Appena aver presto posto nel bus, infilo le cuffie, accendo il mio iPod, metto in play e lascio fare al caso.
Piú assente che mai, come tutte le mattine mi rilasso nel guardare il mondo scorrere più veloce fuori dal finestrino, come se qualcuno stesse mandando rapidamente avanti il nastro di una vecchia videocassetta.
Dopo qualche minuto la mia attenzione si focalizza sulla melodia che stavo distrattamente ascoltando fin'ora.
≪The green eyes,
your the one that I wanted to find..
and anyone who tried to deny you,
must be out of their mind..≫
Improvvisamente ripensai ai suoi occhi. Gli occhi verdi di quel ragazzo che sembravano quasi surreali.
Il suoi capelli disordinati, il suo sguardo e il modo in cui sorrideva mettendo in bella mostra due adorabili fossette. Tutte piccole cose che tradivano il suo modo di fare impeccabile e maturo.
Eppure no, non mi basta.
Sento come se ci sia dell'altro, come se quel ragazzo non sia esattamente come dimostri di essere.
Incredibile.
Un perfetto sconosciuto che mi porta di già a questo tipo di riflessioni?
La verità é che sono sempre stata curiosa, mi é sempre piaciuto cercare, scoprire, capire..
..E cosa c'é di più complesso ed eccitante della mente umana?
Scesi dall'autobus con la voglia di saperne di più, con la voglia di parlare a quell'uomo. Harry.
Guardo l'orologio, sono in anticipo di 20 minuti e i miei occhi volano instintivamente sull'insegna di quello che sembra un vecchio Bar. ≪Un caffe a quest'ora é d'obbligo≫ penso e accenno un sorriso.
Entro ed ordino distrattamente un caffe nero e un muffin alla crema.
Mentre il mio sgurdo vaga in cerca di un tavolo libero mi blocco, lo vedo. È lui. Ne sono certa.
È seduto di spalle, da solo, in un tavolino buio all'angolo del locale.
Riconoscerei i suoi ricci tra mille.
Parla al telefono e noto il suo pugno stretto sul tavolo, le nocche bianche dalla pressione che esercita.
Inizialmente l'idea di sedermi accanto a lui mi sembrava più che allettante, poi la realtà torna a balenarmi in testa.
≪È il tuo Capo, idiota. Non dovresti nemmeno pensarci.≫
Eppure la voglia di farmi luce nella nube di mistero che lo avvolge prevale.
Per pura casualità o forse destino, chiamatelo come vi pare, vedo liberarsi il tavolo dietro di lui e vado subito a sedermi, esattamente alle sue spalle, a dividerci solo gli schienali delle sedie in legno su cui sedevamo.
≪Si papà. Sta procedendo tutto secondo quanto previsto.≫ colgo appena, e so che è sbagliato ma non posso far altro che continuare ad origliare per soddisfare la mia crescente curiosità. ≪Si, ho ricevuto il messaggio. Sarò lì in attesa. Stasera ci sarà l'incontro tra i due bastardi e finalm-≫ si bloccò.
≪Che cazzo continua≫ mi ritrovai a pensare.
≪Scusa papà, ti chiamerò dopo. Si è fatto tardi≫ afferma.
Guardo il mio orologio da polso e noto che mancano ancora 15 minuti all'apertura dei cancelli.
≪Non le hanno insegnato le buone, maniere, Rosalie?≫ esordisce lui con un tono più duro del solito, rimanendo di spalle.

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Miserable|| h.s.
Ficțiune adolescenți"Love is a dangerous Disadvantage, thank you for the final proof." -S.H (L'amore è uno svantaggio pericoloso, grazie per la prova finale) -S.H