio e andai a fare lezione.

17:30

Ormai tutti se ne erano andati, c'era solo la preside, toccava affrontare la mia punizione, andai nello sgabuzzino e presi tutto l'occorrente. Decisi di prendere il telefono, e decisi di mandare un messaggio alla sorella di Martin, per sapere se si era risvegliato, o se era successo qualcosa, è da ieri che gli scrivo, come andava, cosa dicevano i medici, e tutto quando.
"Ha visualizzato, speriamo che è tutt'ok, speriamo che si è risvegliato" dissi. Niente risposta,
"ma, ha visualizzato, perché non risponde?" dissi rattristita cercai di riprovare e riprovare a scrivere di nuovo ma nulla, visualizza e non risponde, sarà successo qualcosa di grave?, i pensieri negativi mi iniziarono a circolare nella testa, spensi il telefono e lo misi dentro la tasca dei Jeans.

Presi le cose che mi servivano e inizia a pulire,

Pov Martin

Dovevo andare a scuola per portare il certificato medico, non ci credevo, perché non è venuta a trovarmi?, io gli ho dato tutto quello che potevo fare, perché lei non ha ricambiato? e se morivo?, lei non se ne fregava nulla di me. Con me ha chiuso, ha decisamente chiuso. Iniziò a squillare il telefono a Laura vide chi era e non rispose.
"Chi è?" dissi,
"Oh, è il mio capo" disse, iniziarono ad arrivare alti messaggi ma come prima non rispose.
"Perché non rispondi?" dissi
"Beh, non è importante" disse.
Arrivati, trovammo il pavimento bagnato, stavano lavando per terra. Andammo il segreteria e consegnai il certificato medico.

Iniziai a lavare il pavimento, ma, si videro delle impronte all'entrata, ci ripassai, ripassai anche le mie impronte, ma non mi resi conto che dietro di me c'era...

In The Name Of Love/Martin Garrix❤/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora